capitolo 27

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entrai in casa di stiles e insieme andammo verso la sua stanza.
ci sedemmo nel letto con le gambe incrociate e con occhi ancora lucidi,iniziai a raccontare tutto a stiles.

io:<appena ho detto il suo vero nome ha iniziato a dare di matto...>
stiles mi guardava...
s:<e secondo te,c'entra qualcosa?>chiese mangiandosi le unghie.
io<si.>risposi.
spostai il mio sguardo sulla "lavagna" di stiles.
c'era un nome famigliare...eichen house.
mi alzai dal letto e raggiunsi la lavagna.
mi fermai davanti all'articolo di giornale:fuga da eichen house: trovati cadaveri squarciati.
aggrottai le sopracciglia e toccai con le dita il pezzo di carta.
io:<stiles...>lo chiamai.
sentì che si alzò dal letto e i suoi passi avvicinarsi.
s:<dimmi.>disse.
sempre con lo sguardo fisso su questo articolo chiesi<cos'è aichen house...>
lui sospirò<è un ospedale psichiatrico>rispose<perché me lo chiedi?>
feci spallucce e mi girai per guardarlo in faccia<non lo so...ho già sentito questo nome,ma non mi ricordo.>risposi.
lui annuì con le sopracciglia aggrottate.
mi girai di nuovo dando le spalle a stiles.
continuai a guardare quell'edificio nella foto...l'avevo già visto,mi era familiare...ma non mi ricordo il motivo.
sentì due braccia che si avvolgevano intorno al mio esile corpo<come stai...?>domandò stiles sussurrando al mio orecchio.
chiusi gli occhi e appoggiai la mia guancia sulla sua testa<sto bene...>risposi un po' incerta.
stiles mi lasciò un dolce bacio sulla guancia<qualunque cosa tu stia pensando,io ci sarò e verrò con te.>disse.
sorrisi.
s:<perché ti amo e non permetterò a nessuno di farti del male.>sussurrò.
mi girai in modo che,i nostri occhi si potessero incrociare<anch'io ti amo.>sussurrai baciando dolcemente le sue labbra.
s:<vado di sotto a preparare qualcosa...ci sarà anche mio padre.>disse a un centimetro dalle mie labbra.
annuì appoggiando la mia fronte sulla sua.
mi baciò un'altra volta e poi uscì dalla stanza.
incrocia le braccia sotto il seno e mi guardai attorno...domani andrò ad aichen house.

decisi di scendere sotto e aiutare lo sceriffo e stiles in cucina.
scesi piano le scale e poi li vidi che cercavano di cucine.
cercai di trattenere una risatina.
io:<eih...>dissi.
stiles si girò immediatamente verso di me e sorrise<eih!>
mi spostai una ciocca di capelli e mi avvicinai al padre e al figlio.
io:<salve signor stilinski!>dissi con un sorriso.
n:<chloe! oh...che bello vederti!>disse abbracciandomi.
ricambiai.
mi staccai dall'abbraccio<che cucinate?>chiesi.
stiles tossì leggermente<stiamo cercando ci cucinare un po' di pasta...>rispose.
sghignazzai<vi aiuto io! so cucinare...diciamo.>dissi
n:<in effetti ci servirebbe una mano!>disse noah.
alzai le braccia<perfetto!>e aiutai a cucinare.

n:<mh...è davvero squisita!> comunicò lo sceriffo<chloe...sei davvero brava!>continuò.
sorrisi timidamente<oh,grazie!>risposi.
spostai il mio sguardo su stiles e lo vidi che stava mangiando velocemente.
sorrisi<buono,stiles?> chiesi ironica.
lui si fermò,con alcuni spaghetti che li pendevano dalle labbra<buonissimo...!>rispose continuo a mangiare.
scossi la testa e sorrisi.
ci furono un paio di secondi di silenzio.
n:<chloe...>mi chiamò noah.
portaila mia attenzione su di lui.
n:<raccontami di te...>disse.
abbassai lo sguardo e poi lo rialzai<oh...non ho niente da raccontare...>sussurrai.
n:<per conoscerci meglio...! per esempio,come vi siete conosciuti tu e mio figlio?>chiese.
mi crebbe un sorriso sulle labbra<grazie a una persona che mi ha fatto conoscere scott e stiles...>risposi restando sul vago.
lui annuì<e la tua famiglia? tua madre e tuo padre? che lavoro fanno?>chiese.
mi fermai.
s:<papà..>sussurrò stiles.
noah lo guardò confuso<che ho detto di male?>chiese.
tossì leggermente<niente,non si preoccupi.>dissi.
lui mi guardò con le sopracciglia aggrottate.
io:<mia madre è morta,tre anni fa...per un tumore.>dissi insicura.
lanciai uno sguardo a stiles.
suo padre sapeva del soprannaturale?
come se mi leggesse nel pensiero stiles disse<puoi parlare liberamente con lui,sa tutto del soprannaturale.>
noah passava lo sguardo da me a suo figlio.
io:<beh allora...sinceramente non so nemmeno se sia morta!>feci una risata amara<fino a due giorni fa lo pensavo,ora non più...mio padre,invece,beh...ho dei dubbi anche su di lui.>dissi guardando noah.
il suo sguardo era triste e affranto<chloe,mi dispiace...non volev->lo fermai.
feci spallucce<stia tranquillo...ormai non so più a che cosa credere.>dissi sorridendo e mi alzai dal tavolo e portando il piatto ormai vuoto in cucina.
mi appoggiai al lavandino e chiusi gli occhi.
poi sentì dei passi dietro di me.
s:<chloe...>sussurrò stiles.
mi girai e gli sorrisi.
lui si avvicinò<mio padre non lo sapeva...>
scossi la testa<tranquillo...non è colpa sua. sto bene.>dissi guardandolo negli occhi.
lui mi prese le mani<sicura?>chiese.
sorrisi leggermente<sicura.>risposi.
stiles annuì e mi baciò la fronte.

io:<grazie ancora per la cena,signor stilinski.>dissi raggiungendo la porta.
stiles e noah mi seguirono.
noah si mise le mani in tasca<non c'è di che...>rispose<e scusa ancora per aver fatto quelle domande.>disse.
scossi la testa<non è successo nulla.>dissi avvicinandomi a lui e abbracciandolo.
lui sussultò ma poi ricambiò l'abbraccio.
lui tirò sul col naso e dopo ci staccammo.
si strofinò il naso<io...io vado a letto. buonanotte.>disse lanciando un sorriso debole a me e a stiles e salendo in camera.
appena sentimmo la porta della camera da letto chiudersi,stiles parlò<sei sicura di stare bene...?>chiese.
annuì<si,sto bene.>risposi.
lui si avvicinò<vuoi che resto con te?>domandò.
scossi la testa<no tranquillo.>dissi.
s:<se hai bisogno ci sono...>continuò.
risi<stiles,tranquillo! starò bene!>dissi.
lui si stropicciò gli occhi<si...si,hai ragione.>disse.
mi avvicinai a lui e lo circondai con le mie braccia<ti amo...>sussurrai.
lui portò il suo sguardo nei miei occhi.
sorrise<anch'io ti amo.>rispose.
poi,di scatto,stiles appoggiò le sue labbra nelle miei.
ricambiai il bacio.
io:<a domani..>dissi con gli occhi chiusi e la fronte attaccata alla sua.
s:<a domani...>rispose.
ci staccammo,mal volentieri,e poi stiles chiuse la porta e io tornai a casa mia.

appena entrai,una scossa attraversò la mia schiena.
deglutì e velocemente andai in camera mia.
chiusi la porta a chiave.
avevo paura di mio padre.
presi dei lunghi respiri e mi andai a cambiare mettendomi il pigiama.
feci la mia solita skin care e lavai i denti.
mi sdraiai sul letto a pancia in sù.
cercai di addormentarmi,ma invano.
mi rigirai sul letto.
rassegnata,mi alzai dal letto e mi avvicinai alla finestra.
guardai il cielo,le case,gli alberi...guardai tutto.
avevo bisogno di risposte,e presto le avrei avute...

just do it. ~ 𝗦𝘁𝗶𝗹𝗲𝘀 𝗦𝘁𝗶𝗹𝗶𝗻𝘀𝗸𝗶~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora