Cap. 20

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Pov. Todoroki

Mi svegliai con il sole in faccia, prima di realizzare dove fossi sdraiato: Bakugou era sull'erba e io gli stavo accanto con la testa sul petto, avvolto dal suo mantello rosso. Mi alzai, stiracchiandomi, per poi scuotere il biondo lentamente.

In pochi giorni avevamo chiarito i malintesi e i dubbi che ci portavamo dietro da bambini, e una cosa tira l'altra ora stiamo insieme. Ovviamente non avevamo ancora detto a Midoriya il tutto, volevamo dirglielo insieme nel momento appropriato, visto che Bakugou mi ha detto che si erano avvicinati.

Il biondo si alzò grugnendo, prima di notarmi, <Giorno> disse, con la voce impastata dal sonno, prima di sbadigliare. <Buongiorno> risposi, prima di alzarmi in piedi e scuotermi l'erba di dosso. Mi avvicinai agli altri, per svegliare anche loro, ma senza molto successo e rischiando di beccarmi un calcio da Mina. Alla fine ci pensò Bakugou a svegliarli, urlandogli contro le peggio maledizione che potesse inventarsi e strattonando Denki per un orecchio, facendolo urlare. <Ow, ma sei matto?> urlò Denki, mentre il biondo si voltò urlando "tsk" per poi prendermi la mano e rientrare nel castello. 

<Dovresti trattarli meglio> gli dissi, mettendomi a camminare accanto a lui; <Tsk, sono solo comparse comunque.> rispose, non lasciandomi la mano. <Che ore saranno?> chiesi, <Penso le nove o nove e mezza. Deku sarà sveglio?> rispose, <Quando eravamo a castello si svegliava sempre presto per preparare tutto, chissà se ha perso questa abitudine...> rifletteì ad alta voce, rendendolo partecipe dei miei pensieri. In poco tempo arrivammo nella nostra stanza, ancora da riarredare, lo avremmo fatto dopo il matrimonio. Aprimmo la porta e ci guardammo intorno, ma del verdino nessuna traccia; <Sarà in bagno?> chiese il biondo, così mi avvicinai bussando due volte, ma non ricevetti risposta. <Midoriya, ci sei?> chiesi, ma ancora una volta non ricevetti risposta; Iniziai a preoccuparmi leggermente, <Midoriya sto entrando!> dissi, in modo che mi sentisse. Aprì la porta, non chiusa a chiave, ed entrai, ma dopo un'occhiata veloce constatai che Izuku non c'era. 

<Lo hai trovato?> chiese il biondo dall'altra stanza, lo raggiunsi scuotendo la testa; <Forse è in cucina o magari in giardino. Andiamo a controllare> disse, uscendo nuovamente dalla porta, seguito da me. Camminammo per tutto il corridoio fino in sala da pranzo, finchè non sentimmo una voce chiamarci da dietro, <Uff, capo aspetti!> urlò una donna, o meglio dire, urlarono dei guanti e un vestito. <Cosa c'è Hakagure, non abbiamo tempo ora> ringhiò Bakugou. <Ecco, stamattina ero di turno alla cucina, ma ho notato che del cibo è sparito!> disse lei, facendo ringhiare il biondo. <Quindi tu mi chiami solo perchè è sparito del cibo!? Ho cose più importanti di cui occuparmi adesso!> Urlò, spaventando la ragazza. <Bakugou aspetta, potrebbe essere un indizio su dove si trova Midoriya> dissi, voltandomi verso la ragazza e andando a intuito su dove fossero i suoi occhi, <Era mai scomparso del cibo prima?> chiesi, intuì la ragazza scosse la testa dal movimento del suo corpo e dei suoi vestiti. <Potrebbe averli presi Midoriya> dissi al biondo, riuscendo a stupirlo. Pensai si stesse preoccupando della sua fuga, ma successe tutto il contrario; Bakugou divenne serio e stranamente calmo, diede l'ordine ad Hakagure di radunare la Bakusquad e iniziò a camminare verso la porta principale del castello. Uscimmo e ci sedemmo sugli scalini, <Che succede?> chiesi, il biondo sorrise, <Non mi aspettavo accadesse a questo punto> rispose, parlando tra se e sè, il che mi confuse ancora di più. 

Dopo qualche secondo arrivarono gli altri, stranamente calmi anche loro, iniziavo ad innervosirmi. <E' andato?> chiese Denki sorridendo, <Todoroki> mi richiamò Bakugou, facendomi voltare verso di lui, che nel frattempo si era alzato. <Se scappassi ora, dove andresti?> chiese, lasciandomi perplesso. Mi alzai in piedi, pensandoci, <Al regno delle Amazzoni, sono nostre alleate.> dissi. <Ascoltami bene> disse, <Da giorni il broccolo cercava un modo per farvi scappare insieme. Non so perchè se ne sia andato da solo, ma avevamo già un piano in caso accadesse.> concluse.

<Come hai detto tu, sarebbe logico dirigersi verso il regno delle Amazzoni, ma lui non vuole farsi trovare. Il che significa che è andato verso il regno di All for One ed è a qualche giorno di cammino da noi.> spiegò. Annuì con la testa, <Quindi ora lo riportiamo qui giusto?> chiesi, <No> rispose lui, <Questi quattro idioti si trasformeranno in due draghi e due uomini, alti come armadi e forzuti. Lo cattureranno e per due giorni sarà in una base segreta, senza cibo o acqua e in caso facesse cazzate verrà picchiato.> rispose, lasciandomi esterrefatto. <Cosa!? Di un pò sei impazzito!? Lo vuoi picchiare, ma che ti passa nel cervello!?> urlai. <Non lo picchieremo fortissimo> rispose Sero, <Faremo solo in modo che capisca la situazione sia pericolosa per lui> continuò Mina, <Così dopo due giorni voi lo "salverete" e non vorrà più separarsi da voi!> disse Kirishima, <E poi appena tornati ci prendiamo un gelato!> concluse Kaminari, beccandosi una botta in testa da Mina. <Avevate programmato tutto...?> chiesi scioccato: Se avessimo trovato un modo per scappare insieme sarebbe stata la nostra fine. Questi tizi... Sono molto più pericolosi di quel che sembrano. 

<Bene, sarà a 7\9 ore di vantaggio da noi. Avrà fatto delle pause durante il tragitto, quindi se vi trasformate e partite ora lo catturerete in... 3 ore credo?> riflettè il biondo. <Non che mi importi comunque. Andate!> ordinò in seguito. I quattro annuirono e si trasformarono: Era stupendo. I loro corpi brillarono di luci diverse e bianco, cambiando forma lentamente; Mina diventò una pantera nera, Kirishima e Kaminari dei lupi e Sero un' aquila. Tutti partirono, saltando la recinzione, mentre Sero li seguiva dall'alto controllando la zona; Erano molto organizzati.

<Sei sicuro che lo troveranno?> chiesi al biondo, che aveva iniziato a camminare verso la piscina. <Sono addestrati per questo. Voi non addestravate i vostri servi personalmente per sapere cosa sanno e non sanno fare?> chiese, alzando un sopracciglio. In effetti, era un ottimo metodo, ma mio padre non voleva che parlassi con la servitù, quindi era impossibile avere un rapporto sulle squadre. Le uniche notizie che avevo erano da Midoriya, che si allenava con l'esercito quando non doveva pensare a me. <L'unico servo con cui ero in contatto era Midoriya> dissi, facendo calare il silenzio. <Non è più un servo> disse il biondo, <Quando lo riporteremo qui, diventerà la mia regina e lo sposeremo.> disse, praticamente ordinandomi di fare come voleva. <E' un maschio> dissi, facendolo sospirare di frustazione, <Voi due> disse fermandosi e indicandomi, <Siete fatti della stessa pasta> disse. Riprendendo a camminare, passando la piscina e andando verso la recinzione; <Che vuol dire?> chiesi, <Che passi troppo tempo con Deku> rispose. <Ogni volta mi rispondeva come hai fatto tu ora e se cambiavo il soggetto diceva che era solo uno schiavo. Una catena di scuse infinita, voglio vedere appena non sarà più uno schiavo cosa si inventerà.> disse il biondo sospirando. Ero quasi scioccato dalla sua rivelazione, <Non avevo idea che il concetto di schiavitù si fosse intriso così tanto nella sua mente> ammisi, mi sentivo in colpa. Avevo privato qualcuno della sua libertà, solo per un mio desiderio egoistico, che diritto avevo di chiedere la sua mano ora?

<Non è colpa tua> disse Bakugou, <E in che modo non sarebbe colpa mia? Lo ho portato a castello, gli ho fatto giurare fedeltà durante un rito, quasi costringendolo, lo ho usato come fosse un oggetto e ognuno a castello lo chiamava "Schiavo del principe".> dissi, contando le cose negative fatte sulle dita della mano. <Se non è colpa mia non so di chi sia> ammisi, con la voce rotta. <Beh, non puoi davvero dare la colpa a qualcuno.> disse il biondo, fermandosi di fronte alla recinzione e voltandosi verso di me, <Il carattere di una persona viene temprato dall'ambiente in cui vive e dalle azioni che compie.> ammise, <Avendo vissuto con un padre violento, non ha mai cercato di ribellarsi per paura delle conseguenze.> spiegò, <Quindi il concetto di "ubbidire agli altri" era già inculcato nella sua mente, ed era talmente un concetto indelebile da non riuscire più a compiere delle scelte proprie.> concluse, lasciandomi di stucco. <L'insieme di azioni e persone che ha incontrato nella sua vita, lo hanno reso schiavo della vita di altri. Quindi non è colpa tua.> disse, colpendomi la fronte. Faceva male e bruciava il punto in cui mi aveva colpito, ma mi fece tornare completamente lucido. <Non pensavo sapessi uscirtene con queste parole> dissi, ricevendo un "tsk" come risposta. Sorrisi, <Quando lo riavrò tra le mie braccia mi scuserò con lui e farò in modo che si dimentichi completamente di essere uno schiavo.> dissi, facendo sorridere il biondo. <Beh, forse devo scusarmi anche io con quella comparsa...> ammise. <Siamo stati degli stronzi> dissi, ridendo, <Non che possa negarlo> rispose, ridendo anche lui. Lo avremo trattato bene, gli staremmo accanto e lo salveremo dall'oblio in cui lo avevamo fatto cadere.

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