Capitolo 17

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Derek rimase in piedi, nel giardino, anche quando la figura in lontananza di Stiles mise in moto la sua Jeep e andò via. Continuava a non capire cosa fosse successo, come fossero finiti con il litigare. Non aveva mai visto il ragazzo urlare contro qualcuno, non gli aveva mai visto tanta rabbia negli occhi e il pensiero che ne fosse stata lui la causa, gli fece contorcere poco piacevolmente lo stomaco.

Dopo qualche minuto i suoi due beta e sua sorella lo raggiunsero, tutti e tre con i volti tesi, le labbra una linea sottile. Se non avevano sentito la prima parte della conversazione, Derek era sicuro che l'ultima fosse arrivata forte e chiara fino alla villa. La prima a parlare fu, ovviamente, Raven.

"Sei un cazzone, lo sai, vero? Sei fortunato che quel ragazzo è così confuso e cieco che non ha capito nulla di quello che hai detto. Ti pare il modo di provocare una persona? Di attaccarla?"

Derek, quasi come un bambino sgridato, abbassò il capo, aspettando la seconda ramanzina. Cora non si fece attendere.

"Ti capisco, Der, davvero. Abbiamo parlato di questa cosa più volte e ti ho sempre capito, ma ora ci riesco meno. Se non vuoi agire e parlargli chiaramente, allora evita certe scenate. Non ti fanno bene e non fanno bene nemmeno a Stiles. Ricordi il discorso di Lydia? Ti disse che lui è stato male cinque anni fa, non parlava. Vuoi sconvolgerlo ancora così tanto da ferirlo di nuovo? È vero, non sappiamo se quel periodo buio sia stato totalmente a causa del tuo rifiuto, ne dubito, ma un po' di sicuro si. Non ricordargli quei momenti se poi gli devi urlare contro"

Derek guardò sua sorella, sapeva di avere un'espressione sul viso ai limiti della sofferenza, infatti lei gli si avvicinò e gli diede un leggero bacio su una tempia, alzandosi sulle punte dei piedi. Derek sentì distintamente Raven ringhiare un "Non deve essere compatito, ma preso a randellate nei denti", prima che anche Thomas cominciasse a parlare.

"Capo, io credo tu debba semplicemente dirgli che lo ami e poi accettare le conseguenze. Al massimo sarai rifiutato come hai fatto tu in passato con lui. Digli che dopo essere partito ti sei reso conto che le sue chiacchiere non erano poi tanto fastidiose, ma che ti mancavano. Magari digli pure che il tuo lupo agisce da solo quando è nei paraggi, questa cosa credo possa colpirlo molto. Se ti rifiuta, ci siamo noi, no?"

Derek sapeva che Thomas, insieme alle ragazze, aveva ragione, doveva prendere una decisione, ma non ci riusciva. Non voleva rischiare di sconvolgere di nuovo la vita di Stiles, forse non stava male, era solo cambiato e cresciuto come gli aveva urlato poco prima. Forse la decisione migliore era dimenticare tutto e tornare a casa.

"Io non amo Stiles"

"Porca puttana, Derek! Se spari un'altra colossale cazzata come questa, giuro che ti uccido e mi prendo il tuo titolo di Alpha e vado in giro a dire quanto tu fossi idiota!"

O forse aveva ragione Raven.

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Stiles continuò a guidare per almeno un'ora prima di riprendere a respirare quasi in modo normale. Non si era nemmeno reso conto di essersi fermato davanti casa McCall, ma Scott gli aveva già aperto la porta di casa e stava già sniffando l'aria cercando di analizzare le sue emozioni. Non fece nemmeno in tempo a spegnere il motore e a scendere dall'auto che fu stretto in un abbraccio spacca costole.

"Sc-Scottie, muoio"

"Puzzi di rabbia, di frustrazione e hai pianto. Parla o stringo così forte da ucciderti"

Stiles appoggiò la testa sulla sua spalla e buttò fuori quattro parole insieme ad un sospiro.

"Ho litigato con Derek"

Scott aveva insistito per sapere ogni dettaglio, ogni frase e Stiles non gli aveva negato nulla. Aveva spiegato di come fosse andato lì con ottime intenzioni, solo per scusarsi, e di come ne fosse uscito sull'orlo di una crisi di nervi. Gli aveva detto di come non avesse capito il perché di quel comportamento da parte dell'Alpha e di come gli avesse urlato contro dicendogli di uscire dalla sua vita, praticamente.

"Strano" aveva iniziato Scott, "strano che Derek si sia infuriato così. Cioè prima ti ha decisamente provocato per farti ammettere che tu volessi andare a letto con lui, poi ti ha accusato di essere cambiato, di nuovo. Non capisco"

Stiles sbuffò una mezza risata.

"non capisco nemmeno io. Cioè non è normale sparare cazzate da ubriachi? Magari pensavo al fatto che sarei andato a letto solo con Lyds per sempre e il mio cervello ha fatto strani collegamenti, no?"

"Stiles..."

"No, niente Stiles. Non voglio andare a letto con Derek, Scott. Sai che l'ho praticamente rimosso a forza dalla mia testa in quell'anno"

Scott sembrò riflettere seriamente su qualcosa, poi parlò.

"Io non sto mettendo assolutamente in dubbio il tuo amore per Lydia. State per sposarvi e vi amate, lo so. Voglio solo dire che, come hai detto, tu ti sei sforzato di dimenticare Derek e sappiamo entrambi quanto tu sia stato male durante quel periodo. Magari rivederlo ti ha fatto ritornare qualche ricordo, no?"

"Ok, i ricordi, ma sono solo quello. Ricordi passati, Scott"

"Io lo spero davvero. Così come spero che il tuo matrimonio vada bene, nonostante la sua presenza qui ti stia scombussolando. Gli hai detto di essere cambiato ed è vero, tante cose ti hanno fatto diventare diverso, quindi ha un po' ragione anche lui. Cerca di capirlo, torna e ti trova così. Non sa cosa è successo, e non parlo solo della tua delusione amorosa"

"Lo so che ha ragione, forse per questo mi arrabbio, perché non ne ha diritto di dirmelo. Ormai siamo sconosciuti, io mica gli rinfaccio l'essere diventato un adulto e un Alpha premuroso? Certo che no, è libero di essere quello che vuole. Io non so cosa lo ha cambiato, così come lui non sa cosa ha cambiato me. E va benissimo così. Tra quindici giorni se ne andrà e staremo tutti bene"

Stiles tirò un sospiro di sollievo, dopo aver parlato senza pausa, mentre Scott si sporse ad abbracciarlo di nuovo. Rimasero seduti ai piedi del letto ancora un po', poi Stiles decise che era ora di andare.

"Glielo dirai? A Lydia intendo"

"Non è successo nulla di importante, non voglio che si preoccupi perché mi sono innervosito e non voglio che si agiti. Lei non sta meglio di me, non si merita preoccupazioni inutili. La porterò a fare una passeggiata e stando con lei starò meglio"

Scott sembrò pensarci su, ma poi gli diede una pacca sulla spalla accompagnandolo alla porta.

"Ricorda solo che Lydia ti conosce quasi quanto me, quindi preparati a doverne parlare comunque. E non si arrabbierà, ti capirà, non hai fatto nulla di male"

Stiles non rispose al suo migliore amico. Sapeva che aveva ragione, ma per ora era meglio non pensarci. Aveva voglia di vedere la sua ragazza, di passare una serata tranquilla e di dimenticare di nuovo. 

Stop and reverse | SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora