CAPITOLO 19

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DYLAN

"Ho bisogno di stare sola... sono più confusa di prima. Ti prego Dylan, ti scongiuro non seguirmi e non cercarmi! Ho bisogno di tempo!".

Le parole di Niky risuonavano nella mia mente.

Non chiusi occhio per tutta la notte ed ero stranamente felice, nonostante lei mi avesse supplicato di non cercarla.

In quel bacio intenso che ci eravamo dati dopo cinque lunghissimi anni, avevo ritrovato l'amore che ci aveva uniti e avevo la vaga impressione che fosse anche più forte di prima. Un fuoco ardente era poca cosa in confronto al calore di quel bacio. Cercavo di mantenere i piedi per terra e di non farmi strane illusioni, ma avrei giurato a me stesso e scommesso tutto quello che avevo che Niky era ancora innamorata di me nonostante continuasse ad affermare il contrario.

Avevo intenzione di lasciarla in pace per un paio di giorni, volevo concederle del tempo per riflettere e non assillarla. Il fine settimana l'avrebbe aiutata a mettere ordine nei suoi pensieri.

La mattina seguente chiamai Miguel, volevo essere aggiornato sul prosieguo delle indagini, speravo che avesse buone notizie da darmi.

"Ciao Miguel sono Dylan, come va?" gli chiesi mentre aprivo un'anta dei mobili della cucina in cerca dello zucchero. Dopo una notte insonne avevo disperatamente bisogno di un doppio caffè e di un'abbondante colazione.

"Ciao Dylan, tutto bene, la tua telefonata mi ha anticipato, avevo intenzione di chiamarti più tardi" mi informò.

"Bene questo vuol dire che ci sono novità?" ero impaziente di essere aggiornato su tutto così gli proposi di raggiungermi a casa per poter parlare con tranquillità.

"Non è prudente che venga da te, dobbiamo vederci il meno possibile!".

"Cosa!" esclamai "per quale motivo?".

"Se sei a casa affacciati alla finestra con disinvoltura e dimmi se vedi un pick-up grigio parcheggiato lungo la strada".

Feci come mi aveva detto lasciando la ricerca dello zucchero in secondo piano.

Una volta vicino alla finestra, scostai la tenda e notai subito il pick-up parcheggiato al lato opposto della strada e al suo interno scorsi una figura maschile.

Mi allontanai.

"Si Miguel, il pick-up è parcheggiato giù e alla guida sembra ci sia un uomo".

"Vincent da un paio di giorni ti ha messo due scagnozzi alle costole. Si alternano giorno e notte" mi informò.

Imprecai a denti stretti.

"Come lo hai scoperto?".

Fece una brave pausa

"Diciamo... segreto professionale".

Nonostante fossi cresciuto per strada e avessi avuto una vita non proprio facile, cercavo sempre di tenermi lontano dai delinquenti, avevo sempre avuto gli occhi aperti su tutto ma in quei due giorni non mi ero accorto di essere seguito nè tantomeno ne avevo avuto il sentore.

In quel momento mi resi conto che Vincent non era da sottovalutare e che, seppur con qualche giorno di ritardo, aveva avuto la mia stessa idea.

"Ok... pensi che ti abbia scoperto?" chiesi a Miguel.

"No! O meglio non credo, per questo devo evitare di farmi vedere in giro nei luoghi che frequenti tu. Da oggi in avanti comunicheremo via telefono".

"Va bene, mi sembra un'ottima idea".

"Ora che sai di essere seguito, capirai ben presto chi è l'altro uomo che Vincent ti ha messo alle costole".

"Già... grazie di avermi avvisato".

"Mi paghi anche per questo". Scherzò.

"Comunque, ti sto inviando delle foto di una donna. Guardala e dimmi se la conosci, Vincent una volta a settimana si incontra con lei a Greenport. Lei ha con se un bambino di circa tre o quattro anni affetto da qualche malattia neurologica".

Incuriosito misi Miguel in attesa mentre cercavo sul cellulare le foto che mi aveva inviato.

La riconobbi subito, seppur cambiata, con un viso più maturo e scavato era lei, Susan.

Miguel mi aveva inviato diversi scatti fotografici che la ritraevano mentre parlava con Vincent in un parco, con loro vi era un bambino seduto su un passeggino e, dalle foto, si capiva che era in parte affetto da paralisi.

Guardai tutte le foto un paio di volte, dimenticandomi che Miguel fosse ancora in attesa al telefono.

"Dylan? Ci sei?". La sua voce mi fece ritornare alla realtà.

"Si scusami... stavo guardando meglio le foto".

"Conosci la donna con Vincent?" mi chiese.

Sospirai "Certo... si chiama Susan Gray ed è la donna che Vincent fece entrare nel mio letto e con la quale Niky è convinta che io l'abbia tradita".

"Perfetto. Cercherò di capire che legame ha ancora con Vincent e chi è quel bambino".

"Miguel? Appena sai dove abita Susan mandami l'indirizzo, ho intenzione di parlarle e..." non riuscii a finire perchè Miguel mi interruppe.

"Dylan! Non fare cose azzardate, ricordati che sei seguito costantemente e se cercherai di incontrare questa Susan, Vincent lo saprà nel giro di cinque minuti".

"Lo so, ma in un modo o nell'altro devo parlarle!".

Ero irremovibile.

"Ok... studieremo una soluzione che ti permetterà di incontrarla senza essere seguito" ci fu un attimo di pausa prima che Miguel proseguisse.

"Dylan... ti sto inviando altre foto, ma promettimi che non perderai le staffe appena le guarderai!" mi intimò prima di salutarmi.

Fu come ricevere una pugnalata nello stomaco.

Miguel mi aveva inviato delle foto di Vincent che baciava Niky. Riconobbi il portone del palazzo di Niky.

Sentii il mio cellulare suonare e avvisarmi l'arrivo di un messaggio.

Era di Miguel.

Lo lessi <<stai tranquillo, era solo un bacio. La foto è di ieri sera. La tua Niky lo ha rispedito a casa!>>.

Un pò mi tranquillizzai, ma vedere Vincent baciare Niky mi mandava in bestia. Non sopportavo l'idea delle sue mani che toccavano la pelle di Niky, figurarsi i suoi baci. Ero terribilmente geloso e mi stavo trattenendo a stento per non correre da Vincent e spaccargli il naso.

Guardai più e più volte le foto che Miguel mi aveva inviato compreso quelle di Susan e Vincent. Chi era quel bambino e perchè Vincent si recasse ogni settimana a Greenport ed incontrasse Susan era una cosa che dovevo scoprire. Avevo uno strano presentimento e un'idea mi si balenò alla mente. Che quel bambino fosse il figlio di Susan ne ero più che convinto, ma dubitavo che Vincent fosse così generoso da aiutare Susan e il piccolo che, mi faceva una tenerezza infinita.

Love that returnsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora