Le ombre calavano sul mondo iperuranico: gli stanchi guardiani sorvegliavano le porte eoliche: una volta chiuse, il loro mondo sarebbe stato al sicuro, le orde barbariche non avrebbero potuto forzare il blocco di Elios.
Erano ormai anziani tutti quanti e i draghi con le loro immense ali cartilaginee, coperte di scaglie ferruginose, ma soprattutto i cavalieri e le dame di guardia, entrambi avevano i capelli bianchi e le corazze di bronzo si stringevano malamente sui corpi ormai emaciati dalla vecchiaia.
La principessa regnante, anche essa canuta carezzò il suo anziano drago compagno di mille lotte e dovette rendersi conto che il valoroso animale non avrebbe piu' 'potuto prendere il volo, le sue ali maestose erano crollate sull'immenso corpo ansante.
La principessa vegliò finchè le porte eoliche furono ben serrate, poi si concesse di chiudere brevemente gli occhi mormorando:
" Quando, quando arriveranno, truppe fresche per contenere le invasioni barbariche e soprattutto quando sarà trovata la nuova principessa ereditaria, e il suo drago da combattimento?"
La donna guardò preoccupata le ombre che divoravano i grattacieli della terra, tranne le cime degli stessi presidiati dalle sue truppe.
Si accorse con stupore che l'estate era arrivata sull'emisfero a lei piu' caro.
L'estate dilagava.
Un alito di fuoco si spargeva sulla spiaggia, carezzando i corpi variamente nudi e abbronzati che la gremivano.
Alma era china col suo retino su una delle pozze lasciate dalla marea di Saint Malò: era tutta contenta, aveva catturato un pesciolino.
Lo portò con innocente fierezza dalla sua mamma:
"Guarda mammina! Ho preso un pesce! Posso tenerlo?"-
La madre , una donna di statuaria bellezza dal corpo affusolato e stillante creme costosissime, forse neanche la sentì impegnata a intrecciare le sue chiome bionde e leonine ma soprattutto a inzupparle di balsami vari; ma i suoi occhi, bellissimi occhi turchesi, si posarono vagamente sulla smilza fanciullina di sei anni e per l'ennesima volta si domandò come, come! In nome di tutte le bellezze non trasmesse, come avesse potuto lei, acclamata e fascinosa top model aver messo al mondo una creaturina così modesta, bruna tra l'altro.
E con degli inquietanti occhi viola.
Poi non pensò altro perchè Leonora era come dire un pò limitata e riusciva a elaborare un solo pensiero per volta, e dopo il faticoso parto mentale rimaneva alquanto affaticata:
"bello bello, il tuo pesciolino, va tesoro, mettilo in un vasetto con dell'acqua".
Poi cominciò a spalmare una nuova lozione sul metro esatto di gambe di cui la natura le aveva fatto dono.
Alma si mise all'ombra di una rupe e guardò perplessa la sua conquista: piu' che un pesce sembrava un serpentello tutto coperto di squame verdi e dotato di una deliziosa lingua biforcuta che di tanto in tanto tirava fuori per leccare le dita della sua nuova amica.
Il serpentello accettò di buon grado di entrare nel vaso gigante, ormai vuoto, della nutella, e sembrò gradire anche l'acqua minerale con cui venne coperto.
I suoi occhi glauchi fissarono con vivida attenzione la piccola bambina, la sua lingua lambì a lungo le dita della fanciullina.
A lungo.
Alma si alzò dalla rupe e raccolse le alghe verdi lasciate dalla bassa marea, ne cibò il serpentello che sembrò gradire il pasto, poi si acciambellò nella scatola di nutella e schiacciò un pisolino.
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La nuova progenie del drago
FantasySi può risorgere da una rovinosa sconfitta? Potranno i nuovi eroi riportare al potere la Grande Madre? Alma e Terver risponderanno a queste domande.