Il mattino seguente, appena il sole sorse, Merlino lasciò il suo letto e si recò alla scuderia per prendere un cavallo. Legò le sue cose intorno alla sella dell'animale, mentre Gaius si avvicinava a lui. Non era più arrabbiato con il suo apprendista, certo era preoccupato per lui, ma dentro di sé sperava che tutto andasse a buon fine.
《Tieni, ti servirà una mappa. Inoltre ti voglio dare questa zampa di coniglio come portafortuna, era un regalo di mia madre. Pare che protegga dagli spiriti maligni》disse, mentre Merlino apriva l'involucro di pelle marrone che avvolgeva la zampa di coniglio.
Lo ringraziò con un sorriso sincero e mise il regalo dentro la tasca della sua giacca, mentre la mappa la infilò dentro la borsa da viaggio.
《Tenete vivo Artù finché non torno》intimò al medico, mentre saliva in sella.
Incitò il cavallo a partire e si lasciò il regno alle spalle, mentre Gaius lo osservava in silenzio. Attraversò la foresta al galoppo, proseguì lunghe le vallate pianeggianti, seguendo le indicazioni della mappa dategli da Gaius e vide in lontananza le maestose montagne bianche che si stagliavano contro il cielo azzurro soprastante. Dopo ore a cavallo, raggiunse un lago con a riva una barca di legno che ciondolava dolcemente a causa delle onde. Scese da cavallo, legò le redini dell'animale intorno all'albero più vicino a sé e raggiunse la minuscola imbarcazione. Usò i suoi poteri per far muovere la barca che iniziò a dirigersi verso l'isola di fronte a sé.
L'ambiente era lugubre e sinistro a causa della fitta nebbia ingannatrice, delle nuvole - prima bianche e soffici come cotone, ora nere e minacciose - e del silenzio assordante, interrotto solo dal suono della campanella appesa sulla parte anteriore della barca, mentre nella parte posteriore vi era una bandiera ormai rovinata e consumata. Man mano che l'imbarcazione si avvicinava sempre di più all'isola, Merlino si guardò intorno, constatando che le mura distrutte che intravedeva da lontano erano gli ultimi pezzi ancora rimasti di un castello ormai in rovina. Sembra una città fantasma, pensò Merlino, mentre un brivido di paura percorreva la sua schiena, facendogli venire la pelle d'oca.
La barca si fermò davanti a un'entrata che dava l'accesso a quello che era rimasto del castello e il mago mise piede nella nuova terra. Attraversò l'ingresso e si ritrovò in una zona all'aperto, delimitata intorno dalle restanti mura della fortezza. In mezzo a quella sorte di cortile principale vi era un altare con alcune colonne di pietra sparse intorno.
《C'è nessuno?》domandò, mentre si guardava intorno.
Sembrava che in quel posto abbandonato e sperduto non ci fosse anima viva.
《Ciao, Merlino》sentì dire una voce femminile e il ragazzo si voltò in direzione di essa.
Alle sue spalle c'era Nimueh che gli sorrideva, esattamente come era successo la prima volta che si erano incontrati.
Merlino non immaginava di trovarsela davanti, non in quella situazione. Avrebbe giurato che non l'avrebbe più rivista, eppure lei era lì, davanti a lui che lo fissava in silenzio. Indossava un abito rosso bordeaux senza maniche e lungo fino ai piedi, alcune ciocche di capelli erano stati raccolti in una treccia, le sue labbra erano decorate dello stesso colore del vestito e i suoi occhi erano ancora più blu e profondi della prima volta.
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Come l'oscurità e la luce
FanficFANFICTION SU MERLIN TRAMA: Merlino sembra apparentemente un ragazzo normale, ma in realtà nasconde un grande segreto: possiede la magia. Lascia il suo villaggio natale per trasferirsi a Camelot in cerca di uno scopo ai suoi enormi doni. Qui incon...