🖤- Capitolo 31 || Kledy -🖤

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"Non sono vestita in modo molto adatto, in realtà è quasi un pigiama quello che ho addosso" sussurro alle ragazze dopo esser arrivati tutti in spiaggia.
I ragazzi sono dietro di noi, e stanno parlando fra di loro.

La sabbia non mi dà molto fastidio grazie alle nike che ho ai piedi, ma camminare viene ugualmente un po' difficile.

"Hai una canotta e dei pantaloncini bianchi" constata Cass guardandomi da testa a piedi "Sei vestita da spiaggia, Kat, non fa niente"

"Lo sai come sono fatta" rispondo sbuffando, e lanciando un'occhiata davanti a me.

Vedo molti ragazze e ragazzi ballare davanti al grande falò, e altri nella zona "discoteca" in cui di fronte hanno un piccolo bar, tutto illuminato da luci colorate.

Sono vestiti tutti in modo diverso, quindi la preoccupazione sul mio abbigliamento è scesa di molto.

Il volume della musica è proprio al massimo, rischio di non sentire più i miei amici che mi parlano.

I miei occhi vagano in mezzo alla folla, con finto interesse, perché in realtà la mia attenzione vorrebbe spostarsi sul ragazzo dagli occhi verdi.. che oggi ho ferito.

Di certo, non sarebbe stato il primo pensiero di nessuno di dare la colpa a un bigliettino spedito da una persona anonima, ma ovviamente, all'unica persona a conoscenza del segreto.

Non riesco proprio ad andare da lui e ammettere che mi dispiace di non avergli creduto, perché anche se è esattamente così, il mio orgoglio scende in campo e non vuole più tornare in panchina.

"Oh" esulta all'improvviso Alex alle mie spalle "Ecco Kledy"

Le mie palpebre si spalancano di scatto, e in un secondo lui entra nel mio campo visivo. Lo vedo seduto al balcone del piccolo bar, che beve un drink, una ragazza è seduta vicino a lui. Lei gli parla con enfasi, forse cercando di attirare la sua attenzione, che guarda caso è riservata al suo cocktail.

"Chi gli ha detto di venire?" mi viene da chiedere di getto, con un tono di voce un po' accusatorio.

"Io" risponde Derek, spuntando al mio fianco "Non dovevo?" aggrotta le sopracciglia, confuso dalla mia reazione.

"È successa una cosa, e quindi non siamo molto.. in buoni rapporti" so che la mia risposta l'hanno sentita anche gli altri, il ché è un bene, stavolta.

"Ci vediamo dopo" non ho dato il tempo a nessuno di rispondere, e qualche secondo dopo, mi sono ritrovata a picchiettare la spalla della ragazza che parlava con Kledy.

"Scusa tesoro, devo parlare con Kledy" dico con un sorriso falso stampato sulle labbra "E sono sicura che a me darebbe anche qualcosa di più, della sua attenzione" per poi tornare seria.

Lei si alza senza dire niente, ma la sua espressione dice mille insulti nei miei confronti. Pfft, come se fosse la prima volta.

Kledy mi ha guardata tutto il tempo, per niente scioccato o sorpreso dal mio comportamento. Infondo, lui è uno dei pochi che mi conosce abbastanza bene.

Mi siedo accanto a lui, al posto di quella ragazza. Lui continua a non dire niente, come se gli avessero strappato davvero la lingua, mi guarda e basta.

"Kledy, voglio che le cose tra noi tornino come prima" è la prima cosa che dico, e non so se ho fatto bene o no a partire così, ma sarebbe stato ridicolo girarci intorno. Meglio arrivare subito al dunque.

I suoi occhi scrutano il mio viso, alza leggermente le sopracciglia, e prende un sorso del suo cocktail, per poi schiarirsi la voce.

"Sai che sarebbe quasi impossibile, tornare ad avere il rapporto come prima"

"Se tu lo vuoi davvero, diventa tutto facile" rispondo afferrando il suo drink, per poi berne un lungo sorso "Preferisci direttamente non rivolgermi più la parola, invece che fare tutto quello che facevamo prima, solo perché non ricambio i tuoi sentimenti?!" dal mio tono di voce, questa cosa l'ho fatta sembrare come se fosse una cosa davvero ma davvero assurda, che forse, assurda non lo è proprio.

"Non lo so nemmeno io, Katherine" un sospiro lascia le sue labbra "La tua presenza mi manda in corto circuito" il modo in cui l'ha detto, e mi ha guardata, ha scatenato nel mio basso ventre una battaglia. Mannaggia a te, Kledy. Sono troppo affezionata a lui per perderlo o allontanarlo così, come se niente fosse, lui è uno di quelli che c'è da sempre. Insieme a gli altri è uno di famiglia. 

"Sai come sono fatta, Kledy" mi alzo lentamente dallo sgabello, girando il viso verso di lui, guardandolo negli occhi "A poche persone permetto di stare al mio fianco.. mi fido di poche persone, e voglio bene a poche persone. E a queste poche persone, non imploro niente, non imploro di perdonarmi se sbaglio, non supplico nessuno, non insisto" afferro il suo bicchiere, che contiene le ultime gocce del suo drink, per finirlo "Ognuno fa il cazzo che vuole, quindi se vuoi o no tornare ad avere il rapporto di prima, fammi un fischio" gli mollo il bicchiere, ormai vuoto "Ma ti consiglio di controllare sempre l'orologio, devi stare attento a quanto tempo fai passare, perché se il tempo della mia pazienza dovesse essere scaduto, le mie orecchie si tapperanno nello stesso istante in cui fischierai"

Quando sto per andarmene definitivamente da lì, mi afferra dal braccio. Si alza dallo sgabello, essendo così faccia a faccia con me.

"Se non insisti vuol dire che non ci tieni davvero a quella persona, indipendentemente da cos'è successo" sussurra, come se fosse un segreto. Ma la verità è che abbiamo visioni diverse delle persone e della vita.

"Vuol dire non cadere ai piedi di nessuno, lasciar scegliere cosa fare, e in caso di una risposta negativa, di sbattersene il cazzo. Tenere ad una persona non significa dover diventare debole o patetica" rispondo alzando il capo, come per confermare ciò che dico e dare l'idea di non cambiare idea.

"Allora piacere, sono debole e patetico" sbotta, per poi afferrarmi da un fianco per essere con il petto appoggiato nel suo, e sentire le sue labbra pressare con forza sulle mie.

Ricambio subito stringendogli i capelli.
Ecco il Kledy di sempre.

Le sue mani percorrono la mia vita e i miei fianchi come se non li avesse toccati mai.

Gli mordo il labbro inferiore, mi stacco quando lo sento lamentarsi.

"Adesso ho bisogno di bere" borbotto sorridendo leggermente e andando come una furia al bancone.

C'è qualcosa che non va in me.
Volevo questo, volevo ritornare ad avere il rapporto di prima con Kledy, ma adesso mi sento come se fosse.. sbagliato.

Come se ci fosse qualcosa a fermarmi, a bloccarmi.

Mezz'ora dopo mi ritrovo completamente ubriaca a ballare con Kledy, più ubriaco di me.

Le sue mani guidano i miei fianchi a tempo di musica, siamo molto vicini, tanto da poterlo baciare di nuovo, ma per ora è l'ultima cosa che farò.

Ho la testa leggera, la risata facile, e una voglia matta di portarmi a letto qualcuno, all'istante.

All'improvviso, è come se avvertissi una presenza dietro di me.
Il mio stomaco si contorce, il mio battito cardiaco aumenta, e non capisco il motivo, finché non sento un'altra mano posizionarsi da dietro di me sull'altro fianco.

Sento un respiro nel mio orecchio, e quando volto di poco la testa, mi viene un infarto, anche due.

Davanti a me Kledy balla con me, e dietro di me Wesley fa lo stesso.

Riesco a sentire l'estrema puzza di alcool provenire da entrambi, quindi suppongo che nessuno dei due stiano capendo ciò che stanno facendo.

I loro corpi sono appoggiati al mio, ballo insieme a loro, accarezzando i capelli di entrambi.

Il mio sesto senso mi dice che questo è solo l'inizio, e che non sarà facile gestire questa situazione.

Il pericolo nei nostri occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora