DYLAN
5 anni dopo
Tirai un sospiro prima di decidermi a suonare alla porta.
Qualche secondo dopo sentii dei rumori provenire dall'interno e dei passi avvicinarsi.
Mi aprì la porta una ragazza che dimostrava poco più di vent'anni, capelli ramati, lunghi e ondulati e grandi occhi color nocciola.
"Lucy si può sapere chi è?" sentii in lontananza.
Riconobbi quella voce
La ragazza di fronte a me sembrava bloccata, forse in imbarazzo. Un lieve rossore le era comparso sulle guance.
"Salve...ehm... sto cercando Francy, abita ancora qui?" chiesi per rompere il silenzio.
Lucy era ancora senza parole. Nel frattempo Francy si era avvicinata, vedendomi diede un urlo e si fiondò su di me abbracciandomi.
"Oh mio Dio, Dylan!" la sua voce era carica di emozione e felicità. Si staccò quel tanto che bastasse per guardarmi meglio e poi riprese ad abbracciarmi.
"Non ci posso credere! Come sei cambiato!" continuava a dirmi guardandomi dall'alto in basso.
Lucy stava assistendo a tutta la scena mentre io e Francy ci scambiavamo convenevoli, finchè un finto colpo di tosse della ragazza ci fece tornare alla realtà.
"Fran... non ci presenti?" chiese Lucy.
"Oh... scusami..." Francy si allontanò da me "ehm... Dylan... lei è mia sorella Lucy... Lucy lui è Dylan un caro vecchio amico".
"Piacere" disse Lucy tendendomi una mano. Risposi al saluto afferrando la mano della ragazza.
Francy mi fece entrare e presi posto sul divano.
Mi guardai intorno, l'appartamento non era affatto cambiato, i mobili erano ancora gli stessi di cinque anni prima.
"Puoi scusarci un attimo?" chiese Lucy mentre tirava la sorella per la camicia trascinandola con se in cucina.
Dopo qualche minuto le due ritornarono nel piccolo soggiorno.
"Scusaci Dylan... mia sorella è molto curiosa, moriva dalla voglia di sapere chi fossi". Francy non riuscì a finire la frase perchè ricevette una mezza gomitata da parte di Lucy che le fece emettere un gemito soffocato.
Sorrisi.
"Io ora devo uscire per un colloquio di lavoro" disse Lucy "è stato un piacere conoscerti Dylan, spero di rivederti presto".
"Il piacere è stato mio" risposi, augurandole poi un in bocca al lupo prima che andasse via.
Restai solo con Francy, continuando a guardarmi in giro cercando di captare qualche rumore.
"Ti va una birra?" mi chiese.
"Volentieri" risposi.
Meno di cinque minuti dopo Francy comparve con in mano un vassoio sul quale vi erano due bicchieri di birra ghiacciata e un piattino con dei bagel ai semi di sesamo e papavero. Poggiò tutto sul piccolo tavolino in vetro che separava il divano dalla poltrona sulla quale prese posto.
"Allora raccontami tutto, quando sei ritornato da Londra?"
Mandai giù un sorso di birra prima di rispondere.
"Tre giorni fa" .
Sentii un rumore provenire dalla camera e un brivido mi percorse la schiena.
"Scusami un attimo..." disse Francy alzandosi e comparendo qualche secondo dopo con in mano un gatto persiano bianco "lui è Orazio".
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Love that returns
ChickLitUn tradimento. Il ritorno di un amore. La storia di Niky e Dylan...