Capitolo 20 ~ La città fantasma

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<< Terra! Finalmente a terra! >> Esclama Nashi, le braccia dirette verso il cielo e concentrata a festeggiare a modo suo.

<< Nashi sei solo scesa dal treno. E poi, il viaggio è durato solo due ore, non due giorni! >> Esclama Mizu, osservando torva la rosa festeggiare, seguita poi da Toriko e Yuudai.

<< Solo due ore?! Sono un infinità due ore! Provaci tu a fare un viaggio in treno con la costante voglia di vomitare! >> Risponde la rosa. Incrociando le braccia al petto, crea un finto broncio ed ignorando Mizu si nasconde dietro la figura di Natsu.

<< Smettetela di litigare, abbiamo del lavoro da portare a termine. >> Le ammonisce Nova.

Mizu e Nashi si fulminano con lo sguardo per poi sbuffare e, girando il volto in direzioni differenti, seguono la Dreyar fuori dalla stazione. Vedo Rosamery ridacchiare sommessamente affiancata da Toriko mentre inseguono le tre ragazze e, dietro di loro, io, Natsu ed Happy che gioca con Yuudai.

Questa mattina, subito dopo essere uscite dal letto, Nashi e le ragazze hanno deciso di partire subito ottenendo le informazioni sulla misteriosa grotta sconosciuta da Levi. Inseguite da Natsu ed Happy ci siamo dirette alla stazione dei treni e, dopo averci trascinato i due Dragneel, siamo partiti con destinazione Lavanda, una piccola cittadella ai margini di Fiore. Molti la conosco per le stranezze che la contraddistinguono, come il campo di fiori appassito al centro del paese o le sparizioni di maghi incuriositi in cerca di artefatti magici o oggetti preziosi. Le chiacchere la soprannominano la città fantasma, siccome lo splendore di un tempo è scomparso con la maggior parte dei loro cittadini.

Tutt'ora ci troviamo al centro di questo luogo ed è esattamente come ne avevo sentito parlare: freddo e spento. Gli alberi spogli del verde delle foglie e colorati dall'oscurità delle tenebre. Le nuvole coprono perennemente la luce del sole, creando così un'ombra scura sulle case ingrigiate e sbiadite dal tempo. Poche sono le persone che vivono in questo luogo e altrettante sono quelle che lo visitano. Non c'è segno di festa, di vitalità e neanche un po' di colore. Sembra che tutto qui abbia perso la sua anima, come se qualcuno avesse rapito i colori sotituendoli con il grigio ed il nero.

È tutto così triste ... Penso mentre porto una mano al petto e una sensazione di angoscia comincia a crescere dentro di me.

<< Natsu ... questo posto non mi piace. >> Si lamenta Happy, nascondendosi dietro le sue spalle, impaurito. << Ho una brutta sensazione e-e mi fa paura. >> Dice con voce tremolante.

<< Sì, la sento anch'io. Ma stai tranquillo, ti proteggerò sempre. >> Risponde Natsu, accarezando il capo di Happy.

<< Aye! >> Risponde felice, rivolgendo poi la sua attenzione su di me. << La senti anche tu, Lucy? >> Mi domanda.

L'attenzione del ragazzo viene riversata su di me e sussultando, sposto immediatamente lo sguardo dal rosa, sentendo subito le mie guance arrossarsi. Dopo il bacio di ieri notte non sono più riuscita a guardarlo in faccia senza che quelle immagini mi ritonassero in mente, portandomi così ad evitare qualsiasi contatto fisico con lui.

<< S-si, la sento anche io ... >> Rispondo, ignorando la sensazione di quegli occhhi verdi puntati su di me.

Mille domande mi avevano riempito la mente quella mattina. Perché mi ha baciata? Era solo l'impulso del momento? Anche lui prova quello che provo io? Purtroppo nessuna ha avuto risposta.

Quando ci siamo rivisti, per partire in missione, Natsu si è comportato come se non fosse successo niente, facendo affondare nel vuoto il mio cuore. Per tutto il viaggio in treno ho pensato a qualsiasi ipotesi, con la conclusione che quel bacio sia stato la foga del momento o semplicemente che Natsu non sappia come comportarsi e cosa sta provando in questo momento.

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