Capitolo 28

54 3 10
                                    

Undici

Sono rimasta immobile a osservare la figura di Mike allontanarsi lentamente da me… mi ha appena… lasciata? Per davvero? Le lacrime mi rigano silenziose le guance rosse per il trucco e il calore del pianto. Vorrei corrergli dietro, fermarlo e obbligarlo ad ascoltarmi. Si è convinto che mi piaccia quel John, quando in realtà le cose sono ben diverse, non volevo che mi baciasse, mi sarei ritratta se non fossi stata su un palco davanti a più di un centinaio di persone. Ma lui non ha voluto sentire ragione, non ha voluto ascoltarmi, ha preferito andarsene via e lasciarmi qui, in preda ai singhiozzi e il dolore, che mi sta attraversando tutto il corpo, partendo dal cuore, ormai in pezzi. La persona più importante della mia vita mi ha abbandonata, l’ha fatto per davvero, non riesco ancora a crederci, non voglio crederci, voglio che torni qui, da me, e che mi dica che è tutto a posto, che va tutto bene. Invece non lo fa, svolta l’angolo e scompare dalla mia vista.
Sto per cadere a terra quando delle braccia forti mi afferrano e stringono in un abbraccio, dal quale mi ritraggo immediatamente.
“Che è successo?” mi chiede John.
“Perché mi hai baciata?!”.
“Ho sentito che c’era qualcosa tra noi”.
“Da parte tua vorrai dire, io ho un ragazzo”.
“Lo volevi anche tu quel bacio”.
“No! Non è assolutamente vero!”.
“In ogni caso, ormai ce lo siamo dato”.
“Avresti dovuto avere il mio consenso prima”.
“Dunque cosa intendi fare ora?”.
“Allontanarmi da te” taglio corto andandomene.
Non si doveva permettere! Come gli è saltato in testa di prendere e baciarmi? Non me l’aspettavo da lui, lo credevo diverso, mi sembrava un amico. Ma a volte le apparenze ingannano. Vorrei tanto che non fosse successo, vorrei tanto riavere Mike qui accanto a me…
Mi siedo in un angolo della scuola nella speranza di rimanere sola, ho bisogno di riflettere, in questo momento sono pervasa dall’emotività e non sto ragionando razionalmente. Ma come potrei farlo? Ho perso la persona che credevo mi amasse e che io ho amato dal primo momento in cui l’ho incontrato. Ricorderò per sempre quella notte nel bosco… tutte le volte in cui mi ha difesa di fronte ai suoi amici… tutto quello che ha fatto per me… Forse è proprio questo il punto, lui ha fatto tantissimo per me e si è sentito ripagato in un modo terribile. Ma ha frainteso la situazione. Perciò posso accettare, per quanto doloroso, di dirgli addio se è quello che vuole, ma non prima di avergli spiegato come stanno le cose. Solo dopo aver valutato potrà prendere la sua decisione. Non possiamo buttare tutto così, anni passati insieme, tra mille sfide e pericoli, per qualcosa che non è neppure avvenuto. Se mi ama davvero deve fidarsi di me e credermi. Io lo amo e lotterò per noi. Perché noi siamo più forti degli ostacoli quando siamo insieme. Devo trovarlo e spiegargli come sono andate realmente le cose. Mi alzo e cerco di raggiungere l’uscita ma è piena di gente, che sta uscendo dall’aula magna. Vengo travolta dalla confusione e fermata da Will, che mi chiede come sto.
“Malissimo. Mike era qui, mi ha vista e… e… “.
Non riesco a finire la frase, pronunciare ad alta voce queste parole le rende reali e non voglio credere che lo siano. Ma il tempo stringe e devo andare prima che sia troppo tardi.
“E?”.
“Mi ha lasciata”.
“Cosa?! Mi dispiace tanto Undi. Non me l’aspettavo”.
“A chi lo dici”.
“Probabilmente era solo preso dall’ira, non lo vuole davvero, lui ti ama”.
“Grazie Will”.
“E di cosa”.
“Di esserci”.
“Siamo fratelli ora”.
Lo abbraccio e saluto dicendogli che ora devo andare, non ho tempo da perdere. Conoscendolo, Mike sarebbe capace di prendere e partire, andarsene, tornare ad Hawkins e chiudersi in camera sua per settimane. Non voglio che accada, non per un tradimento che non è stato nemmeno reale, io non ho fatto nulla, ho solo subito il bacio di John, senza nemmeno volerlo.
Cerco la macchina di Nancy e non la vedo più parcheggiata. E’ già troppo tardi. Sono ripartiti. E ora come faccio? E’ davvero finita. Non posso chiamarlo perché non sarebbe ancora a casa e volevo sistemare le cose di persona, non al telefono. Mi sta salendo il panico, la tremenda paura di perderlo davvero, che è l’ultima cosa che voglio, lui è davvero importante per me. Lo voglio con me, qui, ora e sempre.
Inizio a correre e girare per le vie, nella speranza di trovarlo da qualche parte ma l’unica cosa che incontro è il mio fiatone per la lunga corsa, con scarsi risultati. Non so più dove andare, se sono davvero tornati ad Hawkins, a piedi non posso arrivarci. Fortunatamente Jonathan mi trova e invita a salire in macchina, passaggio che accetto molto volentieri, visto che, tra il pianto e la corsa, sono sfinita. Gli chiede se ha sentito Nancy e sa dove sono andati.
“No” risponde.
“Non l’hai vista?”.
“Sì. A un certo punto è andata a cercare Mike ma non è più tornata. Ci staranno aspettando a casa”.
“Ne dubito”.
“Perché?”.
“E’ una storia lunga ma ora dobbiamo trovarli”.
“Undi non capisco cosa….”.
“Mike mi ha lasciata, perché mi ha vista con John”.
Jonathan rimane un attimo in silenzio e poi si limita a dire:”Li troveremo”.
In queste situazioni le persone si spendono in mille ‘Mi dispiace tanto’ o ‘Sei forte’ ma sono tutte parole vuote. Invece ci sono persone che, come mio fratello maggiore, dimostrano concretamente di esserci. Ed è molto più confortante un gesto del genere di un ‘Mi dispiace’ privo di sentimento.
Giriamo per la città alla ricerca di Mike e Nancy ma non li troviamo da nessuna parte. Probabilmente sono partiti per Hawkins. Sto per rassegnarmi quando Jonathan mi fa una proposta, che con tutta probabilità scatenerà l’ira di Joyce.
“Ti va di andare ad Hawkins?”.
Lo guardo sbalordita. E’ serio? Andare ad Hawkins? Senza dire nulla a nessuno? Una follia del genere?
“Sì” rispondo.
Jonathan mi vuole davvero bene e me lo ha dimostrato in molteplici occasioni. Anche prima di diventare una vera famiglia, sentivo che era una tra le persone che mi voleva realmente bene e che teneva a me.
Ha fatto tanto per aiutarmi e, anche questa volta, si è mostrato disponibile. E ora siamo qui, in macchina, diretti ad Hawkins. Dimostrerò a Mike che non è come pensa. Ce la farò.

Mike

“Mike fermati!” grida Nancy.
“No!” rispondo in lacrime.
“Mike!”.
“Non gliene è mai importato nulla di me! Ha baciato quello stupido John!”.
Cerco di aprire la portiera della macchina ma è chiusa, perciò domando bruscamente a mia sorella se può aprire l’auto. Voglio tornare a casa. Ora. Non voglio restare in questa città un minuto di più. Allo stesso tempo provo malinconia e tristezza all’idea che sia tutto finito ma sono così tanto in preda alla rabbia che ho lo sguardo sulle cose rabbuiato. Ho bisogno di calmarmi o combinerò qualche macello. Non va bene. Niente va bene! Va tutto a rotoli!
“Sei sicuro di voler tornare a casa?”.
“Sì”.
“Magari potete parlare e risolvere la questione...”.
“Non c’è niente da risolvere Nancy! Lei ha baciato un altro! E’ un fatto!”.
“Ma magari non l’ha fatto con le intenzioni che pensi tu, non l’hai nemmeno ascoltata”.
“Non ce n’era bisogno, è chiaro quello che ha fatto”.
“Se ami davvero una persona non te la lasci sfuggire senza nemmeno averla ascoltata. L’ascolto è fondamentale in una relazione”.
“Anche se l’avessi ascoltata, non sarebbe cambiato nulla”.
“Non puoi saperlo”.
Ha terribilmente ragione ma non sono disposto ad ammetterlo.
Nel frattempo arriva Dustin, trafelato per la corsa che ha fatto per raggiungerci.
“Che succede?” chiede.
Gli racconto in breve, provando varie fitte di dolore al cuore, quanto è accaduto tra me e Undi. Lui mi guarda, fissa in silenzio, poi mi prende per le spalle e pronuncia con calma poche e semplici parole.
“Adesso tu taci, conservi la voce per parlare con la tua ragazza e chiarire, e ti tranquillizzi. Si risolverà tutto. Sai che lei ti ama e che anche tu la ami. In quanto tuo migliore amico, non ti permetterò di compiere una sciocchezza simile, di buttare all’aria anni di relazione e di perdere la persona a cui tieni di più al mondo”.
Ha proprio ragione e so cosa devo fare: andare da lei.
“Nancy puoi portarmi a casa di Undi?” chiedo a mia sorella.
“Salite in macchina” approva lei.

MILEVEN~ Lontani per troppo tempoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora