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Al mattino....

Un frastuono continuo e fastidioso di spade che si scontrarono e delle voci costrinsero Morgana ad affacciarsi alla finestra socchiusa della sua stanza. Artù si stava allenando con i suoi uomini, mentre Merlino si trovava in un angolo del campo, impegnato ad aggiustare e lucidare le armi. Le era sempre piaciuto osservarlo di nascosto e, nonostante fosse trascorso un anno, le sue abitudini non erano cambiate.

Solitamente sfoggiava sempre un sorriso, quando lo guardava parlare e scherzare con Artù, proprio come in quel momento, eppure non le veniva naturale farlo. Era parecchio pensierosa, mentre riviveva nella sua mente il loro incontro della mattina precedente. Cosa doveva fare con lui? Comportarsi come sempre o trattarlo solo come un servo per dedicarsi alla sua vendetta? Doveva smetterla di pensare a lui, era tornata a Camelot con ben altri obiettivi e Merlino non era tra quelli.

Decise di recarsi nelle stanze del padre per sostituire la radice di Mandragola che aveva posizionato sotto il letto, appena era rientrata al palazzo la notte scorsa, con una nuova

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Decise di recarsi nelle stanze del padre per sostituire la radice di Mandragola che aveva posizionato sotto il letto, appena era rientrata al palazzo la notte scorsa, con una nuova. Non era sempre facile intrufolarsi durante il giorno perché il castello era costantemente sorvegliato dalle sentinelle, ma riuscì lo stesso nel suo intento. La pianta, però, lasciò intriso il suo fluido scuro e denso sulle mani e Morgana si accigliò. Se c'era una cosa che odiava di quella radice era sporcarsi continuamente, quando la cambiava. Nascose la vecchia Mandragola dentro l'ampia manica del vestito e tornò nelle sue stanze. Si sbarazzò della radice e prese una ciotola di acqua fresca per pulirsi le mani. Sentì una voce alle spalle chiamarla e si voltò indietro, quando riconobbe subito a chi apparteneva.

《Merlino!》fu l'unica risposta che seppe dire in quel momento di totale smarrimento.

Prese un tovagliolo dal tavolo e lo usò per asciugarsi. Cosa ci faceva lui qui? Non doveva neanche esserci, anzi, per il suo bene doveva starle solo alla larga. Era troppo buono e puro per un'anima scura come la sua. Ciò nonostante, dovette fingere di essere felice di vederlo, anche se in fondo al suo cuore lo era veramente.

Il ragazzo spalancò piano la porta per entrare e avvicinarsi a lei. Morgana notò subito lo sguardo di lui sulle sue mani e sperò che non ci fosse nulla di strano da farlo diffidare. In quel momento si accorse che il servo aveva con sé un grande mazzo di fiori viola. Le vecchie abitudini non erano cambiate neanche per Merlino.

《Volevo solo scusarmi per non esserti stato vicino ultimamente e per farmi perdonare ho raccolto questi fiori per te. Anche se non stiamo più insieme... sì, ecco, insomma... tu puoi sempre contare su di me》balbettò lui in completo imbarazzo.

Sembrava che stesse parlando con una principessa per la prima volta, anche se quella a cui si stava rivolgendo in quel preciso momento la conosceva da più di un anno. Morgana cercò di nascondere dietro un sorriso sincero il divertimento che provava nel vederlo impacciato come lo era le prime volte all'inizio del loro rapporto. Apprezzava le sue parole e il suo gesto, anche se non avrebbe dovuto. Lui allungò il braccio nella sua direzione e la nobile avanzò per prenderli.

Come l'oscurità e la luceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora