La nuova progenie del drago

Nuove alleanze

Alma si affannava inutilmente attorno al gigantesco rettile madre perlaceo: inutilmente, le masse colossali di granito lo costringevano sotto il loro peso titanico e anche se la muta della pelle gli aveva dato un pò di agilità egli rimaneva sostanzialmente schiacciato e prigioniero.

Intanto i tritoni di guardia si scossero dalla loro sonnolente guardia e notando il rimescolio delle acque si avvicinarono e subito si accorsero della bellissima sirena e del suo vistoso drago:

Alma scorgendoli non si scompose e li apostrofò:

"voi, nullafacenti, sonnolente creature, infingardi, venite ad aiutarmi! forza! dobbiamo liberare quel drago".

Essere maltrattati da una bellissima sirena era più di quanto potessero sperare, perciò i giovani e possenti tritoni si diressero verso i macigni e cominciarono a smuovere con i loro tridenti le masse che opprimevano il drago bianco.

Intanto re Saud, fu disarcionato dalla sua sfinge marina perciò colmo di furore si fece portare una nuova cavalcatura e preceduto dal lancio di giavellotti dei suoi frombolieri attaccò il lato destro dello schieramento nemico: le sirene artiche sotto attacco si difesero malamente con i loro scudi ma Saud riuscì ad aprire un varco nel loro schieramento.

La sfinge marina, che aveva rifiutato il suo re si allontanò a grande velocità e raggiunse l'antro dell'Accusatore e ruggì furibonda contro il magistrato.

Eros intanto si era svegliato e osservava incuriosito quel nuovo fenomeno.

L'Accusatore cercava di sedare la belva, inutilmente, la sfinge marina gli si stringeva sempre più vicino, l'Accusatore balbettò:

"cosa vuoi bestia, perchè mi minacci"?

Eros impavido si avvicinò alla belva, prese delicatamente la zampa immane e la posò sulla lastra di alabastro, avvicinò la mano dell'Accusatore  e non ci furono più dubbi, i due erano compatibili.

L'Accusatore guardò esterrefatto la bestia che quasi faceva le fusa, Eros sillabò:

"sei tu il suo duce, solo tu Accusatore puoi condurlo in battaglia. Nessun altro".