Il bello della musica è che
quando ti colpisce non provi dolore .Sono già passate due settimane e io mi sento una estranea tra quattro mura vuote. Mi manca vedere lo strato di neve dalla finestra, mi manca alzare la testa e non riuscire a scrutare il cielo per gli innumerevoli
alberi.Mi manca lei.
È il giorno dell'audizione ed io mi sveglio in un letto freddo, indosso vestiti scomodo sulla mia pelle. Mi mancano le felpe giganti e calde che indossavo per proteggermi dal freddo pungente, mentre ora il mio corpo è coperto solo da un paglia di jeans e una maglia corta con un blazer verde.
Arrivo presto al conservatorio per non fare tardi, ma è tutto inutile, l'ansia mi sta già mangiando viva. Cerco di rimanere salda davanti a quella struttura imponente e immensa.
«Buona fortuna Kelly.» mi saluta mio padre quando scendo dalla macchina. La sua voce mi riporta finalmente nella realtà e riesco a far ripartire le gambe tramanti, incantata dalla realtà stessa che mi circonda.
L'interno è a dir poco magnifico. Sento la musica vivere nell'aria in quel posto, vivere fra la gente. Dimentico per un secondo il motivo per cui mi trovo lì dentro. Seguo poi un ammasso di studenti con ed un corpo docenti che presentano la struttura e le varie aule. Mi sento così piccola. Stringo il plettro blu nella tasca del blazer come se riesca, in qualche modo, darmi forza.
«Ehi, ciao.»
Una voce candida mi fa voltare mentre sono ancora alle prese per capire dove debba andare e la mia spalla viene sfiorata da qualcuno.
«Sei nuova?»
Mi trovo di fronte una ragazza avvolta da una massa di capelli ricci, con degli occhiali alquanto buffi. Però non posso non notare la sua semplice bellezza.
«Si vede così tanto?» le rispondo mentre sento le guance scaldarsi per l'imbarazzo.
In tutta risposta, ride dolcemente. «Sono Mia.» mi tende la mano. «Sono al secondo anno ed io e il mio compagno Liam stiamo accogliendo i nuovi arrivati.» mi spiega sorridente.
Un altro ragazzo compare al suo fianco. Anche lui ha gli occhiali, ma di una forma diversa, e i capelli sono tinti quasi di bianco.
«Kelly.» pronuncio a entrambi.
«Continuiamo a fare il giro della struttura. Fra poco ci saranno le audizioni.» Mia inizia a camminare ed io la seguo a ruota.
Mi mostra la sala teatro, il bar, alcuni strumenti a fiato e dei pianoforti, i bagni e addirittura i magazzini. C'è di tutto e soprattutto molte ma molte scale.
«Da dove vieni, Kelly? Non sembri di qui.» Ci raggiunge Liam affannato, reduce dalle infinite rampe di scale.
Il respiro mi si blocca. «Fino a due settimane fa vivevo in Svezia. Sono venuta qui da mio padre.» provo a spiegare nel modo più calmo possibile, ignorando la fitta di dolore che mi invade il petto.
«Deve essere davvero bello vivere lì.» ride il ragazzo affianco a me, aggiustando gli occhiali sul naso più volte.
Sorrido alla sua affermazione, anche se il cuore si inclina ancora un po'. «Si, è bello.» sussurro più a me stessa che a lui.
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Love Song - sulle note dell'amore
Romance- Esiste solo lui. Solo le sue labbra. Solo la nostra canzone d'amore sigillata da questo bacio. Perché siamo quell'amore che i cantanti cantano, tanto forte, potente e immenso che sembra esagerato e impossibile. Con il petto che sembra esplodere...