Capitolo 24

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Non avevo mai visto Ross così triste e mi faceva stare male, tanto male. Quel suo sorriso contagioso fu presto sostituito da una lacrima, poi un'altra ed un'altra ancora. E mi distruggeva il fatto di vederlo in quello stato, lui che sempre era sorridente. Lo stomaco mi si contorceva al solo pensiero della frase che mi aveva detto "Ti sto distruggendo con il mio stesso amore". Ero rimasta senza parole, impietrita nel guardarlo così indifeso e rassegnato, come se non fosse in grado di reggere la situazione, come se fosse lui la colpa dei pettegolezzi della gente stupida.
Gli presi il viso tra le mie mani e gli asciugai piano piano le lacrime, poi gli diedi un bacio leggero, quasi impercettibile, ma che emanava tutto il mio amore.
"Non sei tu a distruggermi, né il tuo amore...tu sei l'unica persona a questo mondo che riesce a ricomporre tutti miei cocci, quando qualcuno mi butta a terra come fossi un piatto di porcellana e io mi rompo, mi spacco in mille pezzi, ma tu in due secondi riesci a rimettermi a nuovo, come se non mi fosse successo niente, lasciando così il dolore e lo sdegno in un vago ricordo e nulla di più!", gli sussurrai, mantenendo quell'aria tenera che lo rassicurava.
Ritrovai in lui un accenno di un sorriso ancora troppo lontano per i miei gusti, ma vedevo nei suoi occhi che lentamente stava meglio:"Ti assicuro che ciò che faccio io non è niente in confronto a quanto tu faccia per me e quanto mi rendi felice ogni giorno!", mi disse lui, finalmente con un sorriso.
"Adesso voglio sapere cosa facciamo oggi...allora?!", dissi alquanto maliziosa.
"Pensavo di aiutarti...", disse lui, misterioso.
"Aiutarmi? E in cosa?", risposo io.
"Per le valigie...che domande!",disse lui, ridendo.
"Bello scherzo!", dissi io, congratulandomi per avermi fatto prendere uno spavento.
"Non scherzo mica...", mi rispose lui, serio.
"Come?", dissi io, sempre più confusa.
"Si...dai so che tu sai cosa sono le valigie...quelle cose rettangolari dove metti i tuo indumenti quando fai un viaggio...", mi disse, con aria scherzosa.
"Si Ross! So cosa sono...", dissi io, stando al suo scherzo.
"Pensavo...",incominciò lui.
"Pensavi?...", incitai io.
"Volevo passare del tempo solo con te, così ho pensato di portarti...", continuò.
"Portarmi?", dissi io, tutta eccitata.
"A New York!", mi disse infine.
Per un momento mi sentii svenire, ma mi trattenni, cacciando un urlo che avrebbero potuto sentimi anche a in Italia. "Oh Mio Dio, Ross!! Come, quando, dove, perché...?!", gli dissi, saltandogli addosso.
Si mise a ridere:"Tutte domande plausibili!! Partiamo col fatto che abbiamo un volo tra nemmeno ventiquattro ore e tenendo conto che tu sei una femmina hai bisogno di quelle sei o otto ore per preparare una valigia e calcolando che appunto sei una femmina e noi stiamo via due settimane credo che tu abbia bisogno di due valigie...ciò vuole dire che ci dobbiamo sbrigare o all'aeroporto ci arriveremo dopodomani! Su salta in macchina!", mi disse, dandomi un bacio.

Ecco a voi il nuovo capitolo! Mi scuso se è breve e anche per il mio ritardo nell'aggiornare! Spero vi piaccia e se vi va commentate!

-Bonnie

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