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maggio era ormai arrivato e il dormitorio dei tassorosso era stato attaccato senza pietà e i morti risultavano essere a quota 30.

sulla gazzetta del profeta non si parlava di altro e il panico regnava sul mondo magico.

il maniero era avvolto da un silenzio tombale, stracciato dalle urla isteriche di tom.

"avevate un compito, uno solo! e avete fallito, dovevamo seminare il panico, distruggere un intero dormitorio, e invece avete ucciso trenta miseri tassorosso!" urlava contro greyback e lucius.

fu lei, alzandosi, a farli spostare l'attenzione dai due mangiamorte a lei, la sua futura moglie.

i lineamenti si ammorbidirono, anche se di poco.

lei gli si avvicinò, passandogli una mano sulla guancia, accarezzandola con dolcezza.

"piccola, per favore siediti" disse lui stringendo i denti, come a trattenersi.

"andiamo di sopra, hai bisogno di calmarti" rispose kylie, sospirando.

sapeva cosa significava, la aspettava un'oretta in cui tom usava il suo corpo come calmante, e a lei non dispiaceva del tutto.

tom a letto era incapace di provare sentimenti, gli piaceva possederla, farle capire che lei era solo sua, come lui era solo suo.

arrivati nella camera da letto, lo vide sedersi sulla poltrona in pelle, bello da far dannare, avvolto nel suo smoking nero, con camicia e scarpe del medesimo colore.

si passò le mani in faccia, sbuffando, poi alzò lo sguardo verso le ragazza, in piedi davanti a lui.

allungò un braccio, afferrandola per la vita e facendola sedere sulle sue gambe.

fece una cosa inaspettata, non un bacio passionale, non una carezza ricca di malizia, la abbracciò, stringendola a sé, e scoppiò a piangere.

"sono un fallimento totale" mormorò singhiozzando.

lei lo baciò, mettendogli le mani a coppa sul viso.

"amore, tu non sei un fallimento, sei il futuro mago più potente di tutti i tempi, solo che..." si interruppe.

"solo che cosa, piccola?" chiese lui.

"vorrei che fossi meno cattivo, tutto qua" ammise la ragazza.

lui sospirò, le posò un dolce bacio sulle labbra e cominciò a parlare, "vedi amore, io voglio tutto il potere per me, voglio farti sentire una regina, vedere le persone venerarmi e avere paura anche solo a guardarmi negli occhi o a parlare con te perché saprebbero che sei mia" disse tom.

"ma io voglio bene ai professori di hogwarts" piagnucoló lei.

lui si irrigidì e assunse un'aria del tutto colpevole, ma prima che potesse parlare, regulus li richiamò.

scesero mano nella mano, trovando tutti già seduti attorno alla tavola, dove tom si sedette come capotavola portandosi la ragazza sulle gambe, facendo sorridere molti.

kylie sentiva la mano di tom su un fianco che la stringeva a sé, con fare protettivo, e ogni tanto le baciava il collo.

dopo qualche minuto, dalla porta entrarono la professoressa sprout e flitwick, i professori di erbologia e incantesimi.

kylie guardò tom con gli occhi sbarrati, pronta a sollevare una polemica, ma non se la sentì.

aveva ucciso, lei si era macchiata del sangue della sua stessa migliore amica e adesso voleva fare l'eroina?

"buon pomeriggio, professori" disse tom in tono piatto.

"tom, per favore, non diremo più nulla sul conto né tuo, né di kylie né di nessun'altro" gemette la professoressa sprout.

"beh vede, professoressa, ha infangato il nome della mia futura moglie, quasi a volerla farla vergognare di star per sposare il signore oscuro" rispose tom.

"non sei il signore oscuro!" urlò flitwick, "lo diventerai appena sarete marito e moglie, nel mentre, sarai sempre il solito ragazzino megalomane e sub-" il piccolo corpo del professore fece un volo di qualche metro e, kylie, con la bacchetta levata in aria, ringhiò, "non si azzardi mai più a mancare di rispetto al mio signore".

tom la osservò orgoglioso e innamorato, mentre pensava a come dirle di aver anticipato le nozze per poterla rendere una riddle.

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