🖤- Capitolo 46 || Vuoi ancora che vada via? -🖤

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"Sapevo che avresti accettato" ghigna, alzando il busto per appoggiarsi nello schienale del letto, per poi incrociare le braccia sopra le ginocchia.

"Ti odio sempre di più, ad ogni secondo che passa" borbotto, mentre di proposito imito la sua posizione e faccio toccare le nostre spalle.

A quel contatto smette di sorridere, lo vedo dalla coda dell'occhio. Volta leggermente il capo, e alza gli occhi su di me. Il suo sguardo insistente è impossibile da ignorare, e impossibile da gestire.

Lo lascio osservarmi, nonostante io senta.. il peso di questo sguardo. Lo sento di troppo, lo sento sbagliato. Tengo il capo chino sulle gambe, in cui sono poggiate le mie mani.. che si torturano a vicenda.

Con lentezza, una sua mano ferma i miei movimenti, e con l'indice traccia i lineamenti del palmo della mia mano destra. Un piccolo brivido attraversa tutta la mia spina dorsale, e non riesco a non guardarlo.

È concentrato, ma allo stesso tempo perso nei suoi pensieri, mentre il suo tocco fa vibrare e ribollire ogni cellula del mio corpo.

Vorrei tanto sapere cosa gli passi per la testa, vorrei chiedergli tante cose ma il mio orgoglio ha sempre avuto la meglio. C'è solo una domanda che racchiude tutto ciò che non so, ma che devo assolutamente sapere.

Nemmeno stavolta avrò una risposta, o meglio dire una risposta che soddisfi a pieno tutti i miei dubbi.

"Cosa vuoi davvero da me?" sussurro, ritirando la mano.

Alza la testa, incontrando i miei occhi. Inclina leggermente il capo, facendo un sorriso quasi dolce. Quasi dolce, perché intravedo della malizia nel luccichio del suo sguardo.

"Vuoi veramente sapere cosa voglio?" chiede, avvicinandosi di più a me, e al mio viso, sussurrando queste parole.

Annuisco, incapace di parlare a causa di un improvviso nodo alla gola. Da quando è entrato in questa stanza non mi riconosco più, sembra avermi lanciato una sorta di maledizione.

"Voglio conoscere tutto di te" afferma sicuro di sé, alza una mano e accarezza leggermente la mia guancia con il dorso della mano "E voglio avere tutto di te" sussurra al mio orecchio, facendomi perdere la testa e la concentrazione per vari secondi.

Chiudo gli occhi, nel momento in cui il suo labbro inferiore sfiora il lobo.

Mille brividi percorrono la mia pelle, in questo momento completamente in fiamme.

Se non sarò in grado di controllare queste fiamme finirò per appiccare un incendio vero e proprio, e in quel caso, sarebbe la fine per il mio autocontrollo.

La mia testa è letteralmente un caos, pensieri e idee di ogni tipo e genere svolazzano di qua e di là e non riesco a sceglierne una. La sensazione che tutto questo sia sbagliato va in contrasto con la sensazione di leggerezza e piacere, ma come al solito.. alla fine, non ho un resoconto.

"Se mi faccio conoscere troppo poi sanno come ferirmi" sussurro "E Katherine McCallen non può permettersi di essere ferita, non di nuovo"

Lo allontano da me, e mi alzo dal letto, andando a controllare la porta.

Niente da fare, ancora chiusa.

"L'incendio lo faccio partire dalle vostre stanze.. traditori di-" farfuglio contro il resto dei miei amici stringendo la maniglia della porta, prima di venire interrotta da un paio di mani che, appoggiate sulla mia vita, mi fanno nuovamente perdere la lucidità.

"Perché pensi che io voglia ferirti?" soffia al mio orecchio, premendo la mia schiena sul suo petto.. come se già non bastassero le sue dita ad accarezzarmi i fianchi scoperti dalla canotta blu che, casualmente, si era alzata notevolmente.

Il pericolo nei nostri occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora