Capitolo 4 - Where Two Worlds Collide

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"Alza il culo subito".

Sentii un brivido attraversarmi il corpo non appena le lenzuola mi vennero strappate di dosso. Gemetti affondando la faccia nel cuscino in segno di protesta.

Sentii dei passi allontanarsi e sperai che se ne fosse andata, ma capii di sbagliarmi quando la stanza si illuminò all'improvviso e vidi la sagoma della mia migliore amica vicino al mio letto.

"Vattene, Dinah", mormorai mentre socchiusi gli occhi cercando di raggiungere le lenzuola ancora una volta, per poi rendermi conto che erano state gettate sul pavimento.

Sentii il letto sprofondare e mi sedetti per incontrare lo sguardo compassionevole della mia amica.

"Sono passate 2 settimane Camila".

Ero perfettamente consapevole di quanto tempo fosse passato da quando ho scoperto della gravidanza di Lauren. Di certo non avevo bisogno che Dinah me lo ricordasse. Ogni minuto da allora era stato a dir poco angosciante.

"E quindi?" sputai.

La compassione nel suo sguardo svanì non appena si alzò e mise le mani sui fianchi.

"Quello che voglio dire è che capisco tu abbia il cuore spezzato, ti ho lasciato tenere il muso e affogare nell'alcol per 2 settimane, ma è ora di smettere. Devi alzarti".

Sapevo che si stava comportando da buona amica, ma non potevo fare a meno di trovala incredibilmente fastidiosa. Tutto quello che volevo era stare a letto e pensare a Lauren. Pensare a cosa avrei potuto fare diversamente, come avrei potuto stringerla, che sapore avrebbe avuto il suo bacio e provare a ricordare come le parole "ti amo" risuonino nella sua voce.

Ero perfettamente consapevole di quanto fosse completamente malsano e patetico, ma onestamente non mi importava. Avevo bisogno di sentire la sua perdita, perché una parte di me sperava nel suo ritorno, e la speranza è una cosa pericolosa.

Sapevo che non poteva tornare indietro, perché non si trattava più solo di noi due, e nemmeno di lei e Ronny. Ora era coinvolto un bambino, un piccolo essere umano stava crescendo dentro di lei e sarebbe cresciuto molto meglio con i suoi genitori e non con la madre e la sua amante lesbica.

La mia autocommiserazione venne bruscamente interrotta quando sentii una forte presa sul bacino che mi sollevò dal letto.

Proprio come una bambola di pezza, Dinah mi sollevò sulla sua spalla senza alcuno sforzo.

"Dinah, per favore mettimi giù", dissi con la voce più calma possibile, anche se dovevo ammettere che il sangue alla testa mi dava una piacevole sensazione.

Pensai di aver vinto quando sentii i miei piedi toccare terra. Iniziai a raddrizzarmi, realizzando presto di essere sotto la doccia.

Prima che potessi protestare, vidi il soffione della doccia sollevarsi davanti a me e fui presto colpita da un getto di acqua ghiacciata che mi svegliò definitivamente.

"Oh mio Dio Dinah!" urlai.

Chiuse l'acqua e borbottò "Puzzi, Chancho".

Chiuse la tenda e mi ordinò di finire di fare la doccia mentre preparava la colazione. Rabbrividii e scossi la testa per i metodi duri della mia amica. A volte mi chiedevo perché fossimo ancora amiche.

Tuttavia obbedii, temendo che potesse farmi qualcos'altro se non l'avessi ascoltata, per poi andare in cucina in pantaloncini e felpa oversize. Mi fermai guardando la mia migliore amica ballare e cantare mentre girava i pancakes.

"Avresti semplicemente potuto dire che avevo bisogno di una doccia", dissi sedendomi su uno sgabello dell'isola della cucina.

"Ah sì? E tu avresti obbedito giusto? Come quando ti ho detto di alzarti dal letto" mi sfidò.

The Iceberg Method [Camren] ~ Traduzione ItalianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora