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La musica era il mio rifugio.
Ho potuto strisciare nello spazio tra le note
e dare la schiena alla solitudine.

Avere paura di perdere qualcuno è come annegare. Piano piano inizi a sentirti pesante, ad accorgerti che stai affondando. Senti come un peso legato al piede, che ti porta sempre più in basso e vorresti solo la mano di quella persona tesa, pronta a tirarti fuori dall'acqua. Ma hai paura che quella mano non arrivi, e non arriverà mai. Temi che nessuno arriverà in tuo aiuto e alla fine annegherai da sola, in silenzio.

E nessuno saprà mai quanto hai sofferto.

Io sto soffrendo da sola, ma non ho paura, perché non c'era mai stato nessuno a cui rivolgermi, nessuna mano pronta a tirarmi su.

Tranne la sua.

All'improvviso sento la porta bianca della mia stanza accostarsi e la maniglia si abbassa lentamente.

Mi rigiro dall'altra parte de letto spegnendo velocemente la lampadina sul comò. Non sono molto brava a recitare, specialmente quando qualcuno mi guarda, ma faccio lo stesso finta di dormire.

Vedo l'ombra della sua sagoma avvicinarsi sempre di più e stringo gli occhi il più possibile. Si siede sul fianco del letto e mi accarezza la testa e i capelli con la mano.

«Mi dispiace tanto, Kelly. Avrei voluto che le cose andassero diversamente...» sospira pronunciando quelle parole con un filo di voce per non svegliarmi.

Subito dopo mi bacia la fronte ed esce dalla camera il più silenzioso possibile. Le sue parole mi rimangono sullo stomaco, aggrovigliate come un gomitolo.

Quando riesco a prendere sonno il cuscino è ancora bagnato di lacrime, ma quando mi sveglio la realtà torna a circondarmi con un filo spinato.

«Buongiorno Kelly, ben alzata.» mi sorride Daniel appena mi vede entrare. «Che ti piace per la colazione? Qui ci sono le uova, sennò il latte e cereali.» inizia ad elencare vari alimenti.

Non ho particolarmente fame la mattina, nonostante sappia che è il pasto più importante della giornata.

«Daniel, ehm...papà.» mi mordo la lingua chiamandolo in quel modo, poi un respiro silenzioso prima di iniziare a parare di getto. «Ecco, riguardo alla scuola...» inizio il discorso a cui ho pensato per tutta la notte.

«Ah si, al proposito, ci sono molte scuole qui. Il liceo penso vada bene, non credi? Ho visto anche online.» mi interrompe con il suo vocione sedendosi nuovamente sulla sedia di fronte a me per mostrarmi le strutture sul telefono.

Ora o mai più Kelly, ora o mai più.

Se non lo avessi interrotto, avrebbe continuato a mostrarmi scuole all'infinito. So quello che voglio, ripeto a me stessa.

«In realtà ho già deciso.» gli confesso provando a nascondere la paura di un suo rifiuto.

«Oh, veramente...bene allora.» rimane scettico nel sentire il mio tono deciso. Posa il telefono sul tavolo per ascoltarmi. «Quindi, quale liceo vorresti frequentare.?»

«Non è esattamente un liceo...Diciamo più un conservatorio? Il Berklee College of Music.» butto fuori tutto d'un fiato aspettando impaziente una sua qualsiasi reazione.

Love Song - sulle note dell'amore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora