XXXIII

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CAPITOLO MOLTO LUNGO (7224 PAROLE), SPERO VI PIACCIA!

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Morgana si era svegliata presto quella mattina perché voleva fare visita alla tomba della madre e Gwen aveva il compito di accompagnarla. Artù aiutò la sorella a salire sul suo cavallo e le sistemò il lungo mantello rosso sul fianco dell'animale. Con la coda dell'occhio scorse Gwen fissarlo e i due si guardarono per pochi secondi, poi Artù si avvicinò a Morgana.

《Spero che il tuo viaggio non sia faticoso》disse.

《Grazie, fratellino》rispose lei.

《Tornate a Camelot prima del crepuscolo》ordinò il principe alle guardie che avrebbe scortato le ragazze fino al vecchio cimitero, le quali annuirono.

Il gruppo lasciò il cortile centrale e Gwen si voltò indietro per guardare di nuovo Artù, mentre Merlino scendeva la gradinata del palazzo con la balestra sulla spalla e lo scudo in mano.

《Dove stanno andando?》chiese curioso ad Artù.

《Morgana va a fare visita alla tomba di nostra madre》rispose quest'ultimo, prendendo la balestra dalla sua spalla, mentre Merlino depositava a terra lo scudo.

Gwen e Morgana stavano attraversando la foresta, quando quest'ultima si accorse dello strano e silenzioso comportamento della serva.

《Sembri nervosa, Gwen》le fece notare, voltandosi verso di lei.

《Sto bene》rispose Ginevra con un finto sorriso.

《Sei riservata in questi giorni. Non è che c'è di mezzo un uomo, per caso?》insistette la principessa, guardandola maliziosamente.

Morgana non sapeva niente della relazione tra la serva e suo fratello, eppure con quella domanda aveva centrato perfettamente lo stato d'animo di Ginevra. Era chiaro che la conoscesse più di quanto immaginasse, anche senza bisogno di parlarsi.

《E quando ho l'occasione di incontrare un uomo?》scherzò lei.

Improvvisamente un gruppo di banditi uscì dalla boscaglia e li accerchiarono. I cavalieri estrassero le loro spade per lottare contro i nemici, mentre Morgana e Gwen rimanevano immobili a guardare. In poco tempo la foresta, prima silenziosa e tranquilla, si era trasformata in un campo di battaglia, dominato dal caos e dal delirio. Degli uomini fecero scendere le due ragazze dai cavalli con la forza e quest'ultime cercarono di liberarsi per fuggire. Un cavaliere ferì con la sua spada i due uomini che trattenevano Morgana e Gwen per le braccia, le quali si allontanarono dalla lotta in corsa per seguire il sentiero che conduceva a Camelot. I loro abiti lunghi ostacolarono la fuga e subito furono bloccate da un uomo a cavallo che sbarrò loro la strada. Lo sconosciuto scese dal quadrupede e si avvicinò alle due ragazze. Era un uomo dai corti capelli castani, la barba scura e malcurata e gli occhi azzurri.

《Vi avverto, sono la figlia di Uther Pendragon. Vi taglierà la testa, se mi farete del male》lo minacciò Morgana.

《Non ho intenzione di farvi del male. Non ancora, almeno. Per me valete molto più da viva, Lady Morgana》rispose il bandito con un sorriso sulle labbra.

Gwen e Morgana furono scortate all'accampamento dei banditi e sorvegliate dall'esterno di una tenda. Morgana scostò il telo rosso per spiare il gruppo e le venne in mente un'idea per creare un diversivo e provare a scappare. Era chiaro che quegli uomini avevano qualcosa in mente, ma lei non era intenzionata a seguirli chissà dove. Spiegò il suo piano a Ginevra, la quale annuì e si prepararono al momento opportuno per metterlo in atto. L'uomo con cui aveva parlato poco fa, si avvicinò alla tenda e Morgana avvertì il suo arrivo alla serva.

Come l'oscurità e la luceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora