Capitolo 5

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Quando quella mattina si era alzato, Stiles pensava di aver dormito pochissimo. Si sentiva intontito e poco riposato, invece la sveglia su comodino segnava che era da poco passato mezzogiorno. Nemmeno la doccia aveva dato i suoi effetti ristoratori, quindi aveva optato eccezionalmente per una tazza di caffè, solo che dopo mezz'ora ne se era già pentito. Si stava annoiando, aveva voglia di muoversi, di fare qualcosa, ma in casa non c'era nulla da fare. Suo padre sarebbe ritornato tra almeno un paio di ore, Lydia gli aveva risposto al telefono, ma l'aveva liquidato in due minuti netti perché "Scusa Stiles, sto per entrare dall'estetista, ci sentiamo dopo?", quindi aveva deciso di prendere le chiavi della Jeep e fare un giro per la città.

Città che era quasi vuota, soprattutto perché erano quasi le due del pomeriggio e cominciava a fare davvero caldo, quindi aveva accesso l'autoradio e aveva badato poco alla strada che aveva preso. Dopo aver cantato in sequenza e a squarciagola Shake it off e Sing, si era ritrovato ai margini della riserva, sudato e ancora più annoiato, quindi aveva lasciato la macchina all'inizio del sentiero e si era inoltrato.

Canticchiando le canzoni appena ascoltate, però, Stiles era abbastanza distratto e non si era reso conto che qualcuno lo stava guardando dall'alto di un albero, semisdraiato su un ramo.

"Nessuno ti ha insegnato a non andare nel bosco, Cappuccetto?"

Era stato inevitabile urlare con una voce stridula che nemmeno una ragazzina e finire gambe all'aria.

"MA SEI IMPAZZITA? E COSA DIAVOLO CI FAI SU UN ALBERO? SEI PER CASO UNO STREGATTO CHE COMPARE ALL'IMPROVVISO?"

Raven l'aveva guardato per un secondo sconcertata, stupita da tutte quelle urla e quel gesticolare, poi era scesa con un solo salto dall'albero e, tenendosi lo stomaco con una mano per le risate, gli aveva allungato l'altra per aiutarlo a rialzarsi.

"Scusami, ma eri una preda troppo facile e non mi sono trattenuta. Cosa ci fai da solo qui?"

Stiles si stava ancora passando le mani sui jeans per ripulirli, mentre cercava di capire quanto grave fosse la botta presa al sedere.

"Di sicuro non ero qui per un infarto. Mi annoiavo e facevo una passeggiata. Tu perché eri su una pianta?"

La ragazza gli rispose alzando gli occhi verso gli alberi alti.

"A New York non ci sono posti così, dove è raro incontrare qualcuno e puoi arrampicarti senza sembrare strana. Mi piace stare in contatto con la natura"

"Beh, immagino tu non possa arrampicarti sui grattacieli tipo Spiderman"

Raven aveva alzato gli occhi al cielo in perfetto stile Hale. Probabilmente la vicinanza con il suo Alpha le stava facendo assumere i suoi stessi atteggiamenti. Poi riprese a parlare, e Stiles pensò davvero di aver sentito male.

"Derek oggi per pranzo ha preparato la pasta col pomodoro, Cora dice che come la fa lui è come quella italiana che ha mangiato a Roma. Ti va di venire con me? Stavo giusto per tornare a casa"

Oltre a pensare di essere diventato sordo, Stiles stava cominciando anche a pensare di essere diventato muto, perché quella notizia gli aveva praticamente mandato in tilt il cervello. Derek Hale che prepara la pasta? Assurdo.

"Allora? Guarda che ti lascio qui imbambolato nel bosco"

Ovviamente Raven stava aspettando una risposta, ma Stiles doveva deluderla e rifiutare l'invito. In fondo Derek aveva cucinato per quattro, non poteva presentarsi lì, poi aveva già promesso a Scott di andarci con lui quel pomeriggio e inoltre a casa aveva quella pizza ai peperoni surgelata che aveva comprato la settimana prima.

Stop and reverse | SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora