NIKY
Ero da poco rientrata dalla serata con Vincent. Avevamo trascorso qualche ora all'inaugurazione del locale di un suo amico, poi Vincent aveva preferito andare via e così eravamo finiti a cena in un ristorante italiano molto carino nei pressi dell'Hudson River Park. L'ambiente era molto intimo ed accogliente, la saletta in stile rustico, le tovagliette a quadri e il menu siciliano avevano reso l'atmosfera ideale non certo per una coppia di soli amici.
Quella sera, infatti, mi resi conto che le supposizioni di Francy erano esatte. Vincent riaccompagnandomi a casa si era soffermato all'ingresso. Un certo imbarazzo misto a paura mi aveva invasa, non sapevo bene se invitarlo a salire o salutarlo lì. Una parte di me voleva che salisse e sapevo che dopo non ci saremmo comportati solo da amici ma, al solo pensiero, fui invasa da un senso di angoscia e di ansia, fortuna che fu lui a togliermi dagli impicci.
"Preferisco andare a casa..." mi aveva detto mettendosi le mani nelle tasche dei pantaloni, poi dopo una lunga pausa aveva aggiunto "se salgo vorrei averti mia!".
Ero rimasta senza parole dalla sua affermazione.
"Vincent io..." non sapevo cosa rispondergli.
"Tranquilla Niky ti confesso che... mi sono innamorato di te" mi disse a bruciapelo. Sospirò "ecco mi sono tolto un peso, non sapevo se dirtelo o meno. Non vorrei aver rovinato la nostra amicizia con questa mia confessione". Si passò una mano tra i capelli. Era impacciato.
"Oh Vincent, è una bella cosa... non si può rovinare un'amicizia dopo aver dichiarato i propri sentimenti ad una donna" gli risposi.
Non so cosa mi prese, ma lo attirai a me e lo baciai. Solo dopo mi resi conto che fu un modo sbagliato di ricambiare la sua dichiarazione.
Lui dapprima rimase stupito, poi si staccò da me guardandomi negli occhi per poi riprendere a baciarmi con più foga ed intensità.
Riuscii a staccarmi da lui qualche minuto dopo, gli dissi che forse era meglio che ognuno ritornasse a casa propria per evitare di affrettare i tempi.
Approvò la mia decisione e prima di andare via mi chiese il permesso di poterci frequentare. Stranamente accettai la sua proposta.
Quella sera mi sentivo strana, mentre baciavo Vincent il volto di Dylan aveva fatto capolino nella mia testa. Non capivo perchè, ogni volta che provavo ad uscire con qualcuno, il pensiero di Dylan riaffiorava nella mia mente. I momenti di intimità trascorsi insieme, le sue labbra, la sua voce erano sempre dietro l'angolo. In cinque anni non ero riuscita ancora a dimenticarlo.
Solo un paio di sere dopo decisi di sfogarmi con Francy.
Sapeva che ero uscita con Vincent e volle essere aggiornata su tutti i particolari. Quando poi le raccontai della sua confessione di essersi innamorato di me e del successivo bacio, Francy ebbe una strana reazione al telefono.
Ebbi l'impressione che non approvasse quello che era successo e protestò alla mia decisione di iniziare a frequentarlo.
"Non capisco Fran... perchè mi stai consigliando di aspettare ancora un pò? Fino a qualche giorno fa sei stata tu a spronarmi ad andare avanti, volevi vedermi felice accanto ad un uomo, ed ora?" la rimproverai.
"Lo so Niky... hai ragione, vorrei vederti felice è solo che..." sentivo che sospirava, sbuffava "insomma...".
Pausa.
"Io...".
Pausa.
Stavo iniziando ad innervosirmi "Fran... si può sapere che ti prende?" protestai.
"Uffa! Credo che se inizi a frequentare Vincent devi esserne sicura al cento per cento. Se qualcosa va storto è a rischio anche la vostra amicizia".
Questa poi, pensai.
"Fran non ho detto che mi sono fidanzata... anche se lo conosco da diversi anni è normale che devo frequentarlo da un altro punto di vista prima di decidere se diventare o meno la sua ragazza".
"Si ma non correre!" mi consigliò.
"Senti Fran... le cose sono due, o tu stasera hai bevuto qualcosa, oppure, vista l'ora tarda, sei già nel mondo dei sogni. Non ho altra spiegazione... Facciamo così... ne riparleremo con calma un altro giorno" le proposi.
"Va bene, ti va se ci vediamo domani? Passo da te al lavoro per un caffè, così vedo anche la mia sorellina come si comporta".
"Domani non credo sia possibile, ho una riunione con Kaitlyn, pare che debba presentarmi un nuovo fotografo per la rivista. Ti farò sapere io. Buonanotte Francy...".
Mi salutò e riattaccai.
Passai una notte agitata nei pochi momenti di sonno, Dylan era sempre lì.
La mattina seguente mi recai al lavoro come sempre. Avevo indossato una gonna a tubino nero con una semplice camicia bianca. Lasciai i capelli sciolti e lunghi sulle spalle non avendo voglia di sistemarli oltre. Mentre ero nella metro ricevetti un messaggio di Vincent che mi augurava il buongiorno. Dalla sera del bacio non l'avevo più visto di persona e questo mi aveva dato tempo per capire meglio come comportarmi. Avevo capito che non lo amavo e che provavo per lui un sentimento di forte amicizia. Finchè Dylan sarebbe stato nella mia testa non potevo usare Vincent come cavia, non sarebbe stato giusto. L'amore non è un comando e la storia del chiodo scaccia chiodo non faceva per me. Pertanto avevo promesso a me stessa che sarei andata a letto con Vincent solo quando ne sarei stata più che sicura e lo avrei voluto veramente.
La mattina passò molto velocemente, Lucy imparava alla svelta ed era molto sveglia. Avevo deciso di farle fare una ricerca sulle tendenze della moda nei giovani ventenni da poter utilizzare in un prossimo servizio per la rivista.
Era quasi ora di pranzo quando Kaitlyn mi chiamò affinchè andassi nel suo ufficio per l'incontro con il nuovo fotografo.
Mi alzai dalla sedia e sentii il cuore battere all'impazzata.
Mi sedetti nuovamente toccandomi il petto con la mano destra. Non ci pensai troppo, diedi la colpa al caffè amaro che avevo bevuto. Mi rialzai, presi il blocco per gli appunti e mi avviai verso l'ufficio di Kaitlyn, ignara di tutto.
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Love that returns
ChickLitUn tradimento. Il ritorno di un amore. La storia di Niky e Dylan...