III

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Il primo giorno di Merlino da servo di Artù era appena iniziato. Doveva aiutarlo con i suoi allenamenti in vista del torneo che si sarebbe tenuto la mattina seguente. Artù decise di allenarsi nel bosco fuori dal regno, lontano dalle distrazioni della corte. Merlino si mise un'armatura e prese la spada.

《Pronto?》gli chiese Artù.

《Servirebbe a qualcosa se dicessi di no?》domandò il ragazzo.

《Non credo》rispose lui e subito lo attaccò con la sua spada, ma Merlino riuscì a proteggersi con lo scudo.

Dopo aver fatto tre combattimenti di seguito e senza tregua, si accasciò a terra con il fiatone.

《Sei coraggioso. Molti servi si accasciano al primo colpo》constatò Artù.

《Come te la cavi con la mazza ferrata?》domandò poi, facendo roteare l'arma.

Anche se l'allenamento era cominciato da poco, Merlino era già stremato e non vedeva l'ora di ritornare nelle sue stanze e riposarsi un po'. Credeva che fosse un lavoro semplice occuparsi di un principe, ma era proprio qui che si sbagliava. Altro che destino e onore, quella era solo schiavitù e sofferenza per lui. Dopo aver passato un'intera giornata a combattere contro di lui, Merlino tornò a casa distrutto. Non riuscì neanche a sentirsi le braccia da quanto era stanco e aveva un terribile mal di testa che lo assillava da quella mattina. Riprese la sua armatura e si trascinò nello studio di Gaius, intento a fare i suoi esperimenti chimici. La giornata era passata così in fretta e lui non si era neanche accorto che, quando era tornato a casa, il sole era già calato per far spazio all'oscurità della notte.

《Come è andato il primo giorno da servo di Artù?》gli chiese Gaius con un sorriso sulle labbra.

《Vi prego, non ridete! È stato orribile》esclamò lui sfinito, sedendosi a tavola.

《Riesco a salvare Artù da morte certa e mi ritrovo ad essere il suo servitore. Vi sembra giusto?》disse frustrato, mentre Gaius gli massaggiava le spalle.

《Chissà, potrebbe essere anche divertente》commentò il suo mentore.

《Credete che sia divertente fare il servo di Artù?! Sapeste quanti doveri》rispose.

《Abbiamo tutti i nostri doveri, anche Artù. È il futuro re e il popolo si aspetta molto da lui, è sotto forti pressioni》gli fece notare Gaius.

《È molto difficile per lui con tutte quelle ragazze e la gloria》commentò Merlino.

Dopotutto era un principe e di certo non gli mancavano le avances da parte delle ragazze.

《A proposito di ragazze, ho notato gli sguardi tra te e Morgana al banchetto di ieri sera》disse Gaius.

Merlino non l'aveva neanche vista quel giorno, ma d'altronde l'aveva passato con il suo padrone.

《Sì e quindi?》gli chiese ingenuamente.

《Devo forse ricordarti che è la figlia di Uther?》.

《No, lo so》rispose Merlino.

《Bene, allora farai meglio a starle lontano. Lei è una principessa e tu un servo, non ci potrà mai essere niente tra di voi》gli intimò.

《Lo so, Gaius》rispose il ragazzo amareggiato.

Ammetteva di provare interesse per Morgana, ma sapeva che non c'era futuro per loro. Già era abbastanza difficile la vita che aveva e di certo non gli serviva una storia d'amore con una principessa per complicarla ancora di più. Dopo che Gaius gli sciolse un po' i muscoli da tutto lo stress di quella mattina, cenarono in silenzio e poi Merlino si diresse in camera, dove crollò sul letto in un sonno profondo. Quanto desiderava dormire e non svegliarsi più!

Come l'oscurità e la luceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora