Mike
Drinnnn.
Clicco sulla sveglia, la spengo e balzo giù dal letto con un sorriso enorme stampato in faccia. Mi vesto e preparo super velocemente, poi mi fiondo in corridoio e busso alla porta di camera di Nancy.
Sono troppo emozionato! Non sto nella pelle all’idea di compiere questo viaggio e di rivedere Undi e Will. Non ero così felice da tanto tempo, non riesco a controllarmi, inizio a canticchiare e ballare piano in corridoio.
Nancy apre la porta e dice assonnata, stropicciandosi gli occhi:”Mike sono le sei e un quarto, la mia sveglia era impostata tra quindici minuti”.
Entro in camera sua senza che mi abbia invitato a farlo e dico con occhi sognatori:”Oggi partiamo!”.
“Già” replica lei contenta.
“Sono così felice” affermo abbracciandola.
“Anch’io”.
Ogni minuto l’attesa si fa sentire di più, sento un fremito percorrermi il corpo, è come una scossa elettrica ma più potente.
“Ora fammi preparare, facciamo colazione e poi andiamo” dice mia sorella.
“D’accordo” rispondo uscendo con il sorriso ancora stampato in volto.
Mi siedo sul letto e, mentre aspetto, penso a come sarà rivedersi. Poi il mio sguardo cade sul regalo impacchettato per Undici, spero le piaccia.
Non posso credere che stia accadendo davvero.
Il tempo sembra non passare più ma finalmente arriva la colazione, scendo di corsa e mangio più veloce di un fulmine, voglio partire il prima possibile.
“Mamma oggi accompagno io Mike a scuola” annuncia Nancy.
“Va bene” risponde Karen.
“Mike ieri mi ha telefonato il professore di matematica” dice mio padre a un tratto, abbassando il giornale che stava leggendo.
Deglutisco per scacciare il timore che mi ha avvolto quando ho sentito pronunciare queste parole.
“Sono fiero di te figliolo, nonostante sia stato un periodo difficile, sei riuscito a riprenderti, complimenti per la A in matematica”.
Complimenti a Dustin lo correggo nella mia mente.
“Ma è fantastico!” gioisce mia madre “Perché non me lo hai detto ieri caro?” chiede a mio padre.
E’ il momento di defilarsi, Nancy si alza e io faccio lo stesso.
“Noi andiamo” saluto.
“Ciao ragazzi” risponde nostra madre che, distratta dalla conversazione con nostro padre, non ha fatto molto caso a noi, meglio così.
Quando sto per chiudere la porta di casa ho un’illuminazione, scatto in cucina e apro il frigo. Andiamo, possibile che non ci siano? Passo in rassegna tutte le scatole arancioni e li trovo. Prendo un pacchetto di Eggos ma, mentre esco, vengo fermato da mia madre.
“Mike ma che ci fai con quelli?” mi chiede allibita.
“Li mangio” rispondo come se fosse ovvio.
“Una scatola intera?”.
“Ho molta fame. Ciao!” taglio corto riprendendo il mio cammino.
“Un figlio più strano non mi poteva capitare” la sento mormorare mentre chiudo la porta.
Salgo in macchina e metto gli Eggos vicino al regalo per Undici.
L’emozione mi scorre nelle vene.
“Pronto?” chiede mia sorella.
“Sì”.
Mette in moto e partiamo, non riesco a credere che sia reale, che stia avvenendo davvero, che la rivedrò,… Un brivido mi percorre, sono al settimo cielo per questo viaggio, ma mi sento anche travolgere dall’ansia, che non mi abbandona mai.
Nella mia mente si susseguono pensieri veloci, uno dopo l’altro, li passo tutti in rassegna e cerco di fare chiarezza. Devo calmarmi non può avvenire quello che mi sta preoccupando tanto, andrà tutto bene, vero?
Detesto l’ansia! Mi fa fare brutti film mentali, che non riesco quasi mai a dimenticare, ora non ci voleva.
Mi manca il respiro, le palpitazioni aumentano e ho un lieve giramento di testa, se non mi riprendo subito sarò soggetto ad un altro attacco di panico.
Purtroppo quando mi succede non riesco a parlare, mi lascio trascinare sempre di più in questo abisso di pensieri negativi, quando sto per crollare sento una presa decisa e forte sul mio polso.
“Mike” mi richiama alla realtà mia sorella.
La guardo ma lei mi osserva di rado, giustamente tiene gli occhi puntati sulla strada.
“Che hai?” mi chiede.
“Ansia”.
“Per cosa?”.
“Non lo so. Io… stavo solo pensando che… io… è così difficile spiegarlo”.
“Puoi provare” mi incoraggia lei.
“E se Undi si fosse vista con qualcun altro?” dico velocemente senza controllarmi.
Nancy si mette a ridere, non capisco che cosa ci trovi di tanto divertente, è un’ipotesi plausibile, che ha da ridere?
“Scusa” comincia riprendendosi dalle risate “Ma questo è il motivo più futile che potessi trovare per avere ansia. Undi con qualcun altro? Ma ti sei mai accorto del modo in cui ti guarda?”.
“Io...”.
“Ti guarda come se fossi l’unico con cui si sente sempre a suo agio, con cui condivide ogni cosa, a cui dona il suo cuore. Non hai niente da temere, lei è davvero innamorata di te, anche se non la conosco bene, questo l’ho capito”.
Mi sento uno stupido ad aver anche solo pensato che lei potesse aver trovato qualcun altro, meno male che c’è mia sorella a farmi vedere lucidamente le cose, a volte credo di esagerare un po’ e di farmi troppi film mentali.
Undi è troppo importante per me, io la amo, quanto vorrei trovare il coraggio di dirle questo, ci ho provato, come quella volta al supermercato, quando eravamo nel mezzo della battaglia contro il Mind Flayer; o quando sono esploso perché nessuno capiva il rischio che stava correndo Undici utilizzando i suoi poteri per trovare il mostro, so che in quell’occasione mi ha sentito, perché poi, prima di partire, mi ha confessato di amarmi a sua volta. E’ stato meraviglioso e triste allo stesso tempo, dal momento che stava partendo e ci stavamo dicendo addio. Nella pratica non sono mai riuscito a dirle quelle due parole o almeno non direttamente a lei.
“Dov’è finito il sorriso smagliante di questa mattina?” domanda mia sorella.
Ha ragione, devo scacciare tutte le preoccupazioni e i pensieri, devo essere semplicemente felice di rivederla e lo sono.
“Ora va meglio” aggiunge vedendomi di nuovo sorridente.
Ho passato momenti difficili ma non devo lasciare che questi tornino fuori anche durante quelli belli.
E’ ora di divertirsi un po’ nell’attesa di raggiungere la nuova casa dei Byers.
“Da quanto stiamo viaggiando?” chiedo a Nancy.
“Circa due ore” risponde lei.
Infilo una cassetta con delle canzoni nello stereo della macchina e parte Take on me.
“Amo questa canzone!” dice mia sorella e inizia a cantarla.
We're talking away
I don't know what
I'm to say I'll say it anyway
Today's another day to find you
Shying away
I'll be coming for your love, okay?
Take on me, (take on me)
Take me on, (take on me)
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MILEVEN~ Lontani per troppo tempo
FanfictionDa quando si sono separati alla fine dell'estate, Mike è precipitato in un vortice di sofferenza e delusioni, Undici si è chiusa in sé stessa, hanno quasi perso le speranze. La lontananza è più difficile di quello che speravano. Riusciranno ad uscir...