Capitolo 13 ~ Strani Batti Cuori

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Dove mi trovo? Perché sono qui? Porto il mio sguardo ad esaminare l'insolito paesaggio che si rappresenta intorno a me.

Sono in mezzo ad un campo di spighe, le cui foglie si muovono in sincronia, creando una dolce onda che mi accarezza gentilmente le gambe. Intorno a me piccole luci danzano fra loro come piccole fatine che giocano a rincorrersi. Allungo un braccio sfiorando una di esse la quale, emettendo una soave ed accogliente luce, si trasforma in uno specchio dalla forma rotonda. Guardando meglio il mio riflesso sembra traballare, quasi danzare, come se mi stessi specchiando sulla superficie dell'acqua. Allungo le dita a sfiorare l'oggetto, creando una leggera onda durto che porta l'area circostante a fare piccoli vortici che, svanendo, crea un'immagine colorata che pian piano si sfoca disegnando una piccola stanza. Riesco a riconoscere una donna seduta su una sedia a dondolo, non riconoscendo però il viso nascosto dai capelli. Abbassando lo sguardo noto che tiene in braccio un piccolo fagottino dai folti capelli biondi che catalizza tutta la sua attenzione. La donna sistema meglio la coperta, cantando una dolce melodia cullati dal dondolio della sedia.

Questa canzone ... Mi è familiare ... L'ho già sentita, però non ricordo dove ...

Allimprovviso l'immagine si sfuoca, creando un nuovo vortice che, ricolorando lo specchio di nuovi temi, crea una nuova ambientazione. In questa si intravede un uomo adulto, seduto di spalle. La cosa che mi incuriosisce molto sono i suoi capelli, color ciliegio, come quelli di Natsu ... All'improvviso si sentono vari passi che corrono, seguiti da piccoli urletti e risate di bambini, spiegate dopo da tre piccole figure che entrano nel riquadro buttandosi a capofitto sull'uomo che comincia a stritolarli ridendo insieme a loro.

Non so perché, ma a quella visione il mio cuore ha cominciato a battere di gioia ed un calore di gratitudine e felicità si instaura in me.

L'immagine cambia di nuovo. Questa volta ritrae solo i tre bambini un po più grandi, mentre giocano in un grande campo verde. Si stanno divertendo e riesco a capirlo dalle loro forti risate. Decidono di fare una gara a chi corre più lontano, venendo poi seguiti dalla stessa donna della prima immagine e dall'uomo dai capelli rosa, che decidono di sfidarsi anche loro e cominciando a correre a perdi fiato.

Il vortice ritorna a cambiare di nuovo storia, mostrandomi i tre bambini ormai diventati ragazzi, buttati a pancia in su a guardare le stelle nello stesso campo di prima. Si stanno tenendo per mano e si stanno promettendo di non separarsi mai, di restare insieme qualsiasi cosa succeda.

Sono talmente immersa nell'osservare l'immagine da non accorgermi che qualcuno mi si è affiancato, guardando anch'essa lo specchio.

<< Sono davvero belli, vero? >> Dice, facendomi sobbalzare dalla paura e girarmi verso di lei.

E la stessa donna che ho visto nella prima immagine. Ha lo sguardo rivolto al riflesso con un dolce sorriso ad adornarle il viso.

<< Sono i tuoi figli? >> Le chiedo, vedendola annuire malinconica. << Sono molto belli. >> Le rispondo, vedendo i suoi occhi trasmettere la gioia che non riesce a liberare perchè bloccata dalla malinconia che infesta il suo viso.

Osserva ancora un altro po' l'immagine riflessa, per poi girarsi verso di me e guardandomi seriamente. << Lucy, se ti ho portato qua c'è un motivo particolare. Il mio tempo sta per scadere, quindi ti chiedo solo di ascoltarmi. >> Dice, mentre la preoccupazione si fa spazio mostrandosi sul suo viso. << Loro sono in pericolo, in un grande pericolo. Potrei sbagliarmi e sottovalutare le loro qualità ma sono ancora dei ragazzini. >>

<< Non sto capendo, di che pericolo stai parlando? >> Le chiedo confusa.

<< Non posso dirtelo ma loro hanno bisogno di te, di voi, di tutta Fairy Tail. Per favore, trovali e proteggili. Sono stati mandati in una realtà più grande e spietata di loro. >>

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