Ho lasciato che la tua musica toccasse la mia anima, una musica senza tempo, nello spazio indefinito delle parole, tra i remoti mormori di sogni profumati.
Così mi ritrovo Ella nella mia stanza. Avviso velocemente mio padre e ci fiondiamo in meno di due secondi nel mio letto da una piazza e mezza.
«Cosa pensavi di fare?» le domando per provare a capirne qualcosa mentre mi infilo il pigiama.
«Non volevo farvi preoccupare.» si scusa con le guance ancora infreddolite sotto le coperte.
«Dillo a tuo fratello.» le sorrido lanciandole un cuscino contro.
Non c'è l'ho con lei, è stata imprudente, ma aveva paura, e aveva bisogno di un posto solo per sé, seppur a notte fonda. Io avrei pagato oro per rivedere un briciolo di quella neve candida, per ritornare nel mio luogo.
Ed Ella è pur sempre la mi amica più cara a Boston.
«Beh, menomale che c'eri tu.» mi sorride a sua volta ed io per poco non mi strozzo con la mia stessa saliva.
«Già.» sussurro, tossendo ancora.
«Sono andata via per Josh. Sapevo che sarebbe scoppiato e non sarei riuscita a sorreggerlo come hai fatto tu.» i suoi occhi brillano di una tristezza infinita.
Stento ancora a crederci, che sia venuto da me. Che si sia lascito aiutare nuovamente. Si è aggrappato al mio corpo così minuto e si è tenuto alle mie braccia, non mi ha più lasciata facendomi percepire tutto il suo dolore e la sua sofferenza più nascosta.
«Non è che non volessi mio padre però... È così difficile Kelly.» sospira amareggiata.
«Lo Ella, lo so.» le provo a dare un minimo di conforto, per quanto possa, ma ha ragione. È difficile.
Le poggio la mia mano sul ginocchio scuotendola per provare a farle uscire anche un sottile sorriso, oppure qualche lacrima.
Solo gli inquieti sanno com'è difficile sopravvivere ad una tempesta e non poterne vivere senza.
«Non riesco a dormire.» sbuffa Ella alzandosi dal letto e riportandomi alla realtà. «Vediamo qualche foto di animali su internet, mi rilassano sempre.» mi propone tutto di un tratto allegra.
Con i piedi scalzi sul pavimento freddo, in men che non si dica accende la luce accecandomi e si posiziona difronte al mio computer sulla scrivania.
Il mio computer che è rimasto acceso da quando Josh è venuto da me.
Ed io prima che Josh venisse stavo componendo i miei mashup.
La mia musica.
«Ella, aspetta non-» le parole mi muoiono in bocca nel momento in cui la luce del pc colpisce la faccia di Ella.
Ed io, ancora sul letto, chiudo gli occhi sperando di risvegliarmi da un brutto sogno.
Intravedo i suoi occhi accendersi, la sua bocca aprirsi. «Tu sei Carly! Carly's Mashup, la musicista sconosciuta sui social!» si porta una mano alla bocca entusiasta e scioccata.
Guarda il computer, poi me, poi il computer. E i prossimi secondi passano così finché non riesco a parlare.
Ed in quel preciso momento mi ricordo, come quando mia madre fece l'incidente, che non tutte le decisioni della nostra vita dipendono da noi.
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Love Song - sulle note dell'amore
Romance- Esiste solo lui. Solo le sue labbra. Solo la nostra canzone d'amore sigillata da questo bacio. Perché siamo quell'amore che i cantanti cantano, tanto forte, potente e immenso che sembra esagerato e impossibile. Con il petto che sembra esplodere...