Sedici

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-"mamma sto bene" dissi al telefono, per non farla preoccupare.

-"no mamma sto bene, senti ci vediamo alla fine della quarantena.. Non preoccuparti. Ciao" dissi chiudendo il telefono roteando gli occhi

Eri stesa sul tuo letto a pancia in su, eri da sola in camera, erano quei momenti in cui avevi bisogno di un tremendo abbraccio, o di affetto di una persona.

Essendo che eravate rinchiusi li dentro, il preside aveva deciso di mandare una ragazza a fare da mangiare  e andarsene subito, e non stare a contatto con essi.

Iniziarono a bussare alla porta, ti alzai e andai ad aprire... Bakugo aveva una felpa larga con dei pantaloni delle tuta grigi, misi le tue braccia intorno al suo collo per poi saltare e allacciare le tue gambe alla sua vita,e lui portò le sue mai sotto il tuo sedere stringendo appena senza farti male.

-"ho fame" ti lamentai.

-"non possiamo scendere, c'è quella la che prepara il pranzo" dice al tuo orecchio con voce roca.

-"non mene frega un cazzo scendiamo" dissi, lasciandogli dei baci nel collo.

Lui fece come gli dissi, prese il corridoio delle scale e scese, incontrando la ragazza  che preparava mangiare.

-"ho - scusate, non dovreste essere disotto. E proibito incontrarci" disse la ragazza con voce tremolante.

Mentre tu eri ancora attaccata come Un koala a bakugo,lei vi guardo storto.

-"siamo venuti per andare in sala comune, non daremo fastidio.. Quando ha finito può andare come se non fosse successo niente" disse bakugo tenendoti  da sotto il culo stringendo, facendoti genere, in piccoli smorfie.

-"ho.. V-va bene lei e?" chiese cercando Si capire chi fosse.

Scesi da imbraccio a baguko e la guardasti dal alto verso il basso.

-"perché sei ancora qui?" chiesi.

-"ho-adesso mene vado, volevo solo sapere il nome del signorino e il suo ovvio" dissi il pezzo finale con una smorfia di disgusto.

-"lui si chiama  impegnato con me, ora vattene" dissi, guardandola male.

Prese la roba che aveva appoggiato sulla poltrona e sene andò, ti girasti verso bakugo e ritornati nella stesa posizione di prima.

Bakugo si dirige in cucina e si sedette, tolsi la testa dal suo collo e lo guardasti con fare annoiato.

-"quella era gelosia o mi sbaglio?" disse, guardandoti negli occhi.

-"bakugo se vuoi un pugno dimmelo" dissi, per poi scendere dalle sue gambe e iniziare a mangiare.

.

I canali scorrevano e non c'era niente di interessante, la sala comune era sempre fredda e vuota, eri distesa sul divanetto lungo senza nie te da fare con un telecomando in mano e dei canali senza nulla, ormai girati più volte...

Bakugo era nella sua camera a fare la doccia, il telefono squillo e guardasti il nome :squaletto.

Risposi.

-"pronto" dissi dal capo del telefono.

-"tata, sei viva" disse ridendo dal altro capo del telefono.

Mi mancate tanto.

-"SI, sono intera.. Non sono stata mangiata" dissi ironica.

-"e tu in vece, sei riuscito a dire a tua madre che sei gay?" chiesi sotto voce.

-"no, però cercherò di farlo!" disse titubante.

-"e io ti darò una mano se serve!" dissi, dandogli rinforzo.

-"grazie! Ci sentina dopo allora vado da mi madre ti voglio bene piccola esplosiva" disse, chiudendo la chiamata.

-"chi era?" chiese una voce alle tue spalle.

Bakugo...

-"kirishima" risposi.

-"hnn.. Okay, mi ha mandato un messaggio il   professore. Ha detto che fra una settimana arriva quello per i tamponi per accertarsi che quella che fa da mangiare non ci contagi." disse, mettendosi vicino a te, appoggiando la sua mano sulla tua coscia per poi portarla sulla sua gamba.

-" hn.. Okay "dissi fredda.

-" cosa c'è? Non ti va a genio quella che ci fa da mangiare? "disse, cercando il tuo sguardo fallendo miseramente.

-" a me le cagne  come uraraka, non vanno giù bakugo. "dissi fredda, cercando un punto fisso dove guardare.

Bokugo rise delicatamente, per poi posare una mano sulla tua chioma di colore (c/c), tirasti su la testa per guardarlo male.

Lui prese la tua faccia tra le mani e la avvicinò alla sua, per po baciarti a stampo.

Staccate le labbra calde  pungenti del biondo, presi a sorridere un sorriso che non avevi mai fatto del tutto i sorrisi che di solito facevi erano per accontentare le persone che ti circondavano.

-"e bellissimo il tuo vero Sorriso" disse bakugo guardandoti con aria di lussuria.

-"coma fai a saperlo, che è il mio vero sorriso?" chiesi, ancora perplessa.

Come Ha fatto?...

-"non ci vuole molto per capire quale il vero e quale il falso." disse, toccando la orte destra delle labbra.

Stacco le sue mani dalla tue guance e le porto alle tua vita, ti porto seduta sopra alle sue gambe stringendo ancora alla vita.

-"perché non ti sleghi i capelli?" chiese, guardandoti negli occhi.

-"perché non mi va, ho i capelli (l/c) e non voglio spiegarli se no  mi danno fastidio" [se sono corti mi scuso... :/] dissi, avvicinarti  piano alla sua faccia.

Mentre la tua faccia era ad un centimetri dal mio, i nasi si toccarono ma a spezzare il momento fu un battere di mani alle porte.

Bakugo ti prese in braccio e tu nascosi là faccia nel suo incavo del collo, comodo e rassicurante. Arrivato davanti alla fatidica porta la apri con uno scatto solo mostrando la figura della ragazze che fa da mangiare, lei sorrise e lui ma lui non ricambio.

-"buonasera, sono venuta a fare la cena" disse passando, bakugo di sposto e la fece passare.

Appena usi la voce, ti alzasti e guardasti bakugo storto, lui incontro reciprocamente il tuo sguardo di fuoco e ti bacio il naso, un altro sorriso so fece spazio sulle  labbra.

Ti amo kazuki bakugo.

Ti Odio Così Tanto - 🦋✨(bakugo× Reader) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora