Erano la da tempo immemorabile :anni forse ,lustri ;erano uno sparuto gruppo di tritoni e si davano dolorosamente il cambio nella loro infinita veglia, la loro scarsa diligenza in battaglia li aveva condannati a quel servizio e con i loro tridenti animavano il vortice che circondava le spoglie del drago maximo:
"siete stati incapaci di reperire le insegne del maggiore dei draghi" aveva ruggito Triton, re dei Tritoni maggiori e i poveri soldati minori che al pari del loro capo non avevano idea di cosa fossero quelle insegne vegliavano sull'abisso oceanico mentre il loro signore banchettava nella piu bella torre di Atlantide.
Intanto Terver scendeva in quelle profondità oceaniche e a mano a mano che si inoltrava nell'abisso i suoi polmoni si espandevano aumentando misteriosamente come se, congetturò Terver la sua pelle che ora brulicava di bollicine, fosse in grado di captare l'ossigeno dell'acqua; scendeva comunque Terver seguendo il segnale che lo attraeva come una calamita e che sembrava provenire dall' immane drago-morto?-che era adagiato nel fondale.
Per un pò non vide altro, poi d'un tratto fu come vedersi allo specchio: tanti specchi che moltiplicavano la sua immagine, ma dopo un momento di sconcerto capì che non era solo il suo riflesso ma che in effetti c'erano tanti altri draghi suoi epigoni che valorosamente si avvicinavano all'immenso cadavere ma ne erano come respinti: era come se si infrangessero contro una qualche barriera invisibile, all'apparenza un vortice e non uscivano indenne dallo scontro le ferite che ne ricavavano erano profonde e dagli squarci il sangue usciva copioso.
"Non ho paura" realizzò Terver, " non ho paura per me stesso ma solo per Alma". E se questo pensiero lo confortava da un lato, dall'altro gli faceva temere per il futuro: come avrebbero potuto combattere assieme lui ed Alma se lui era colmo di terrore per quello che sarebbe potuto accadere alla sua cavalcatrice?
Messi da parte i dubbi Terver si lanciò contro l'invisibile barriera- vortice pronto all'urto ma la terribile pressione elastica di rimando gli tolse il respiro ma insistendo contro le forze resilienti che gli si opponevano e a scapito delle sue ali sentì cedere la barriera e planò quasi sulla massa inanimata che tanto immota non era: " benvenuto figlio mio" sussurrò una flebile ed antica voce.
"Sono arrivato padre" rispose di rimando Terver e le sue unghie grifagne si stamparono sul dorso del rettile gigantesco e dopo quel contatto un collare aureo si saldò sul collo di Terver che subito dopo venne espulso velocemente dal gorgo elastico.
I tritoni avevano visto tutta la sequenza e si avventarono contro Terver ma ecco il drago era sparito di colpo: cosa avrebbero raccontato a Tritone? E soprattutto era il caso di sfidare il suo furore e di raccontargli tutto? Dopo un breve consulto i tritoni taciti ripresero la loro veglia.
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La nuova progenie del drago
FantasiSi può risorgere da una rovinosa sconfitta? Potranno i nuovi eroi riportare al potere la Grande Madre? Alma e Terver risponderanno a queste domande.