Senza la musica la vita sarebbe un errore.
Josh
Conduco Kelly nell'aula in cui avremmo avuto entrambi l'ultima lezione. Avevo già controllato sul sito online i corsi da frequentare, e soprattutto in quali ci sarebbe stata anche lei. Inoltre l'idea di dover comporre quella canzone proprio con Kelly non mi fa saltare di gioia, ma non ho scelta. E se voglio quella borsa di studio devo impegnarmi, non posso permettermi distrazioni.
Però, devo ammettere che la vicepreside non ha tutti i torti: le nostre voci insieme sono perfette. Combaciano creando accordi magici, ed ogni cuore rischia di spezzarsi al sentirle. Un grido di sofferenza che tutti possono udire, ma che pochi riescono a comprendere fino in fondo. E, forse, io riesco a capire il suo.
A volte mi ronza ancora nella mente la sua audizione o la nostra performance nel locale. La sua voce mi è rimasta impressa come poche, come mai nessuna aveva fatto.
E non riesco più a togliermela dalla testa. Come se sentirla mi togliesse il fiato, ma mi restituisse il respiro della vita.
Anche il testo che ha scritto non è male: mi sarei aspettato qualche riga melodrammatica invece ha superato le mie aspettative con successo, anche se non lo avrei mai ammesso. D'altronde la nostra ultima conversazione è stata un litigio a casa mia dopo l'infortunio di mia sorella ed ora ci troviamo costretti a scrivere una canzone insieme.
Solo un pensiero mi sfiora ancora la mente: ero quasi morto di paura ma mi ero veramente lasciato aiutare da lei. Era rimasta salda, era stata lei a chiamare l'ambulanza, a sorreggere Ella. Lei che ha guidato al posto mio, con il respiro corto e la paura nelle vene. Ha paura di guidare, eppure lo ha fatto lo stesso. Non mia capita così spesso che qualcuno mi aiuti in una maniera così pura.
Avremmo scritto la canzone e poi ognuno per la propria strada. Forse continuare a ripeterlo nella mente sarebbe servito a qualcosa.
Entriamo finalmente nell'aula all'ultimo piano. Non reggo più il suo sguardo così accesso dietro le mie spalle così prendo subito posto, soprattutto a debita distanza.
Entra un uomo alto, in giacca e cravatta e la barba che gli incornicia in volto. «Bene ragazzi, se ci siete tutti iniziamo. Sono il professore Williams e questo anno staremo insieme.» inizia a parlare e fare l'appello.
Quel corso è per la maggior parte obbligatorio, quindi non ci sono molte facce nuove. Purtroppo riconosco immediatamente Rachel e niente di meno che Blake Turner. Appena lo noto i gemelli affianco a me mi guardano proprio perché sanno quanto non lo sopporti, anzi, quanto lo odio. Il solo vederlo fa spuntare veleno nelle mie vene, soprattutto così vicino a lei.
Ha talento, ma non merita di stare qui: è solo il figlio intoccabile della vicepreside. E per di più un codardo viziato senza un minimo di buon senso. Ma non sono questi i motivi del mio odio nei suoi confronti, o almeno non solo questi. Suo padre è un uomo sporco quanto il mio, ma l'unica differenza è che lui ne è uscito pulito con degli avvocati che sono riusciti ad insabbiare tutto.
E solo al pensiero di ciò i pugni si chiudono e i miei denti si stringono e l'unica cosa che mi fa svegliare è la voce del professore che mi chiama per l'appello.
Subito dopo ci fa alzare per far spazio nell'aula appositamente per varie casse e attrezzature.
«La prima lezione di oggi riguarderà l'autotune. Penso sappiate benissimo di cosa si tratti quindi non mi voglio perdere in chiacchiere e passerei direttamente ai fatti.» batte le mani iniziando a collegare qualche cavo.
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Love Song - sulle note dell'amore
Romance- Esiste solo lui. Solo le sue labbra. Solo la nostra canzone d'amore sigillata da questo bacio. Perché siamo quell'amore che i cantanti cantano, tanto forte, potente e immenso che sembra esagerato e impossibile. Con il petto che sembra esplodere...