Lily
Dopo tre lunghissime ore finalmente arrivai nella mia città, chiamata "la città di Londra" o più comunemente The City. E' un borgo di Londra e fra tutti è il più piccolo ma non per questo meno importante, anzi è il più importante centro economico e finanziario. Quando ero piccola mi piaceva un sacco questo posto, non che ora non mi piaccia, però quando si è piccoli tutto ha un'altro fascino, tutto sembra così perfetto quando di perfetto non c'è proprio nulla. Sono voluta tornare qui per riscoprire me stessa, per capire chi sono davvero io, che cosa voglio fare della mia vita e per dimenticare. Dicono che il vero amore non si scorda mai ma io penso che alla fine con il passare del tempo ci si può dimenticare delle cose e delle persone. Sai quando non le vedi e senti mai, alla fine una faccia inizierà a sbiadirsi e quelle sensazioni inizieranno a non farsi più sentire. Ma Demon non è il vero amore, lui è molto di più. Lui è come la luce lasciata accesa fuori di casa; lui è come quel tramonto visto per la prima volta, che ti lascia senza fiato per la sua immensa bellezza; lui è come una droga e si sa che crea dipendenza ma allo stesso tempo ti porta a morire e così stavo facendo io. Ne sono dipendente che per disintossicarmi ho bisogno di non vederlo, ho bisogno che sia il più distante da me. Nella speranza che almeno questo possa aiutarmi.
Arrivai davanti al vialetto di casa e mi dovetti fermare, le gambe iniziarono a tremarmi come se la terra sotto di me iniziasse a cedere, mi vennero le lacrime agli occhi e respirai affondo. Era tutta piena di erbacce, in questi due anni è stata lasciata allo sbaraglio, come me d'altronde. Entrai dal cancelletto, che aveva bisogno di un po d'olio per via del suo cigolio e lo richiusi segnandomi a mente che avrei dovuto farlo più tardi. Trovai le chiavi di casa dove le avevo lasciate l'ultima volta quando Damon mi venne a riprendere qui, mi ricordo quel giorno perfettamente. Le sue braccia che mi abbracciarono così forte che sarei morta volentieri in quell'abbraccio, era riparatore e distruttivo al tempo stesso. La casa era completamente sommersa dalla polvere e non c'era più quel buon profumo che ero abituata a sentire quando rientravo a casa da scuola. Quel profumo di biscotti appena sfornati e lavanda, che mia nonna usava per lavare i panni. Andai in cucina e tirai fuori i prodotti per pulire, un paio di guanti e uno straccio; mi legai i capelli e tolsi la mia felpa. Provai ad accendere la tv, ma come immaginavo la luce non va, l'avranno staccata per via che nessuno qui paga più nulla, fortunatamente la casa è di proprietà mia, che me l'ha lasciata mia nonna quando è morta ha scritto sul suo testamento che tutti i beni sarebbero andati a me e niente a mia zia, ma tanto lei non ha bisogno dei beni di mia nonna. Presi il mio cellulare e misi la riproduzione casuale e iniziai a ripulire tutto. Riordinai tutte le cose lasciate in giro, tirai giù la polvere in tutte le stanze, le ragnatele, aspirai e lavai tutta casa. Iniziai ad accendere le candele per tutta la sala così che almeno in quella stanza potevo vederci. Aprii il frigorifero e un odore di marcio si fece sentire in tutta la stanza "bleeeh", domani devo pulire anche questo mi segnai mentalmente. Andai in sala con aria afflitta, mi toccai lo stomaco che stava brontolando e mi misi a sedere sul divano.
"E ora Lily, che cosa hai intenzione di fare?" tu coscienza ti devi fare sentire proprio adesso? Non lo so che cosa voglio fare, non ho idea da dove devo incominciare. Penso che la prima cosa che farò domani sarà cercarmi un lavoro, perché con i pochi soldi che mi sono rimasti mi serviranno per sistemare alcune bollette e sarà già tanto se riuscirò a farlo. Mentre pensavo sul da farsi mi addormentai sul divano come ero solita a fare da piccola, con la unica differenza che adesso non ci sarebbe stato nessuno a portarmi di sopra, in braccio, a letto.
***
Mi svegliai di soprassalto, tutta sudata,guardai il cellulare che mi segnava le sei del mattino. Sbuffai come una bambina agitando braccia e gambe come se stessi combattendo un mostro invisibile, urlai e mi alzai controvoglia. Io alcune volte ringrazio che nessuno mi vede perché mi farebbero ricoverare in un istituto per matti, "Non basterebbe Lily". Taci tu, sei una stupida coscienza che si prende puro gioco di me, "in realtà sei tu che ti prendi gioco di te stessa", mmh, non ci avevo pensato, beh in ogni caso basta, non ho tempo di badare a te stamattina.
<perfetto Lily, ora parli anche da sola> urlo esasperata.
Prendo i vestiti dal mio zaino e non ho un granché, poi mi ricordo di essere a casa mia, sicuramente avrò lasciato qualcosa qui. Salgo le scale di corsa, che tra poco lascio la mia caviglia sul quinto scalino ed entro in camera come una furia. Apro l'armadio e quello che si prospetta davanti ai miei occhi è il vuoto,come il mio stomaco. Apro i cassetti e vedo un paio di jeans neri, sbuffo e li indosso non avendo molta scelta, ma risultano troppo larghi, eppure mi andavano bene due anni fa. Sarà tutte queste cose che mi scombussolano che mi hanno fatto perdere peso, li tolgo esasperata dalla mattinata di merda che si pensa che possa solo che peggiorare. Rimetto i jeans e prendo un maglioncino azzurrino dal cassetto. Cose da fare oggi, trovare il lavoro.
aggiornatooo amatemi che sono anche ammalata :) fatemi sapere con tanti commenti che ho bisogno di un po di incoraggiamento :) scusate se è corto come capitolo
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Castigo e seduzione
ChickLitCi troviamo a Londra. Qui ci vive una ragazza dalle caratteristiche particolari di nome Lily. Lei è una ragazza umile, cresciuta con una buona educazione e molto timida. Vive con la nonna finché non viene comprata da un ricco a cui la vuole regalar...