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Mi incamminai per andarlo a cercare.
Arrivai davanti la porta di camera sua e prima di aprirla sentii la voce di Astoria.
"Tu e quella sgualdrina di White, vero?"
È una cosa da maleducati origliare ma dovevo sentire cosa aveva da dire quella troia su di me.
"No" disse secco.
I miei occhi si spalancarono, ero distrutta.
Avevo dannatamente ragione, lui era solo uno stronzo.
Me lo aspettavo da lui, ma essere così stupida e fidarsi.
Fidarsi! Avevo ragione, meglio non fidarsi, di nessuno, non sai mai chi hai davanti.
Andai via di corsa e sentii la sua voce.
Mi chiamò da lontano ma continuai a camminare.

Andai in camera e mi buttai sul letto.
Le lacrime scorrevano sul mio viso.
Tenevo stretto il cuscino tra le mie braccia.
Sentivo il cuore battere a mille dentro il petto mentre nella mia testa risuonava la sua dannata voce.

Per lui era come se non avesse detto nulla.
La rabbia mi fece ribbollire il sangue ma rimasi comunque lì a prendermela con il cuscino.

Un tuono mi fece sobbalzare e mi sedetti a mezzo busto sul letto mentre guardavo fuori dalla finestra.
Le nuvole nere resero l'ambiente circostante nero e cupo e improvvisamente delle gocce iniziarono a cadere e sbattere sul vetro della finestra.
Decisi di vestirmi con qualcosa di più pesante e mi precipitai sulla torre di astronomia.
Salii le scale con calma mentre prendevo una sigaretta dal pacchetto e l'accendino dalla tasca.

Portai alla bocca la sigaretta a la accesi.
Arrivai in cima e lui era lì.
Con il suo completo nero, i capelli bagnati e scompigliati, una sigaretta tra le dita appoggiato alla ringhiera.
Cercai di indietreggiare ma mi richiamò <<so che sei lì>>
<<Fanculo Draco>> mi allontanai.
Ma velocemente sentii la sua mano attorno il mio polso e il suo sguardo sul mio corpo.
Mi avvicinò a se e toccai con una mano il suo petto.
<<Devi solo ascoltare>>
<<Ho già sentito abbastanza prima>>
Sospirò portando leggermente la testa all'indietro e successivamente mi guardò con gli occhi socchiusi ed uno sguardo da superiore.
<<Prima, Astoria era lì con me perché->>
Lo bloccai<<non mi importa di lei>>
<<Lei è sempre stata un gioco>> alzò il tono della voce
<<Come me>> risposi io sbuffando.
<<No, tu non sei mai stata un gioco, per me è sempre stato un modo per poterti toccare, sentire e guardare, ma solo ora capisco quanto sono stato stronzo>>
<<Ormai è finita, è stato bello finché è durato>>
Mi allontanai da lui quando lasciò la presa.
Alle mie spalle sussurrò<<allora non sarà un problema per te se mi faccio altre ragazze>>
Mi girai <<fa quello che ti pare>>
Rimase lì, mentre ghiacciava e le sigarette che avevamo fatto cadere a terra erano spente.
Scesi le scale di fretta e tornai velocemente in camera.
Chiusi la porta a chiave e mi tolsi subito i vestiti.
Andai in bagno e vidi i capelli bagnati che cadevano sulle mie spalle e le bagnavano.
Tolsi l'intimo e feci riempire la vasca da bagno di acqua calda.
Presi del bagnoschiuma e lo buttai dentro la vasca, velocemente si formò la schiuma.
Scivolai di proposito e mi ritrovai con la testa dentro l'acqua.
Risalii dopo poco e presi un sospiro mentre mi tenevo con le mani nei bordi della vasca.
Guardai il soffitto bianco e chiusi gli occhi e rividi il suo volto, mentre mi guardava e cercava di giustificarsi.
I suoi capelli bagnati e scombinati che gli coprivano la fronte.
La sua mano fredda piena di anelli che teneva il mio polso.
I brividi che mi attraversavano in quel momento.
Il profumo della pioggia mischiato alla sua colonia.
I suoi occhi azzurri che bruciavano nei miei mentre io riuscivo a sentire la sua voce, la voce della donna che sin dall'inizio mi aveva causato problemi su prqoblemi.
Aveva pronunciato il mio nome con tanta facilità, come se non avesse importanza, come se io fossi solo una piccola ragazzina in confronto con una come lei.
Astoria Greengrass.
La donna che odierò fino alla morte.

Uscii dalla vasca e mi asciugai per potermi cambiare.
Era sera.
Misi una felpa larga e lunga e mi buttai sul letto.
Non andai neanche nella Sala Grande per poter mangiare, rimasi lì, in silenzio ad aspettare che il sonno si facesse vivo.
Non riuscivo a chiudere occhio.
Presi il cuscino e lo abbracciai.
Ci respiravo sopra e lo tenevo stretto al mio petto.
Cercavo di pensare ad altro ma ora dopo ora restavo abbracciata al soffice cuscino.
La notte passava ed io non chiusi occhio.
.
.
.

La luce soffusa e cupa oltrepassò le finestre.
Mi guardai attorno e notai che era già mattina ed io avevo passato tutta la notte a pensare a lui.

Mi alzai e andai in bagno.
Mi guardai allo specchio e vidi i miei occhi stanchi.
Lavai il viso con dell'acqua ghiacciata.
Aprii l'armadio e presi una divisa pulita.
Sopra alla camicia misi una felpa verde molto calda e larga che mi tenne al caldo.
Presi la borsa e andai nella Sala Grande.
Per i corridoi vedevo un po'tutti fissarmi ma cercai di non farci caso anche se ugualmente iniziai a farmi diverse paranoie.

Arrivai, appena qualcuno mi notò il silenzio divenne assordante.
Nessuno parlava.
Vedevo diversi ragazzi raggruppati.
Anche loro smisero di parlare e come tutti iniziarono a fissarmi.
Continuavo a camminare e mi sedetti abbassando la testa.
Afferrai qualcosa da mangiare e misi tutto nel piatto sotto i miei occhi.
Improvvisamente, il silenzio svanì, tutti parlavano a bassa voce.
Una figura si avvicinò a me, mi rifiutai di vedere chi fosse.
Fui costretta.
Una mano afferrò il mio mento e mi fece girare.
Notai un golfino giallo a primo impatto.
Alzai gli occhi e vidi Cedric davanti a me.
<<Che cosa hai fatto>> mi urlò contro.
Lo guardai quasi come sconfitta e sussurrai <<non lo so, non so cosa io abbia fatto di male>>
Tutti rimasero a guardare la scena così mi alzai ignorando la sua presa e la sua presenza a attraversai con un passo spedito la Sala.

Mi poggiai un attimo a muro e sospirai.
Mi girai alla mia destra e lo vidi avvicinarsi a me.
Prima di poter andare via mi bloccò i polsi.
<<Dimmi che cosa hai fatto>>urlò nuovamente.
<<Scusami>>sussurrai in preda al panico.
Ero diventata dannatamente debole.

Lo vidi calmarsi e mi lasciò.
<<Tu e Malfoy io e te>>
<<Non capisco>>
<<Tu e Malfoy avete avuto qualcosa e lo stesso con me>>
<<Lo sapevi già>>
<<Ed ora sei incinta di Malfoy>>
<<Non sono incinta Cedric>> urlai
Mi fermai un attimo e abbassai lo sguardo.
<<Ti danno della troia qui, quindi non è un problema mio>>

<<Fanculo Diggory>>
I miei occhi divennero lucidi e di corsa andai via.

Eccomi, capitolo noioso, lo so, questo sono riuscita a farmi venire in testa ahah.
Spero che comunque vi sia piaciuto.
Semmai ci dovessero essere errori a cui non ho fatto attenzione per favore scrivetelo nei commenti, grazie.

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•Get Me•  Draco Malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora