DYLAN
Susan ricomparve qualche minuto dopo con in mano un vassoio con due cola e degli stuzzichini.
"Scusami non ho una birra... non ho alcolici in casa" si giustificò.
"Non preoccuparti va bene qualsiasi cosa" le risposi cercando di metterla a suo agio. Avevo notato un certo imbarazzo in lei.
Mentre mi porgeva uno dei bicchieri fu lei ad aprire per prima il discorso.
"Senti Dylan... mi dispiace per quello che è successo cinque anni fa!".
Rimasi sorpreso dalle sue scuse e dal fatto di essere andata direttamente al punto della questione, nonostante non le avessi accennatto il reale motivo della mia visita.
Si sedette al lato opposto del divano aveva lo sguardo basso, ogni tanto dava un fugace e veloce sguardo al piccolo V.J.
Sospirai e rimisi il bicchiere sul piccolo tavolo in legno.
"Susan... in parte sono qui per questo motivo. Sono venuto fino a Greenport per avere dei chiarimenti su quello che è successo cinque anni fa. Non andrò via da qui fin quando tutte le mie domande avranno avuto una risposta!".
Susan si alzò "Capisco... e ne hai tutte le ragioni!". Si avvicinò al piccolo V.J. che si era addormentato, spense la televisione e ritornò a sedersi.
"Quello che è successo quella mattina a casa di Vincent mi ha condizionato per il resto della mia vita. Ancora oggi pago le conseguenze di quell'azione! Non credere che non sappia che l'averti trovata nel mio letto è stato uno schifoso piano organizzato da Vincent affinchè Niky e io ci lasciassimo!".
"Mi dispiace immensamente Dylan, non avrei dovuto comportarmi in quel modo. Lo so che adesso è tardi, ma per quanto può valere e se può servire a qualcosa... ti chiedo scusa!".
Susan era dispiaciuta dell'accaduto, le si leggeva in viso, aveva gli occhi lucidi.
"Da quel giorno anche la mia vita è cambiata radicalmente!" mi confessò.
"Perchè sei sparita? Ho provato a cercarti nei giorni successivi, ma non rispondevi al telefono e nessuno sapeva dove fossi andata!" le chiesi.
"Amavo Vincent... e all'epoca avrei fatto qualsiasi cosa per lui!" iniziò a raccontarmi la sua triste storia e mi resi conto che anche lei, come me e Niky era solo una vittima. "Io e Vincent andavamo a letto insieme e speravo che un giorno, prima o poi, avremmo avuto una vita tutta nostra. Mi confessò che non gli piacevi, che non eri il tipo adatto al nostro gruppo di amicizie dell'epoca, che socialmente non eri una persona affidabile e coì mi disse che aveva organizzato un piano per farti uscire dalle nostre vite. Io personalmente ti conoscevo poco e mi fidavo di Vincent...".
Si fermò qualche frazione di secondo che mi sembrò un'eternità "Continua Susan, ti prego raccontami tutto!".
Proseguì.
"Mi chiese di infilarmi nel tuo letto in modo che Niky mi avrebbe trovata con te. Non dovevo fare niente, solo farmi trovare nella tua camera e redere le cose abbastanza reali! Chiesi il perchè, ben consapevole del fatto che Niky ti avrebbe sicuramente lasciato e lui mi rispose che era quello che voleva perchè era l'unico modo per non vederti più in giro!".
Prese un sorso di cola e poi continuò.
"Feci come mi aveva detto. Niky mi scoprì nel tuo letto, tu le andasti dietro per chiarire e Vincent mi disse che era meglio che io scomparissi per qualche giorno. Ricordo ancora le sue parole giusto il tempo che le acque si sistemino. Fu così che venni qui a Greenport, mi chiese di non rispondere al telefono, anzi mi fece anche cambiare numero. Poi Vincent iniziò a venire qui, passavamo diverse ore insieme, ero diventata la sua amante. A me andava bene così, lo amavo, mi trattava bene non facendomi mancare niente, promettendomi che appena sarebbe diventato un avvocato di successo ci saremmo sposati. Credevo alle sue parole e vivevo convinta che le sue promesse sarebbero diventate realtà!".
"Ma così non è stato!" la anticipai. "V.J. è suo figlio?" le chiesi.
Annuì.
"Si! Qualche mese dopo sono rimasta incinta e quando è nato V.J. avevo paura che mi lasciasse per via del suo stato di salute. V.J. è nato con un malformazione cerebrale congenita che non gli permetterà di avere una vita normale come tutti gli altri bambini. Ha bisogno di cure e terapie costose. Vincent ha sempre contribuito al nostro mantenimento, mi ha dato questa casa e ogni mese mi passa dei soldi affinchè possiamo vivere una vita normale, ma..." si fermò incerta sul proseguire.
"Ma... suppongo che non ti abbia mai sposata!" le confermai.
"Già... ha sempre trovato scuse, vuoi per lavoro, vuoi per lo stato di salute di V.J.. Credo che siamo diventati un peso per lui, ultimamente me ne sono resa conto e ne sto prendendo consapevolezza ogni giorno che passa. Prima veniva a Greenport almeno tre volte la settimana e le domeniche stava sempre con noi, ma da qualche mese riesce a venire solo il mercoledì. Non so cosa fa a New York, se tutto ciò che mi racconta corrisponde a verità. Non ho più saputo niente di Niky, di te e di Francy. Fino a qualche mese fa mandava anche Scott, il suo braccio destro, qui a Greenport a vedere se avessi bisogno di qualcosa, ma è da un pò che non vedo più neanche lui!".
"Già Scott!" il solo nominarlo mi faceva rivoltare lo stomaco, covavo per quell'uomo lo stesso rancore che avevo nei confronti di Vincent. Da quando ero ritornato a New York era l'unica persona di cui non avevo avuto ancora notizie e anche Miguel non aveva scoperto nulla sul suo conto. Sembrava essere sparito dalla faccia della terra!
Ero sovrappensiero e la domanda di Susan mi fece tornare alla realtà.
"Cosa ne è stato di te e Niky?".
"Secondo te? Mi ha lasciato! Non ha mai creduto alla mia versione. Ha sempre dato ragione a Vincent e al fatto che la tradissi con te!".
"Mi dispiace Dylan!". Susan continuava a sentirsi rammaricata per quel gesto sconsiderato "Se solo avessi saputo... ancora oggi mi pento di quello che ho fatto e di come mi sono comportata!".
Mi alzai una parte di me si sentiva sollevato perchè in fondo la verità era quella che avevo sempre sospettato, ma un'altra parte del mio essere, nell'inconscio ero arrabbiato con me stesso per essermi fatto incastrare da un essere viscido e senza cuore come Vincent. "Non serve a niente recriminare il passato, ma puoi far in modo che questa verità venga fuori! Susan... lo so che sono passati cinque anni, ma ho bisogno che quello che tu mi hai raccontato lo confessi anche a Niky! Solo così potrò trovare pace!".
"Sei ancora innamorato di lei?".
"Si!" affermai con decisione.
"Speri che torni con te?".
"Non è questo il punto... se la verità verrà fuori sento che anche i miei sentimenti per Niky cambieranno. Lei non mi ha mai creduto, considerandomi infedele e, sinceramente, se ora dovesse scoprire la verità a quel punto potrei essere io a non volerne più sapere di lei. La fiducia in un rapporto è una cosa fondamentale, se manca quella...".
"Dylan che cosa hai fatto in questi cinque anni?".
La guardai.
Prima di iniziare a raccontarle la mia vita, mi passò per la mente l'immagine di Scott all'aeroporto di Londra e un misto di rabbia, unito ad un senso di colpa mi pervasero.
Trovavo certi atteggiamenti dell'indole umana ingiusti e mi rendevo conto di quanto le persone potessero diventare perverse e cattive. Arrivare a compiere azioni spregievoli, approfittando di esseri umani in difficoltà era una delle cose che non tolleravo e io, grazie a Vincent e Scott, avevo sperimentato sulla mia pelle quanto il mondo potesse diventare cattivo e disumano.
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Love that returns
ChickLitUn tradimento. Il ritorno di un amore. La storia di Niky e Dylan...