Un'altra battuta di caccia era iniziata e nella foresta si udiva solo il cinguettare degli uccellini. Il gruppo di uomini stava avanzando lentamente e silenziosamente, cercando di mimetizzarsi con la boscaglia e con la fitta nebbia per inseguire la loro preda. Sebbene Merlino odiasse seguire Artù nelle sue spedizioni di caccia, stavolta era quasi grato al suo padrone per averlo portato con sé perché era un buon modo per distrarsi dai suoi problemi con Morgana.
Da quando lei lo aveva lasciato, non si erano più visti né parlati e Merlino faceva di tutto pur di non incrociarla nei corridoi del castello. Era arrabbiato con lei per come era finita tra di loro, ma non poteva far altro che rispettare la sua scelta. Dentro di sé soffriva parecchio e cercava di non darlo a vedere ad Artù, ma quest'ultimo aveva già iniziato a sospettare che tra sua sorella e il suo servitore fosse successo qualcosa. Morgana era sempre chiusa nelle sue stanze e Merlino era triste e distratto proprio come in quel momento, quando gli chiese di passargli la lancia e lui la fece cadere.
《La natura non ti ha dato qualche dono, Merlino?》commentò, prendendo l'arma da terra.
《No o forse sì. Io non sono né maleducato né insensibile》rispose lui sarcastico, facendo riferimento al comportamento arrogante del suo padrone.
《Sei soltanto irritante!》lo mise a tacere Artù, proseguendo l'inseguimento.
Merlino e i cavalieri si fermarono all'istante, quando sentirono degli strani versi e dei rumori di passi provenire proprio nella direzione in cui stavano andando e al giovane mago si gelò il sangue nelle vene al ricordo di tutti i brutti incontri che aveva fatto in quella foresta.
《Ha più paura lei di te di quanto tu ne abbia di lei》lo tranquillizzò il principe, notando il terrore nei suoi occhi.
Ordinò ai suoi uomini di dividersi in due gruppi e di avanzare in direzioni opposte per circondare la preda, quando quest'ultima sbucò improvvisamente. Una strana creatura dal corpo maculato di un leopardo e la testa e la lingua biforcata di un serpente si erse di fronte a loro, i quali spalancarono la bocca e gettarono a terra le armi per la paura. Subito scapparono, cercando di seminarla, ma la creatura era agile e veloce quanto un leone e durante la fuga uno dei cavalieri di Artù rimase indietro. Il gruppo uscì dal fitto del bosco e si fermò per riprendere fiato e guardarsi intorno.
《L'abbiamo seminata! Manca qualcuno?》chiese Merlino e, come risposta, l'urlo del cavaliere disperso riecheggiò tra gli alberi.
Merlino e Artù si guardarono negli occhi per un attimo e decisero di tornare a Camelot per avvertire il re. Nella sala del consiglio venne indotta subito una riunione d'emergenza con la corte reale.
《Secondo i testi antichi la comparsa di una Bestia Errante preannuncia un periodo di grande sconvolgimento》spiegò l'anziano medico.
《Gaius, è solo una superstizione!》lo liquidò il re.
《Comunque sia, sta diffondendo il panico. Il popolo teme che arrivi alla città》intervenne Artù.
《Dobbiamo ucciderlo! Artù, raduna le guardie, partirete all'alba》ordinò Uther e tutti lasciarono la sala, mentre Gaius rimaneva con il re.
Voleva farlo desistere a mandare i cavalieri contro quella creatura perché conosceva molto bene la sua storia e sapeva che da quello scontro non ne sarebbe uscito niente di buono, ma il sovrano non volle sentire altre prediche. Se ne andò e Gaius fu costretto a congedarsi. Quando tornò nelle sue stanze, prese un manuale per cercare la pagina in cui vi era la descrizione del mostro.
《Quella non è una bestia qualsiasi》commentò nervoso, camminando avanti e indietro per la stanza con il libro tra le mani.
《Non preoccupatevi》lo rassicurò Merlino con un sorriso.
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Come l'oscurità e la luce
FanfictionFANFICTION SU MERLIN TRAMA: Merlino sembra apparentemente un ragazzo normale, ma in realtà nasconde un grande segreto: possiede la magia. Lascia il suo villaggio natale per trasferirsi a Camelot in cerca di uno scopo ai suoi enormi doni. Qui incon...