XLI

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A Camelot il tempo non era dei migliori. Era notte fonda e pioveva a dirotto. Chiunque avrebbe preferito rimanere a letto e dormire al caldo, ma non per Gaius e Merlino, i quali si erano alzati nel cuore della notte per una richiesta di aiuto da parte di una coppia di contadini. L'uomo aveva la febbre alta e Gaius cercò di fargliela abbassare. Una volta finito, Merlino e Gaius lasciarono l'abitazione per tornare a casa e mentre passavano affianco a un carro che trasportava una gabbia, un rumore improvviso fece sussultare Merlino dalla paura. Si voltò e vide che la gabbia non era vuota, ma al suo interno c'era una ragazza.

《Gaius!》lo chiamò e il medico si voltò per osservarla.

Aveva i capelli neri e bagnati dall'acqua piovana, gli occhi scuri e il vestito rosso che indossava non era altro che uno straccio lacerato e sporco. Portava le manette ai polsi e aveva uno sguardo impaurito e supplichevole che qualcuno la liberasse.

《È stata catturata da un cacciatore di taglie》spiegò.

《Ma è soltanto una ragazza》gli fece notare il servo.

《Riuscirà a vederla a buon prezzo》ammise e Merlino si voltò per guardarlo stupito.

Da quando le persone erano diventate oggetti e merce di scambio? Non riusciva a crederci a quello che aveva appena sentito. Chi era capace di una cosa del genere?

《Qualcuno pagherà per lei?!》esclamò sconvolto.

《Uther offre una ricompensa per chi cattura chiunque usi la magia》rispose.

Ti pareva che Uther centrasse qualcosa con la sua cattura, pensò Merlino.

《Noi dovremmo fare qualcosa》propose.

《Merlino, i cacciatori di taglie sono pericolosi. Non ti devi immischiare e tu dovresti essere il primo a capirlo》controbatté Gaius.

Merlino si voltò a guardare la ragazza e si sentiva così dispiaciuto di non poter fare niente per lei. Desiderava liberarla dalla sofferenza che stava passando a causa di Uther, ma Gaius aveva ragione. Non poteva permettersi di finire nei guai come era successo con il cacciatore di streghe. I due ritornarono nelle loro stanze e Gaius si mise subito a dormire per la stanchezza, ma Merlino non riusciva a prendere sonno perché la sua mente era piena di dubbi e ripensamenti. Da un lato sapeva che avrebbe dovuto restarne fuori dalla quella storia, ma una parte di sé gli diceva che al posto di quella ragazza avrebbe potuto esserci lui oppure Morgana. No, non poteva lasciare che quella povera ragazza in gabbia passasse una vita orrenda solo perché aveva la magia. Si alzò dal letto e si accinse a raggiungere la porta dello studio, attento a non fare rumore per non svegliare Gaius. Raggiunse il luogo dove aveva visto il carro qualche ora prima ed era ancora lì fermo nello stesso identico punto, davanti all'entrata del The Rising Sun. Fortunatamente il temporale era cessato e la luce della luna lo aiutò a orientarsi tra le stradine desolate del regno. Prima di avvicinarsi alla gabbia per liberare la prigioniera al suo interno, Merlino doveva assicurarsi che il cacciatore di taglie non fosse nei paraggi. Aprì leggermente la porta d'ingresso della taverna e cercò con lo sguardo l'uomo, trovandolo seduto in un tavolo a banchettare da solo. Approfittando del suo momento di distrazione, il servo usò i suoi poteri per sforzare il lucchetto della gabbia e avvicinarsi alla ragazza, la quale indietreggiò intimorita.

《Non preoccuparti, non voglio farti del male》la rassicurò.

Le prese delicatamente le mani e liberò i suoi polsi dalle manette di ferro con l'aiuto della magia. Poi la tirò debolmente per il braccio per incitarla a seguirlo e i due si nascosero dietro le grosse ruote del carro, avendo udito la porta del locale aprirsi proprio in quel momento. Il cacciatore di taglie, sazio del suo bottino, diede una rapida occhiata alla gabbia e notando che la sua mercanzia era sparita, si guardò subito intorno, estraendo la spada dal fodero della cintura. Non aveva idea di come la ragazza fosse riuscita a scassinare la serratura della gabbia e a uscire, ma doveva assolutamente trovarla perché la sua presenza a Camelot non era un buon segno. Sapeva che quella fanciulla, apparentemente innocente, era in realtà pericolosa e non poteva permettersi di perderla. Se voleva portarla al sicuro, Merlino aveva bisogno di un diversivo per distrarre il cacciatore di taglie e quando si sporse lentamente dal suo nascondiglio, vide l'insegna del The Rising Sun proprio sopra la testa dell'uomo. Pronunciò un incantesimo e la catena che sorreggeva il manifesto si ruppe, facendo cadere quest'ultimo proprio sopra di lui, il quale svenne e cadde a terra. I due giovani scapparono immediatamente e il ragazzo si guardò intorno per cercare un nuovo nascondiglio. Doveva fare in fretta per evitare che la solita pattuglia notturna e il cacciatore di taglie li trovassero. Si infilarono in una stretta e lunga via che conduceva ai sotterranei del castello e Merlino accese una torcia con la sua magia. Avanzarono velocemente fino ad arrivare a un vicolo cieco.

Come l'oscurità e la luceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora