capitolo-23

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Finita di pulire la biblioteca corro di sopra a farmi una bella doccia rigenerante.
Prendo l'intimo, il mio pigiamone pesante, essendo che siamo a novembre e inizia a fare freddo e mi infilo in bagno.

Tempo di accendere l'acqua e infilarmi sotto la doccia che sento aprirsi la porta del bagno, mi immobilizzo lì, trattengo il respiro e mi copro come posso con le mani
"Potevi dirmi che domani è il tuo compleanno" oddioo meno male è lui... " io.. non mi piace il mio compleanno, non lo festeggio da quando.. beh da quando sono morti i miei genitori" mi sale il magone e mi sento che da un momento all'altro potrei scoppiare a piangere "adesso sono io la tua famiglia" sbarro gli occhi, non posso credere che l'abbia detto davvero " gr..grazie" troppo tardi una lacrima mi è fuoriuscita.
Sento che apre la tendina della doccia e mi abbraccia, io mi appoggio alla sua spalla e piango, mi lascio andare del tutto, dei singhiozzi escono dalla mia bocca e faccio fatica a trattenermi
" lo so che ti faccio stare male e mi dispiace ma con te mi sento strano e questa cosa mi fa impazzire perché non so come fare, cosa fare e.. scusa.."lo abbraccio ancora più forte come non ho fatto mai "scuse accettate Damon" lo guardo e gli sorrido ricordandomi solo ora che sono completamente nuda davanti a lui, cerco di coprirmi e lui scoppia e ridere "non devi coprire le tue belle forme con me, comunque ti andrebbe di venire a vedere il mio incontro?" Si gratta con la mano la testa come se fosse... imbarazzato?!
"Ssiiii" gli urlo felicissima " mi preparo e vengo subito" lui mi guarda e apre la porta del bagno per uscire "ah Lily hai tempo 20 minuti"
"Venti minutiii ma sei pazzooo, neanche un uomo ci mette così pocooo" lo sento ridere di buon gusto, scrollo la testa ed esco velocemente dal bagno.
Apro l'armadio, oddio cosa mettoo? Come mi devo vestire per vedere un incontro?
Lily ricorda che c'è freddo fuori, mi ricorda la mia coscienza, ed è vero...
Prendo dei jeans neri, stretti, una maglia bianca e una felpa color cielo, infilo tutto velocemente e corro in bagno, pettino i capelli che non mi vogliono aiutare stasera e mi faccio una coda alta.
Prendo le vans nere, metto un filo di mascara e prendo il giubbotto, corro giù per le scale con il fiatone.

Vicino al divano c'è Damon che sta parlando al cellulare, è vestito molto bene come al solito.. pantaloni verde scuro con tante tasche, felpa nera e vans nere.
Si gira a guardarmi e mi sorride, gli sorrido anche io e si incammina verso di me.

"Si si tranquillo, sono lì tra poco ciao" chiude la chiamata e si ferma a fissarmi a dieci centimetri da me.

"Bellissima"
"Emh.. grazie.. anche tu non sei male"
"Non sono male? Tutto qua? Ti sei sprecata eh ahaha" scoppiamo a ridere e gli do un leggero pugno sulla spalle " ma smettilaa"

Mi prede per mano e usciamo, appoggia il borsone dietro e saliamo, partiamo a tutto gas e non parliamo molto per lo più ascoltiamo la musica.

Arriviamo in un posto illuminato solo da lanterne e se non ci fosse tutto questo via e vai sembrerebbe chiuso, scendo dalla macchina non molto convinta e Damon se né accorge subito "tutto ok?" Lo guardo e faccio si con la testa, non intendo farlo preoccupare proprio ora che ha un incontro.

Entriamo e mi sale un conato di vomito, puzza di sudore, mischiato a piscio e vomito, non si può stare qui dentro.
Mi stringe forte la mano e mi porta in un corridoio lungo, pavimento mal messo di legno e pareti bianche con l'intonaco venuto via.
Entriamo in una stanza dove ci sono degli armadietti grigio scuri e tutti completamente ammaccati, alcuni scritti e altri senza più alcuni pezzi, questo posto sembra una discarica.
"Non devi essere preoccupata Lily, lo stendo subito, come sempre" come fa a stare così in un posto del genere?!
"Io.. a me basta che torni a casa con me, ti prego... fallo per.. per il mio regalo di compleanno ecco" chino la testa per non guardarlo, rendendomi conto della cavolata che gli ho appena chiesto "promesso Lily, stasera dormirai con me" alzo la testa si scatto e lo guardo lui scoppia a ridere e si mette sfila la maglia per infilare la canotta.

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