La città dai mille umori

788 19 0
                                    

'Cara mamma,
Parigi a volte può essere...complicata, dalle mille sfaccettature, o meglio, mi verrebbe quasi da definirla la città dai mille umori, dove frenetiche e scalpitanti emozioni librano in un caotico via vai di cuori incerottati, ma sempre pronti ad accendere la prossima miccia e a lasciarsi consumare da quel fuoco brutale ed eccitante che è l'amore.Non è una definizione romantica, non c'è niente di romantico in tutto ciò, o probabilmente c'è del romanticismo, ma non riesco a coglierlo, e certamente questo non riuscire a coglierlo ha a che vedere con me, con la mia incapacità di lasciarmi andare, con il mio non riuscire a mostrarmi per quella che sono.
Sai bene di questa mia incapacità, la contrastavi con tutte le tue forze, volevi che tutti sentissero la mia melodia, quella melodia che in vent'anni solo tu sei riuscita a cogliere, quella melodia che probabilmente è andata via con te...ma inutile rammentare, no?  la morte non è mai stata un problema, né per te e né per me; come amavi ripetere, essa  non è la fine della vita ma  solo una delle sue conseguenze, non è la fine dell'amore che ci ha legate, ma la prova che l'amore trascende vita e morte e lega inevitabilmente e per l'eternità due anime.'

'Ah Parigi, non smetterai mai di sorprendermi' mormorò Lilianne tra se e sé e chiuso il diario prese le sue cose ed uscì, destinazione Du pain et des idèes, d'altronde per iniziare la giornata al meglio non poteva che gustare il più buon pain au chocolat di Parigi, inoltre aveva fatto amicizia con Madame Margot la signora più amabile che avesse mai conosciuto, nonchè proprietaria del piccolo panificio.
'Bonjour Madame' mormorò la ragazza entrando nel panificio, qui la accolse il familiare odore di cioccolato fuso e quello più intenso dei croissant appena sfornati, mentre richiudendo la pesante porta alle sue spalle il tintinnio dei campanelli fece scattare Margot dietro il bancone.
'Oh mon enfant, bonjour a te' disse Margot riservandole uno dei suoi sorrisi migliori
'non ti vedo da un pò di giorni chère, è successo qualcosa?' continuò l'anziana
'Oh no Margot, ero presa dallo studio, gli ultimi esami prima delle vacanze sai'.
Sebbene non lo desse a vedere, le faceva piacere quando Margot si preoccupava per lei, la faceva sentire non sola e amata, come non si sentiva da tempo.
'Oh oui capisco' mormorò per poi sparire nell'altra stanza e tornare un attimo dopo con un sacchetto 'ed ecco per la piccola Lilì, il suo speciale pain au Chocolat' Lilianne sorrise, afferrò il sacchetto, schioccò due baci alla signora e fece per uscire, ma fu bloccata da una familiare voce

'Lilì? c'est toi?'

Lilianne si girò velocemente e per un attimo non credette ai suoi occhi
'Antoine!' esclamò andando incontro al giovane calciatore dai capelli biondo cenere e dai profondi occhi verdi.Il ragazzo prontamente la afferrò, stringendola a sé e facendola volteggiare sotto gli occhi compiaciuti della madre.
'Ma che ci fai tu qui?' Domandò la ragazza, mentre il ragazzo continuava a tenerla stretta a sé
'Sono stato convocato da Deschamps per gli Europei' rispose lui sorridente.
Antoine Griezmann, il suo primo amico a Parigi, nonchè figlio di Margot e Pierre Griezmann. Guardando Margot nessuno direbbe che il figlio è un calciatore giovane e miliardario, nonchè richiesto dai club più prestigiosi e forti del mondo, eppure lo era e con quel figlio aveva fatto un lavoro magnifico, un chef-d'œuvre (capolavoro) come si suol dire. Non solo Antoine era uno dei ragazzi più belli ed affascinanti che Lilianne avesse mai visto, ma era anche uno dei pochi calciatori che raggiunta fama e notorietà aveva continuato a rimanere fedele a se stesso, umile e sempre pronto ad aiutare i più bisognosi.
'Mi fa così piacere rivederti' affermò sorridente la ragazza, poi si staccò dall'abbraccio e si voltò verso Margot 'ma tu com'è che non mi hai detto nulla?'
La donna ridacchiò 'chère doveva essere una sorpresa'
'Ti perdono solo perché sei tu' continuò la ragazza
'Allora che si fa stasera?' si intromise Antoine
'mi spiace, stasera proprio niente, domani ho un esame importante e dovrò andare a letto presto'
'Ah nono chère' disse il ragazzo imitando la voce della madre, a Lilianne scappò un sorriso ma continuò a dissentire con il volto
'allez (suvvia) chérie,non ti ho mai lasciata sola io' insistette il ragazzo
'No Antoine non posso proprio stasera, magari dopo le lezioni possiam fare una passeggiata-il ragazzo le regalò un sorriso raggiante e la incitò a continuare-molto veloce Antoine,molto veloce' terminò sorridendo
'très bien,niente passeggiata, verrai agli allenamenti con me' la ragazza fece per dissentire,ma fu prontamente fermata dalla voce di Margot
'allora è deciso Lilì,andrai agli allenamenti con Antoine'

'ma...'

'no chère niente ma, la mamma ha deciso, mi trovi fuori dalla Sorbona per le 15:30'

*spazio autrice*
Ragazze/i se vi piace incoraggiatemi con qualche stellina,così avrò più voglia di continuare🤍

Ancora una volta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora