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Eravamo belli come l'inverno e la neve
ma prima o poi, si sa'
l'inverno passa e la neve si scioglie.


«Mamma, sta nevicando!» la chiamo mentre inizio a saltare di gioia.

Stiamo tornando a casa e dei fiocchi di neve iniziano a scendere lenti e morbidi, posandosi sul mio volto.

Tiro fuori la lingua per mangiarli.

Elena mi sorride, copiando il mio gesto.

«Quanto amo la neve.» esclama felice. Per mano continuiamo per la nostra strada che si fa sempre più bianca, vedendo casa nostra da lontano. «Amo soprattutto la neve che accade per caso.»

«Perché?» le chiedo guardandola dal basso.

I fiocchi di neve sembrano accessori sulle sue ciocche bionde.

«Perché ci si sente come dentro un segreto. »

Sono passate già settimane dalla morte di mia madre ma sembrano secoli. La mente è un'abile giocatrice con il dolore delle persone. Sfrutta la rabbia del cuore per distorcere il mondo che ci circonda e lo fa in silenzio, come un sicario addestrato per la sua missione.

La mia mente è appannata come un vetro quando fuori piove e dentro il calore del fuoco abbraccia le pareti come per proteggerle dalla tempesta. E il mio cuore scalcia nel petto come per voler uscire e non tornare mai più. Non accetto la morte, non so darle un volto né una forma. Ci sono solo confusione e vuoto.

Avevo iniziato ad andare dalla psicologa sotto consiglio di mio padre e mi aveva spiegato che esistono più e diverse fasi riguardo una persona che viene a contatto con la morte.

Ma io non avevo prestato molta attenzione. Non mi interessavano particolarmente le scoperte psicologiche, mi importava solo di mia madre.

Ma lei non c'è più.

Mio padre si è ritrovato me in casa sua. E si sta impegnando, ci sta provando a fare il padre, ma sembra come se non percepisca nulla. Tutto gli è impassibile.

E questo è quello che penso ogni mattina, quando mi alzo da sola  in una casa che non sento mia. E questa mattina non è tanto diversa. Il silenzio rimbomba tra le mura e a stento riesco a percepire i miei piedi freddi sul pavimento.

Come ormai ogni giorno vado a scuola a piedi. E come ogni mattina esco subito dopo che Josh sale in macchina per non incontrarlo. Il nostro tempo insieme si è ridotto strettamente a lavorare alla canzone, e a me va bene così.

Siamo solamente due creature diffidenti unite dalla reciproca sfiducia nei confronti del mondo. Ma cosa sarebbe successo se mi avesse parlato veramente? Se mi avesse offerto un pezzetto del suo cuore? Se mi si fosse avvicinato di nuovo, come quando mi ha aiutata a suonare il piano ed ho sentito le sue mani così fragili ma possenti sulle mie.

Se mi avesse attirata a sé io mi sarei disintegrata e volatilizzata e non sarei mai rimasta tutta intera.

Ma tanto non sarebbe successo niente di tutto ciò. Lui probabilmente ha un'idea distorta di me, crede di avere di fronte una ragazzina viziata, una come Rachel. Una persona che pensa di avere il mondo ai suoi piedi, quando in realtà si sente soffocare da esso, e da tutto ciò che la circonda. In realtà, davanti a se ha una persona che desidererebbe solo scomparire.

Love Song - sulle note dell'amore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora