XI

272 21 110
                                    

《Qualcuno ha mandato questi per voi》disse Ginevra, entrando nella camera di Morgana.

Aveva tra le mani un enorme mazzo di gigli bianchi che mostrò subito alla sua padrona. Morgana, in quel momento, stava sistemando i suoi profumi preferiti, quando vide il bellissimo bouquet di fiori. Adorava riceverne di tutti i tipi, anche se il suo fiore preferito era l'Ortensia, ma adorava sopratutto il gesto d'amore nei suoi confronti. Specialmente quando a farlo era Ginevra. Il loro rapporto andava oltre alla semplice relazione tra serva e principessa, erano amiche fidate che si sostenevano a vicenda nei momenti belli e brutti.

《Chi li ha mandati?》chiese Morgana, prendendo il mazzo.

《Non lo so, potrebbe essere stato Artù》rispose lei, mentre Morgana annusava i fiori.

《Che delusione!》commentò la principessa amareggiata.

《Chi speravate che fosse? Merlino?》intuì la serva.

In effetti Morgana sperava che il destinatario di quel regalo fosse proprio lui. La situazione non era cambiata tra di loro perché si ignoravano ancora, ma Morgana voleva approfittare del momento giusto per stare sola con il servitore e parlargli. Voleva mettere in chiaro una volta per tutte la storia del bacio e continuare a essere amici senza evitare l'uno lo sguardo dell'altro.

《Non saprei, uno sconosciuto misterioso》si limitò a rispondere, ma Ginevra sapeva perfettamente che la sua padrona era rimasta delusa dal fatto che non fosse Merlino ad aver mandato quel bouquet.

Aveva notato che si comportavano in modo strano perché quando erano entrambi nella stessa sala, non si degnavano neanche di uno sguardo o di un sorriso, come erano soliti fare all'inizio. Nonostante ciò, vedeva sempre la sua signora felice e spensierata, anche per il fatto che non soffriva di incubi da parecchio tempo. La giornata proseguì tranquilla e presto arrivò la notte. Morgana si mise la sua solita camicia da notte e si infilò sotto le lenzuola profumate, mentre Gwen spegneva le candele appese al muro. Si augurarono la buonanotte e la serva uscì dalla stanza, chiudendo la porta. Morgana si addormentò subito, ma ancora non sapeva che chiudendo gli occhi, non li avrebbe aperti per un bel po'.

Passarono due giorni e Morgana non si era ancora ripresa dal suo coma inaspettato. Gaius aveva provato di tutto per svegliarla, ma ogni rimedio si era rivelato inefficace. Merlino era così in pensiero per la sua principessa, in fondo gli era stato vicino nel momento del bisogno, anche se negli ultimi giorni si erano ignorati peggio della peste. Non avrebbe sopportato la sua morte né tantomeno Artù. Gaius rivelò al re che Morgana aveva un'infiammazione al cervello, causata probabilmente da un'infezione, ma il medico non sapeva come curarla.

《È praticamente morta, Merlino》commentò Gaius.

《No, voi la guarirete, dovete farlo!》esclamò subito il ragazzo.

《Non cominciare, ho provato di tutto》ribatté il medico. A Merlino venne in mente di poter usare qualche incantesimo guaritore per curarla.

《Forse io potrei aiutarla》propose.

《Se ti riferisci alla magia, hai dimenticato cosa è successo con il padre di Gwen?》gli rammentò.

《Deve pur esserci qualcosa che posso fare?!》ribatté il giovane.

《Continuiamo a tentare》insistette Gaius e Merlino fu costretto ad annuire in silenzio.

Per tutte le ore successive cercò di essere calmo e di non farsi prendere dalla paura di perdere Morgana, ma non era sempre così facile, considerando il fatto che anche Artù era preoccupato per lei. Per il nervosismo iniziò a camminare avanti e indietro per le stanze del principe, mentre lui era seduto sulla sua sedia a osservare un punto indefinito della camera in totale silenzio.

Come l'oscurità e la luceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora