La sfinge marina

20 6 14
                                    


Il tritone maggiore guardava spavaldo davanti a sé:sentiva che una vittoria travolgente era a portata di mano; perciò ignorò volutamente la regina di Atlantide in groppa al fiammeggiante Terver e spronò la sua sfinge marina contro le pallide sirene degli artici con l'intento di annientare subito l'ala destra dello schieramento; contava sul tritone minore per tenere a bada lo schieramento di sinistra comandato da Glauco e dai suoi fratelli. 

Ebbro di fierezza spronò la sua sfinge, ma il mostro marino disattese il suo comando! Il re, furioso fustigò la belva ma senza risultato: ruggendo in modo spaventoso la sfinge si avventò contro Terver e durante l'assalto imprevisto cozzò contro le piastre di color titanio del drago; Terver resistette eroicamente all'impatto, in più, preso da furore, ruggì alte fiamme contro l'aggressore; la regina esultò, il re invece gridava in preda all'ira inutilmente, il mostro marino addentò il collo colossale del sauro solo per infrangere alcune delle sue zanne contro le insegne del drago maximo.

Leonora ebbe l'ardire di scagliare una sarissa contro il re, mancandolo però facendolo andare su tutte le furie mentre il panico serpeggiava nel suo schieramento; il re dei tritoni maggiori richiamò all'ordine la bestia indocile ma senza risultato e allora e solo allora ricordò il monito dell'Accusatore.

Ma era tardi, le belve preminenti dello scontro erano avvinte in una lotta feroce ma i getti di fuoco del drago facevano sentire la loro superiore efficacia, inoltre la coda possente di Terver colpì inusitatamente il fianco della sfinge: il re barcollò; il terrore ormai aveva preso tutto il centro dello schieramento. Glauco vedendo il re in difficoltà spinse le sue truppe contro il tritone minore, contava sulla forza dei suoi draghi orobici e sull'efficacia delle sue sarisse, ma il giovane re serrò le fila; Glauco si precipitò contro le sfingi minori del re e forte della sua sarissa decapitò senz'altro il monarca.

Intanto Alma nuotava felice con il suo fortunato corteggiatore che acquistava sempre più credito presso la bella sirena, lei e il tritone minore giunsero fino alle caverne di cobalto ed Alma ammirò le monumentali stalattiti verde- azzurro, tenendola dai polsi il re la condusse fino al lago centrale tappezzato di turchesi e lapislazzuli.

Ammaliata Alma si lasciò abbracciare e a sua volta abbracciò il giovane re, ma accadde l'inverosimile: l'immagine seducente del giovane si frantumò in mille pixel e con orrore Alma si trovò abbracciata al maturo Dio Eros.

La nuova progenie del dragoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora