XXXIV

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Il giovedì era il giorno più noioso per Merlino. Come di consueto Gaius lo aveva svegliato per iniziare una nuova giornata di lavoro, stavolta al suo servizio. Si erano diretti alla città bassa per comprare barattoli e altre cose che servivano a Gaius. Merlino non capiva cosa ci trovava di interessante nel raccogliere barattoli ogni santo giovedì alla stessa ora, ma non aveva scelta che stargli dietro e obbedire.

《Sbrigati, Merlino, sarà una giornata piena》gli intimò il medico, mentre passeggiavano tra le stradine del regno.

《Sono sempre piene. Con voi e Artù lavoro fino allo sfinimento》gli fece notare il ragazzo.

《Non ti lamentare》ribatté lui.

Improvvisamente una mano si posò sul braccio di Merlino, il quale fu colto alla sprovvista.

《Scusate, stiamo cercando Uther Pendragon. Dove possiamo trovarlo? Abbiamo questioni urgenti da trattare con il re》spiegò un uomo dai capelli castani e gli occhi marroni, porgendogli nella mano un sigillo reale.

《Qualsiasi questione da trattare con il re deve seguire i canali convenzionali》lo informò Gaius, afferrando il sigillo dalle mani di Merlino che fissava lo sconosciuto con uno sguardo quasi spaventato.

《Questo è il sigillo della casata dei Tregor. Dove lo avete preso?》domandò poi il medico, guardando l'immagine raffigurata sull'oggetto.

《In realtà non appartiene a me, ma alla mia padrona》rispose l'uomo e una donna si avvicinò a loro, abbassandosi il cappuccio blu del mantello che indossava.

Era una signora affascinante dai lunghi capelli castani e gli occhi marroni. Indossava un vestito bianco pregiato e da come Gaius la guardava esterrefatto, sembrava conoscerla.

《Mia signora》disse, inchinandosi di fronte a lei e Merlino lo imitò.

I due nuovi personaggi si scambiarono un'occhiata complice e la donna accennò un sorriso compiaciuto sulle labbra. Il suo piano aveva finalmente inizio e ora doveva soltanto raggiungere la sua preda da ingannare.

Gaius e Merlino accompagnarono i due arrivati fino alla sala del consiglio, dove c'erano Uther, Artù, Morgana e Gwen. Appena varcarono l'entrata della sala, il re si alzò dal suo trono, sorpreso e stupito di trovarsi davanti una sua vecchia conoscenza.

《Lady Catrina, siete davvero voi?!》domandò, mentre la donna si avvicinava alla famiglia reale.

《Stento quasi a crederci io stessa》rispose lei con un leggero inchino.

《Ho sentito che la casata dei Tregor è caduta per mano degli invasori》disse il re.

《Quello che avete sentito è vero, Mio Signore, e anche peggio. I nemici che ci hanno attaccato erano molto più numerosi di noi. Mio padre, il re, è morto e sarei morta anche io, se non fosse stato per il mio fedele servitore Jonas. Siamo sopravvissuti e siamo riusciti ad arrivare fin qui》affermò Catrina.

《Sarei onorato di darvi il mio aiuto》propose Uther.

《Un letto per la notte, Mio Signore, sarebbe già molto》ammise lei.

《Consideratevi nostri distinti ospiti, è il minimo che possiamo fare》disse il sovrano e Catrina lo ringraziò.

Nell'udire la sua storia, Merlino pensò a quanto fosse stata molto coraggiosa e forte, nonostante tutte le cose terribili che aveva passato per abbandonare la sua casa e scappare. Gaius, però, non era dello stesso parere perché uno dei suoi soliti sospetti si era già messo in allerta. Qualcosa nella storia di Catrina gli puzzava e Merlino l'aveva intuito subito, solo guardando il suo viso preoccupato e serio.

Come l'oscurità e la luceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora