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La musica è come la vita,
si può fare in un solo modo,
insieme.



Non abbiamo perso. Abbiamo vinto contro tutte le nostre paure, il buio che circonda la nostra vita, la nostalgia delle persone passate che ci logora dentro. Serviva una canzone per scacciare tutto ciò, oppure ci servivamo l'uno con l'altra. L'unico antidoto è sempre stato quello: immergerci nel nostro mondo fatto di note musicali, corde di chitarra e di violino e tasti bianco e neri, insieme.

Mano nella mano, litigi dopo litigi, labbra su labbra, abbiamo creato una canzone fatta interamente di noi, e abbiamo trovato il coraggio di cantarla su quel palco.

Ed ora ci troviamo a vagare lentamente nei corridoi vuoti del conservatorio. Dopo la gara tutta la calca di gente è uscita ed ora anche noi ci stiamo avviando verso l'uscita, a passi lenti e con le dita pronte a sfiorarsi con ogni minima scusa. Un silenzio di estrema pace ci assorbe e la luce leggera vibra tra una finestra ed un altra. Mi sento bene, felice. Nessuno osa parlare, non abbiamo bisogno di dirci altro, perché ci siamo confessati tutto con Love Song.

La scuola è desolata, immensa, solo per noi. Due anime che si sentivano sole, perdute, unite da questo posto capace di stregare. Due anime che erano solo capaci di urlarsi contro, sono riuscite a cantare.

Sento un respiro tremante di Josh sfiorarmi la spalla. Siamo alla fine del corridoio, stiamo finalmente per uscire, ma in quel silenzio interminabile una voce tenue scatta nell'aria, facendomi sobbalzare.

Ci voltiamo di getto entrambi, e sento il suo braccio posarsi sulla mia schiena, e la colonna vertebrale cospargersi di piccoli mille brividi.

Proprio al lato opposto del corridoio vediamo correre verso la nostra direzione un uomo di bassa statura, vestito di tutto punto.

«Ehi, voi due!» ci chiama da lontano e la sua voce risuona ovunque come un'eco.

Mi lascio scappare una risata dolce, coprendomi la bocca con la mano, e Josh mi parla con gli occhi intimandomi di non far scoppiare a ridere anche lui. Poi mi fa segno di raggiungerlo.

Ce lo ritroviamo davanti, quasi un nanetto da giardino, con il fiato e la cravatta verde bosco stropicciata.

«Siete...siete Josh e Kelly, giusto?» ci chiede tra un respiro ed un altro. «Love Song

Perché nomina la nostra canzone?

Guardo prima Josh e poi di nuovo lui, accigliata, ma è Josh a rispondere per entrambi. «Si.»

Tossisce, ricomponendosi e, con la schiena dritta e lo sguardo serio, ci pone un bigliettino. Josh lo prende con faccia interrogativa ed io mi alzo in punta di piedi per leggerne il contenuto.

«Sono il manager di Rick Downey. Lui vorrebbe...» finalmente il tizio inizia a spiegarci qualcosa, ma proprio quando apre bocca Josh lo interrompe.

«Rick Downey?! Quel Rick?!» quasi urla, volgendosi a entrambi. Immerge la sua mano destra tra i capelli, stropicciandoli tutti in un ammasso biondo.

Ma io ancora non ho capito un bel niente. 

«Chi è Rick Downey?» chiedo cauta, incrociando le braccia.

Love Song - sulle note dell'amore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora