d r a c oVoleva urlare. Voleva urlare alle stelle per aver spianato questa strada. Voleva prendere la mano di Belly e scappare con lei...
Ma se c'era una cosa che ormai sapeva, era che il mondo avrebbe continuato a prenderla. Pendere, e prendere. E avrebbe dovuto aspettare, se voleva che cedesse un po'.
Voleva baciarla di nuovo; ovviamente lo ha fatto. Ma era a causa della sua sconsiderata idiozia - quanto fosse stato sciocco ignorando i colpi alla porta dell'appartamento - che Astoria l'aveva vista. Aveva fatto irruzione e aveva posato gli occhi su Belly, e ora tutto poteva essere rovinato.
Voleva baciarla, prenderla tra le sue braccia e non lasciarla mai più andare. Ma non poteva farlo, per ora.
Così, decise di sdraiarsi nella sua stanza piena di stelle verdi, un braccio teso attraverso lo spazio dove aveva dormito. Di guardare ferocemente nell'oscurità sfumata di verde e maledire silenziosamente tutti coloro che si erano messi sulla loro strada.
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i s o b e l
Isobel si tolse le scarpe con un calcio e slacciò la sciarpa di Draco dal collo. Attraversò la casa fredda e tranquilla e si pettinò intorpidita per poi lavarsi i denti, lavarsi il viso e mettersi il pigiama.
Giaceva nel letto e si avvolgeva le braccia intorno alle ginocchia. Non riusciva a ricordare l'ultima volta che aveva dormito in quel letto. Cercò di ripensarci, cercò di vagliare i giorni e le notti nella sua mente.
Ma tutto ciò a cui riusciva a pensare era Draco, e la sua pelle chiara come la luna, e i suoi palmi che le attraversavano la vita, la schiena, le cosce. Le sue lunghe dita, intrecciate con le sue.
Ore dopo, si svegliò con qualcuno che la scuoteva vigorosamente. La solita scossa di panico la percorse mentre spalancava gli occhi. Cercò di concentrarsi su ciò che la circondava, chiedendosi cosa potesse esserci che non andava ora.
Ma un lenzuolo di capelli rosso fuoco le pendeva sopra. Isobel si sdraiò e chiuse di nuovo gli occhi. "Ciao Ginny."
"Buongiorno, raggio di sole". Sentì Ginny sedersi accanto a lei, sul bordo del letto. "Malfoy mi ha mandato a trovarti."
Isobel aprì gli occhi. "Davvero?"
"Ha detto di dirti che sua madre lo ha trascinato fuori per il giorno dello shopping natalizio o qualcosa del genere -" Ginny sollevò una spalla. "Non ricordo bene. Comunque, mi ha dato precise istruzioni di essere la tua guardia del corpo, e ho paura che se non lo faccio, mi scuoierà viva. Quindi eccomi qui."
"Ti ha scritto?"
Ginny annuì. "Lui e io siamo stati in corrispondenza così tanto, di recente. È molto strano."
Isobel si mise a sedere. Scrutò il davanzale della finestra dove un tempo Draco si era fermato, l'aveva aiutata a scavalcare. In effetti, lì riposava un piccolo pezzo di pergamena bianca. Sorrise e allungò la mano per aprire la finestra. "Ne ho ricevuta una anch'io."
Belly
Mia madre è arrivata questa mattina presto. Mi sta portando fuori per lo shopping natalizio e il tè pomeridiano, e ovviamente non ho validi motivi per rifiutare.
Sono davvero entusiasta di andare a fare shopping. Sarò a casa tua appena sarò libero.
Stai al sicuro.
Ginny si accigliò sopra la spalla di Isobel. "Dov'è la parte in cui professa il suo amore eterno?"
Isobel sbuffò. "Non l'abbiamo ancora detto. Quella parola."
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