CAPITOLO 39
DAMON
Ho male alla testa, mi sento stanco e ho male ad ogni muscolo.
Ogni volta che ho un incontro di pugilato il giorno dopo ne pago sempre le conseguenze. Bob me lo aveva detto che quello che avrei sfidato era grosso il doppio di me, ma pensavo scherzasse. In ogni caso sono il migliore e l'ho steso.
Sono a casa, nel mio letto; mi giro e apro gli occhi e la vedo. Non è una visione la vedo davvero, i suoi capelli sparsi sul cuscino, le labbra carnose che sembrano imbronciate, gli occhi chiusi, la sua pelle bianca e scavata. È dimagrita, non che prima non lo fosse già, la preferivo con qualche kilo in più, ma non le voglio dire nulla, so già che mi andrebbe in paranoia subito e non voglio. Starei cosi a guardarla per ore, ho memorizzato tutto di lei, anche i più piccoli nei sul suo corpo che creano costellazioni di cui vado matto. Il suo profumo mi manda in estasi, è come se mi trasportasse nel suo mondo.
Ieri quando mi stavo avvicinando a casa e ho visto la sua figura esile, sapevo già che era frutto della mia immaginazione, come era già successo tante altre volte. Eppure quando si è girata e mi è saltata addosso mi sembrava così reale che neanche riuscivo a crederci. La mia gola si era seccata e non riuscivo più a dire una parola.
E invece eccola.
So che andrà di nuovo via, perché io non sono abbastanza per lei. Si merita il meglio e io sono un casino. Io la amo, ma la amo nel modo sbagliato, nel modo in cui mi hanno insegnato. E la vita mi ha spezzato così tante volte che non so più distinguere il confine tra amore e dolore. E non posso permettermi di farle del male.
<Buongiorno> le sento sussurrare. Ero talmente preso nei miei pensieri che manco mi ero accorto che si era svegliata.
<Buongiorno piccola> le dico sorridendo. Lei mi guarda, si avvicina e nasconde il suo viso tra la mia spalla e il mio fianco, mentre con la mano mi disegna piccoli cerchi sul petto. Mi vengono i brividi. La prendo e la metto totalmente sopra di me, le prendo il viso tra le mie mani e inizio a darle dei piccoli baci. Lei sorride e ridacchia.
< Perché non può essere sempre così facile?> mi dice.
<Perché non saremmo più noi> sembra apprezzare la mia risposta, si abbassa e mi bacia lentamente. Mi morde il labbro e io non resisto più, la prendo e la metto sotto di me.
PARTE ESPLICITA
Inizio a baciarle il collo, lo succhio e con la lingua scendo fino al suo seno sodo. Mi soffermo sui suoi capezzoli, li succhio e mordicchio fino a che non alza i fianchi facendomi capire che vuole di più "anche io voglio di più, molto di più" penso tra me e me.
Con la testa finisco sui suoi fianchi e li bacio, sapendo che è una parte del suo corpo che non le è mai piaciuta, invece io trovo molto sensuale il fatto che i suoi fianchi siano marcati. Arrivo in mezzo alle sue cosce e la guardo.
Mi lecco le labbra e lei si morde le sue.
Affondo il mio viso tra le sue gambe, lecco e succhio il clitoride. Con la mia mano destra la tengo sul suo fianco per tenerla ferma, la mia mano sinistra la faccio salire e gli metto due dita in bocca, lei inizia a succhiarle mentre piccoli gemiti fuoriescono dalla sua bocca.
Le dita che ha in bocca le infilo nella sua patata, mente con la lingua mi concentro sul suo clitoride.
<Damon..io..non..non resisto più>
Mi metto in ginocchio tra le sue gambe, mi allungo per prendere il preservativo nel mio comodino, lo stacco con i denti e lo infilo. Affondo in lei con facilità è già bagnata e pronta per me. Le metto una gamba sulla mia spalla e inizio ad aumentare i colpi. Lei inizia a tremare mente non riesce più a trattenere i gemiti, si aggrappa al lenzuolo con le mani e cerca di mordersi il labbro per trattenersi. Mi fa impazzire vederla così, soprattutto perché sono io a farle questo. Solo io.
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Castigo e seduzione
ChickLitCi troviamo a Londra. Qui ci vive una ragazza dalle caratteristiche particolari di nome Lily. Lei è una ragazza umile, cresciuta con una buona educazione e molto timida. Vive con la nonna finché non viene comprata da un ricco a cui la vuole regalar...