Capitolo 11

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Undici

Sono in prato pieno di fiori con un vestito leggero e ondeggiante, il vento mi sposta i capelli e sfiora la pelle del viso. Sento un tocco umido sulla mia fronte, probabilmente sta per piovere, mi raggiunge un altra goccia d’acqua sulla bocca, è dolce, delicata e calda. Apro gli occhi e vedo Mike accovacciato nel mio letto, mi sta guardando. Suppongo che stessi sognando ma forse le sensazioni che credevo provocate dalla natura, erano in realtà i dolci tocchi del mio ragazzo, che mi accarezza ancora ora i capelli.
Ci guardiamo e i nostri occhi non si staccano l’uno dall’altro, come se fossero stati per troppo tempo senza ciò che amano guardare. Vorrei tanto che mi baciasse ora, siamo così vicini, lo farei io ma non riesco a smettere di osservarlo, è così bello e dolce mentre sorride.
Finalmente si sporge verso di me e le nostre labbra si baciano, vorrei rimanere con lui per sempre, invece siamo costretti a separarci di nuovo.
“Scusa” dice.
“Per cosa?” domando non capendo.
“Per essere tornato in camera tua, non riuscivo a dormire”.
“Io sono contenta che tu sia qui, ti va di restare? E’ l’ultima notte che passerai qui”.
“Sei sicura?”.
“Sì, vieni sotto le coperte, congelerai lì fuori”.
Gli faccio spazio e lui si stende accanto a me, i nostri piedi nudi si toccano e mi scappa una risata.
“Soffri ancora il solletico?” mi chiede ridendo Mike.
“Sì” rido io.
“Sei unica Undi”.
Mi avvicino e lui mi abbraccia, il suo pigiama è morbido e pesante, come il mio, ma riesco comunque a percepire le sue forti braccia attorno al mio collo e alla mia vita.
Per quanto egoistica e impossibile sia la mia richiesta, gliela porgo ugualmente:”Rimani con me”.
“Sai che vorrei”.
“Ma?”.
“Non posso”.
Sapevo già la risposta alla mia domanda ma avevo bisogno che me lo dicesse lui e non mi sarei mai perdonata di non averglielo chiesto.
“Promettimi che la lontananza non ci distruggerà di nuovo” dico.
“Te lo prometto, tu sai che io continuerò a...” inizia.
“A?” lo incoraggio.
Dillo.
“Io..”.
Non gli escono di bocca le parole, so cosa vorrebbe dirmi, cerco di incoraggiarlo con un sorriso ma non cambia nulla.
“Io… stavo… sai.. ehm… io….”.
“Tranquillo” cerco di rassicurarlo.
“Undi” mi chiama.
“Sì?”.
“Ti amo”.
Finalmente me l’ha detto! Sono così emozionata, lo sapevo già, da quando lo ha detto agli altri a casa mia l’estate scorsa, lo avevo sentito, ma di persona non me lo aveva mai detto. Sono così felice!
“Ti amo anch’io” rispondo.
Ci baciamo e finisco incollata a lui, non ci stacchiamo quasi nemmeno per respirare, siamo troppo presi da questo momento, l’ho desiderato per così tanto.
Mi attira a sé mettendo le mani sulla mia schiena.
Rido un attimo per il solletico suscitato dal suo tocco e lui fa lo stesso per la mia reazione, è così dolce e carino quando ride.
Riprende ad accarezzarmi i capelli e io appoggio la mia testa sul suo petto.
“Come faremo a sentirci?” gli domando.
“Dustin ha riparato il suo apparecchio, se è riuscito a contattare Suzie, ci riuscirò anch’io con te. Ti chiamerò ogni giorno alle 15, se non ti arriva la mia chiamata significherà che il trasmettitore non funziona”.
“In quel caso come faremo?”.
“Useremo lo stesso metodo di Nancy e Jonathan, ci scriveremo delle lettere”.
“Proverò a chiamarti anche con la cabina telefonica che c’è in centro città” gli dico “Anche se la linea è piuttosto disturbata”.
“Ce la faremo” mi promette.
Lo bacio e abbraccio per sentirlo ancora più vicino a me.
Dopo un po’ gli chiedo che ora sia, lui guarda il suo orologio e mi comunica che è l’una e mezza di notte.
“Dovremmo dormire un po’” dico.
“Già”.
“Buonanotte Undi” dice dolce.
“Buonanotte Mike” rispondo.
Ci addormentiamo abbracciati, una sensazione stupenda che non avevo mai provato.

Una luce accecante mi abbaglia gli occhi e comunica che è giorno e che questa mattina Mike se ne andrà. Ha ancora il suo braccio attorno al mio corpo, vorrei che rimanesse qui, almeno per un altro po’, invece deve partire. So che la lontananza ci spezzerà di nuovo il cuore ma spero che ci rivedremo presto, in ogni caso Mike non mi ha mai delusa con lei promesse e mi ha detto che ce la faremo, che l’essere lontani non ci logorerà questa volta, per quanto sia difficile da credere, provo ad affidarmi a lui. Lo guardo dormire e questa volta sono io ad accarezzargli i capelli, mi stendo affianco a lui e chiudo gli occhi per pensare. Questi giorni hanno significato tanto per me, nonostante siano stati pochi hanno risvegliato la parte allegra di me, sono stati di fondamentale importanza sia per me che per il mio ragazzo, ora sappiamo come stanno le cose, non avremo motivo di preoccuparci anche se non riusciremo a sentirci. Inoltre, al riguardo ci sono buone probabilità di una buona riuscita del piano per parlare, abbiamo ben tre opzioni, una di loro funzionerà. Mi mancherà averlo accanto, fuggire da tavola per ritirarci in camera, passeggiare, mangiare Eggos insieme, ballare e cantare canzoni popolari, vederlo ridere,… mi mancheranno tutte queste cose, mi mancherà lui. Purtroppo non si può avere sempre quello che si vuole, sono contenta che sia venuto a trovarmi, anche se per pochi giorni, ma ora sono anche triste nel vederlo ripartire. I miei pensieri vengono interrotti dal rumore di dei tocchi sulla porta e una voce femminile.
“Undi sei sveglia?” domanda Nancy.
“Sì” rispondo guardando l’ora nella sveglia. 8:45.
“Posso entrare?”.
“Ehm...” inizio a balbettare.
Mike si sta svegliando, non so cosa fare, non ho idea di come potrebbe reagire sua sorella nel sapere che ha dormito qui.
“Mike svegliati” gli sussurro.
Lui fa uno sbadiglio e si stropiccia gli occhi, poi dice:”Buongiorno”.
Mi si avvicina e bacia ma io mi stacco e gli dico:”Buongiorno, c’è tua sorella qui fuori, non so cosa fare”.
“Undi?” ripete Nancy non avendo avuto risposta.
“Entra” le risponde Mike al mio posto.
Non mi aspettavo lo dicesse, pensavo si sarebbe nascosto o cose del genere, invece ha invitato sua sorella a entrare. Deglutisco ingoiando l’ansia che mi è salita. La porta si sta spalancando e una figura femminile dalle gambe e la vita magra, con dei jeans e un maglione colorato sta entrando. Vorrei coprirmi con le coperte e non uscirne più, che imbarazzo! Qualcuno mi salvi da questa situazione! Tengo lo sguardo basso e fisso sulle coperte, alzandolo tintinnante su Nancy, Mike invece guarda negli occhi sua sorella, che sembra stupita di trovarlo qui ma non troppo.
“Mike ti stavo cercando, non ti trovavo da nessuna parte!” lo rimprovera.
“Ero qui” si giustifica lui tranquillo.
“Ringrazia che ti abbia beccato io e non Joyce”.
“Non farmi la predica, tanto lo so che anche tu hai dormito in camera di Jonathan”.
Lei rimane interdetta, apre la bocca per dire qualcosa ma non le escono le parole, così la richiude, mentre sul viso di Mike compare un sorrisetto soddisfatto.
“Va bene, per questa volta passa, ora fila a prepararti, tra poco dobbiamo ripartire”.
“Non potete fermarvi per pranzo?” domando, dopo essere stata in silenzio per tutto il tempo.
Forse il mio intervento non è stato appropriato, visto che Nancy ha già perdonato a Mike l’aver dormito in camera mia, in effetti ripensandoci sarei dovuta stare zitta, perché mi sono impicciata? Ho solo peggiorato le cose.
“Vorrei ma dobbiamo tornare per il primo pomeriggio, domani c’è scuola e dobbiamo prepararci” mi risponde.
Non è arrabbiata, pensavo si sarebbe infuriata dopo tutto questo, invece è rimasta dolce e calma, ancora non conosco a pieno Nancy ma già ha tutta la mia stima, è sempre cordiale, educata e amorevole, quanto vorrei che anche lei rimanesse qui.
Mike capisce che è il momento giusto per defilarsi e si dirige in camera sua.
Nancy si siede sul mio letto e ci guardiamo, sono ancora un po’ imbarazza per quanto è accaduto e lei sembra notarlo, probabilmente sono arrossita.
“Va tutto bene” mi rassicura lei “Avete fatto bene a dormire insieme ma mi diverto a stuzzicare Mike a volte” aggiunge ridendo.
Mi sento sollevata e mi faccio scappare una risata anch’io.
“Vieni, andiamo a fare colazione” dice poi alzandosi.
La seguo e mangio con lei, Mike, Will, Joyce e Jonathan. Gusto i deliziosi Eggos che ha portato il mio ragazzo. Poi mi vesto e, con grande tristezza, accompagno Mike e Nancy alla porta.
Caricano le valigie in macchina, dopodiché salutano tutti, Nancy abbraccia Jonathan e io Mike. Mi scende una lacrima mentre stringo forte il mio ragazzo, vorrei dirgli di non partire, di non lasciarmi qui, di rimanere con me,… ma non lo faccio. Mi lascio avvolgere dal dolore e lo guardo negli occhi, anch’essi lucidi.
“Sembra che sia arrivato il momento di dirsi arrivederci” dice lui.
“E’ arrivato troppo velocemente” commento.
“Già. Mi mancherai tantissimo Undi”.
“Anche tu Mike”.
“Ti chiamerò” mi promette.
“E io sarò pronta a rispondere”.
Ci guardiamo e sorridiamo con le lacrime che ci rigano il viso, non servono altre parole per comunicare, sappiamo entrambi che ci amiamo e che faremo il possibile per rendere meno dura la lontananza.
Sale in macchina e mi osserva dal finestrino.
“Ciao Undi” mi saluta.
“A presto Mike” rispondo.
Nancy mette in moto e parte. Resto immobile a fissare la loro auto muoversi finché non scompare dalla mia vista svoltando l’angolo.

MILEVEN~ Lontani per troppo tempoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora