Era innamorato di lei. Solo quello aveva capito o comunque si era fermata lì. Era divisa tra la tentazione di prenderlo a schiaffi e baciarlo.
Le aveva fatto passare giorni orrendi e ora aveva spazzato via qualsiasi risentimento con un battito di ciglia.
Prima di prendere una decisione però optò per una risposta. Dopo tutto quello che avevano passato se lo dovevano per chiarirsi fino in fondo.
Fu difficile cominciare perché stava disputando una guerra con le parole che si accavallavano l'una sull'altra senza che mai nessuna prevalesse."Ti stavo per scrivere prima" esordì dicendo forse la cosa più stupida, ma da qualche parte doveva pur cominciare.
"Davvero?" Chiese stupito poiché Mai se lo sarebbe aspettato; in cuor suo sapeva di non meritarlo per come si era comportato.
"Sì, volevo parlarti anche io per dirti che mi dispiace di averti buttato addosso quelle parole ad Ibiza, ma ero arrabbiata: non facevi altro che accusarmi di cose senza senso. Per primo la storia di Fabio, come sei arrivato a pensare che potesse piacermi?" Chiese retorica e non si aspettava di ricevere una risposta, infatti era pronta a continuare ma fu interrotta.
" Ti piace?" Aggrottò le sopracciglia. Alicia non seppe se ridere o piangere, perché proprio non ce la faceva a capire ed era esausta di sentirsi dire la stessa cosa.
"No! Te l' ho già detto, perché non mi credi?"chiese esasperata. " È stato carino con me ed è vero che ci ha provato ma è sempre stato discreto, mai invadente e..."
"Puoi smettere di elogiarlo per favore?" La interruppe piccato. Aveva cercato di modulare il tono ma il fastidio era palese.
Alicia questa volta sorrise alla palese incapacità di ragionare di Marc quando si parlava di un altro.
"Fammi finire di parlare" lo ammonì bonariamente e lui annuì contrito. Era Come un bambino sgridato per aver fatto una marachella: la visione più dolce che potesse trovarsi davanti e dovette sforzarsi per cercare di trattersi dall'abbracciarlo e mettere fine a tutte quelle parole che sembravano essere sempre più inutili. Era fondamentale però che capisse il suo punto di vista per evitare che cadesse ancora nell'errore.
"Non ho fatto altro che scambiarci qualche parola. A Madrid mi ha suggerito di rompere l'accordo perché mi stavo facendo del male, ma sarei arrivata comunque alla stessa decisione da sola. Era diventato difficile starti accanto e fingere, anche far finta di nulla quando vedevi altre." Spiegò e la ruga sulla sua fronte piano piano andava ad appianarsi, segno che stesse smettendo di combattere contro il numero 20 anche fuori dalla pista.
"Perché non me lo hai detto?"
"Ci ho provato, ma non mi hai dato credito continuando con le tue supposizioni del cavolo."
"Non basate sul nulla, ti ho vista più di una volta parlarci, ridere, scherzare e anche arrossire quando ti faceva i complimenti!" Disse come se fosse una cosa assolutamente inedita per lei.
"Io arrossisco a qualsiasi complimento. Tu non me li hai mai fatti quindi non lo puoi sapere e non hai voluto vedere."
" Sei bellissima e l' ho sempre pensato." recuperò.
"Ma non l' hai mai detto, idiota" rise lei scuotendo la testa e lui la seguì prendendo finalmente un respiro di sollievo.
"Mi dispiace anche per questo, ti ho sempre fatta allontanare con i miei discorsi sui rapporti ecc. Io sapevo cosa tu cercassi e avevo paura di non esserne in grado. Ancora adesso non so se sarò il fidanzato perfetto ma..."
"Cosa?" Lo interruppe lei incredula, e pensò di aver capito male.
"Cosa?" Ripeté lui confuso.
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Amore a contratto
FanfictionUn pilota con l' immagine da ripulire e una ragazza che sembra caduta dal cielo apposta per aiutarlo. Un amore a contratto che renderà molto sottile la distanza tra finzione e realtà.