🖤- Capitolo 48 || Perché? -🖤

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Hayden Pov's

Mia sorella scatta subito in direzione delle scale non sorprendendomi affatto della sua impulsività e irrazionalità, per questo la blocco in tempo dal braccio, scoprendo qualche secondo dopo di non esser stato l'unico a fermarla.

Wesley la tira verso di sé con forza, nonostante il ringhio di disappunto di Katherine.

La libero dalla mia presa, perplesso e confuso dal comportamento del mio amico.

"Che cazzo di problemi hai?" sbotta lui tenendola dalle spalle.

"Che cazzo di problemi hai tu!!" risponde lei di rimando "Dobbiamo stare fermi qui e lasciarci uccidere?"

"No, dobbiamo riflettere un attimo, pensare ad un piano e armarci" prendo la parola avvicinandomi a lei "Sei così stupida, volevi andare di sopra disarmata? Quella che vuole farsi uccidere sei tu"

"Volevo mostrare la potenza dei miei pugni, fratello caro" risponde seria ma con fastidio per averle detto come agire.

Sposto la mia attenzione a Wesley. Da quando lui e Katherine si sono incontrati ho visto un Wesley diverso dal solito, un Wesley più protettivo e di cattivo umore.. mentre mia sorella sembra essere cambiata in peggio ma anche in meglio.

Tutto ciò mi spaventa, non so cosa aspettarmi da loro due insieme.

"Le armi non sono qui" afferma Alex "Quindi dovremmo-"

"La pazza suicida vi è scappata da sotto il naso, signori" ridacchia Madison appoggiandosi al bancone.

Volto il viso verso Wesley, che non tiene più Katherine, ma si massaggia il collo con espressione dolorante.

"Mi spieghi che cazzo è successo nel giro di due secondi? Dov'è mia sorella?" urlo verso Wesley.

"Mi ha quasi staccato la testa dal corpo, ti basta come risposta?" borbotta, sedendosi sulla sedia affianco a lui.

Proprio da quando si sono conosciuti, Katherine ha letteralmente perso il lume della ragione, agisce e non le importa delle conseguenze. Non riesco a gestirla, non riesco a tenerla lucida e calma.

Impreco, e senza pensarci due volte mi precipito al piano di sopra, nonostante l'urlo di Alyssa di non andare. L'ansia mi attanaglia lo stomaco in un secondo, e un brutto presentimento mi tiene per mano ad ogni scalino che salgo.

Trovo la porta della camera di Katherine spalancata, con lei al centro della stanza.. e una pistola puntata sulla sua fronte.

Mi si gela il sangue nelle vene, la paura mi paralizza, l'adrenalina mi abbandona. Il respiro mi viene meno e non riesco a pensare lucidamente. Mia sorella rischia di nuovo la vita, ed io, per l'ennesima volta non sono stato in grado di proteggerla, o fermarla dal venire in questa cazzo di stanza.

"Katherine" mormoro, facendo un piccolo passo in avanti, non volendo nemmeno guardare chi tenta alla sua vita.

"Stai fermo" alza le braccia all'altezza delle spalle, incitandomi con gli occhi e lo sguardo di mantenere la calma. Come cazzo faccio? Mi è impossibile ormai, giorno dopo giorno, stare sereno. Non so più cosa significa vivere in tranquillità da quando è tornata dal carcere.

Ha rischiato di morire così tante volte, ed io non sono mai riuscito a fare qualcosa. Come può guardarmi in faccia e sorridere? Non sono per niente un buon fratello, nemmeno adesso non riesco ad agire per salvarla.

L'attenzione passa alla persona che le punta la pistola alla tempia, è un ragazzo, porta il passamontagna.. ma i suoi occhi sono inconfondibili, quel luccichio di pazzia che gli attraversa lo sguardo.. la sua ossessione per mia sorella è palpabile.

Il pericolo nei nostri occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora