Cap. 23

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Pov.Deku

<Oi, sveglia>

sentì qualcuno scuotermi la spalla, ancora intontito dal sonno. <Kacchan?> chiesi, sedendomi sulla poltrona e sbadigliando. <Sbagliato> disse l'uomo; Mi stropicciai gli occhi, incontrando lo sguardo di Stain e svegliandomi completamente. <A-ah! Scusami Stain! Ti ho confuso per Kacchan> dissi, imbarazzato. <Non preoccuparti> disse l'uomo, <Piuttosto alzati, ti ho preparato l'occorrente per il viaggio e la colazione> disse. Sorrisi, piegando la coperta e dandogli il tutto, per poi alzarmi per prendere il cibo che mi aveva preparato; Mangiai tutto velocemente, erano circa le 7 del mattino, quindi dovevo trovare un posto dove stare prima di sera. 

Una volta trovata una casa e un lavoro, avrei accumulato un pò di soldi, per poi decidere se trovare una nuova sistemazione o lasciar fare al caso. Stain aveva già preparato il mio zaino e le mie provviste e me le porse appena finito di mangiare. <Ho aggiunto anche una coperta e una camicia da notte, oltre al cibo. non so se potrà servirti ma quei vestiti saranno scomodi per la notte.> spiegò, <Grazie Stain> dissi sorridendo, <Lascia perdere. La città è dritta a destra appena uscito di qui, io devo andare a prendere delle nuove armi, ce la fai ad arrivarci da solo?> chiese. Annuì, notando come la tempesta di neve fosse terminata, <Dovresti arrivarci in 20 minuti, ma la neve ti rallenterà un pò.> disse, <E' tutto quello che dovevo dirti> concluse. Uscimmo entrambi dalla casa e per mia fortuna non tirava un filo di vento; Stain chiuse a chiave la porta, e ci salutammo, <Ragazzino> mi richiamò mentre mi allontanavo. Mi voltai, <Fa attenzione> disse, sorrisi e annuì, <Addio Stain> dissi, sparendo nella neve. 

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Camminai per circa 25 minuti, prima che una raffica di vento mi fermasse, costringendomi a tenermi lo zaino e la mantella, per non farli volare via. Mi coprì il volto, prima di controllare cosa fosse quel vento: La prima cosa che vidi, fu il volto di un drago rosso pericolosamente vicino alla mia faccia. <Aaaaah!> urlai, cadendo all'indietro nella neve, tremante. Che ci faceva un drago qui? Stava cercando me? Non ebbi nemmeno il tempo di pensarci, che un altro drago, giallo questa volta, mi strinse nella sua coda da dietro. 

Ero terrorizzato, cercai di liberarmi prima che due uomini mi vennero incontro. Erano alti circa due metri, vestiti in nero con dei dettagli di pelle di animale marroni; Entrambi avevano capelli e occhi neri, sembravano gemelli. L'unica differenza che avevano, era una cicatrice sull'occhio sinistro del primo, il quale si avvicinò a me prendendomi il mento per alzarmi il volto. <Izuku Midoriya. Ora verrai con noi> disse, con una voce roca e profonda. Non ebbi il tempo di spaventarmi abbastanza, perchè il drago mi prese nel suo artiglio e, aspettando che i due uomini salissero, iniziarono a volare. 

Mi dimenai urlando per tutto il viaggio, rischiando di morire soffocato dalle zanne del drago, ma non ci diedi peso. Volammo per un bel pò, tanto che iniziai ad avere fame, probabilmente era ora di pranzo. Il sole era forte e stavamo volando su una foresta; Tutti quei giorni che avevo passato a camminare, rischiando di morire nella neve, non erano serviti a nulla ora che mi avevano riportato indietro. 

I draghi iniziarono a perdere quota, fu lì che notai una piccola grotta all'interno di una montagna; Era abbastanza in alto, ma non superava gli alberi della foresta, ed era coperta di rampicanti che rendevano difficile si notasse la fessura. Atterrammo proprio lì davanti, il tempo che toccai terra che già provai a correre via, ovviamente senza successo. 

L'uomo senza cicatrice mi prese il braccio, posandomi sulla sua spalla e tenendomi stretto, mentre entrarono nella grotta. Il luogo si ristringeva mano a mano che si andava in profondità, quindi all'inizio entravano anche i draghi, bloccando la mia unica via di fuga. I due mi lanciarono a terra, bloccandomi e legandomi le mani di fronte al petto, quanto bastava per farmi un male cane ai polsi. In seguito, immobilizzate le mani, passarono alle spalle e al torace, così che non potessi alzare le braccia; Quei due non erano stupidi, anzi, ma per qualche ragione non mi legarono le gambe, lasciandomi libero di camminare. 

Era una mossa azzardata, che avrei potuto usare a mio favore, ma solo dopo essermi tolto quelle corde dalle spalle. Avevo fatto un corso di sopravvivenza militare con l'esercito dei Todoroki, quindi sarei riuscito a togliere quelle corde. La cosa preoccupante, erano quei due uomini, che dopo avermi legato mi abbandonarono in un angolo, iniziando a preparare il pranzo. 

<Cosa volete da me?> chiesi, guardandoli male e attirando la loro attenzione. <Siete qui perchè vi hanno mandato Todoroki e Kacchan? Volete riportarmi a castello con la forza?> chiesi, trattenendomi dall'urlargli contro. Se quei due si fossero messi in mezzo, sarei scappato nuovamente appena arrivato al castello. 

I due uomini scoppiarono a ridere, prima che quello senza cicatrice si avvicinasse a me, alzandomi il volto dal mento. <Sei divertente moccioso> sorrise; Aveva i denti storti e l'alito gli puzzava di alcool e tabacco. <Io sono Bob> disse presentandosi, <E io sono Mi-> iniziò l'altro, beccandosi un'occhiataccia da "Bob". <Io sono Mirio> continuò poi. 

<Non è quello che volevo sapere> risposi, <Cosa volete da me?> continuai. <Se pensate che verrò con voi vi sbaglia-> dissi, venendo interrotto nuovamente dalla risata dei due. 

<Pensi che quei due mi abbiano mandato a cercarti?> chiese Bob, ancora ridendo. <Ma ti senti quando parli? Figurati se ai reali importa di uno schiavo come te> disse Mirio. Ammetto che, nonostante non lo diedi a vedere (spero), quelle parole mi fecero male al petto; Significava che speravo i due mi stessero cercando, sono solo uno stupido. 

<Ti terremo qui per un pò, prima di venderti a un mercante di schiavi> disse Bob, <Quelli come te: Di bell' aspetto, ubbidienti e che sanno difendersi, vanno davvero a ruba nel mercato nero. Ci guadagneremo un bel gruzzolo> risero entrambi. Non dissi nulla, limitandomi a stringermi nell' angolino più remoto della grotta. I due iniziarono a mangiare, non dando segno di voler far mangiare anche me, quindi mi limitai a guardare il muro, le stalattiti sul soffitto o i draghi all'ingresso. Facevo di tutto per non pensare alla fame e al mio orgoglio che mi impediva di chiedere del cibo. 

Finito di mangiare, entrambi uscirono dalla caverna, ordinando ai draghi di tenermi d'occhio e scomparirono dietro di essi. Vidi un buon momento per scappare, così mi alzai a fatica, camminando verso l'inizio della grotta. I draghi mi osservarono camminare con calma, ma quando mi avvicinai di circa cinque passi al rosso, il giallo iniziò a ringhiarmi contro, costringendomi (spaventato) ad arretrare. 

Riprovai, nonostante il tremore e la paura, per altre due volte, smettendo quando il drago giallo si alzò avvicinandosi leggermente a me. Così sospirai e tornai nel mio angolino, poggiando la testa alle pareti della grotta, sospirando e facendo di tutto per non piangere. 

Che ne sarebbe stato di me?






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