Capitolo 28

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"Sei sicuro?" gli domandò Ryan per la millesima volta da quando era venuto a prenderlo a casa.

Logan gli strinse un ginocchio. "Ry, mi sta già per esplodere il cuore nel petto, per favore, non farmi venire altri dubbi."

Ryan sospirò e borbottò: "Scusami."

Logan si sporse in avanti e gli baciò una guancia. "Non fa niente. Forza, andiamo. Adesso o mai più," affermò, prima di aprire lo sportello della macchina di Ryan e uscire fuori, pescando, chissà dove, un briciolo di coraggio.

Logan non si sentiva pronto, non si sentiva pronto per nulla, ma doveva farlo.

I Clark erano brave persone e lui li stava prendendo in giro omettendo il motivo per il quale lui e Ryan avevano iniziato a far volontariato al canile.

Si sentiva sporco, continuava a percepire quella macchina sulla pelle che proprio non se ne voleva andare via per alcun motivo.

Doveva pulirsi la coscienza una volta per tutte, a costo di farsi cacciare dall'Animal's Planet a calci nel culo.

"Sai, non ti ho mai chiesto una cosa," esordì Ryan quando erano ormai di fronte il cancello della clinica. "Ma Marcus che fine ha fatto? Spero che stia a marcire da qualche parte."

"Quando ero ad Oxford mio padre mi informò del suo arresto. Finalmente era uscito fuori che faceva spacciare a dei minorenni metanfetamine nelle scuole. Starà in carcere per un bel po' con i precedenti che aveva già."

"Ben gli sta. Figlio di una gran puttana," commentò Ryan, con la sua finezza infinita.

Entrarono e la prima persona che videro fu Diana che portava a passeggio Lucky. Logan istintivamente sorrise ed andò ad accarezzare il cane che lo ringraziò con una bella leccata bavosa sulla guancia.

"C'è proprio feeling tra voi due," commentò Diana, sorridendo.
"Già, questo sacco di pulci vuole fregarmi il fidanzato," replicò Ryan, ironico.

Logan diede un ultima carezza al cane per poi chiedere alla ragazza: "Tuo fratello?"
"Oggi torna più tardi dall'Università, aveva un esame e poi si fermava in biblioteca a studiare," rispose Diana.

La solita fortuna. Magari questo è un altro segno del destino, pensò Logan.

Logan e Ryan compirono le loro solite mansioni nel canile. Ormai, il paramedico entrava più sicuro in quel luogo pieno di bestie dai canini affilati; quell'esperienza, almeno, lo aveva aiutato a sconfiggere, in parte, la sua paura degli animali.

"Toby ancora non è tornato," lo informò Ryan.

Logan era seduto alla sua solita panchina e stava bevendo un bicchiere di limonata che aveva preparato la signora Clark.

Scrollò le spalle e si guardò intorno, per assicurarsi che non ci fosse nessuno, prima di rispondere a Ryan.

"Pazienza, gli parlerò domani."

Ryan si sedé al suo fianco. "Posso dirti una cosa?" gli chiese.

Logan lo guardò. "Ry, tu puoi dirmi tutto quello che vuoi."

"Okay, dammi un milione di dollari, allora."

Logan roteò gli occhi, ma ridacchiò. "Dài, cosa devi dirmi?"

"Ho paura," gli disse.

Logan aggrottò la fronte. "Perché dovresti avere paura?"

"Perché non voglio che dopo aver raccontato la verità a Toby tu rimanga ancora più ferito. Non reagiranno bene, Logan, questo è certo. E io ho paura," gli confessò Ryan, gli occhi ambrati pieni di preoccupazione.

Logan (Red Moon Saga 3) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora