La mattina dopo, andai a scuola solo fino alle due del pomeriggio.
Quando tornai a casa, andai nella mia camera per guardare nell'armadio per stabilire come vestirmi; non riuscivo a trovare nulla che mi stesse bene, sembrava che tutti i vestiti si ribellassero ai miei occhi. A quel punto andai a farmi una doccia, giusto per distrarmi un po', per poi ritornare di nuovo al mio guardaroba.
Incominciai a provarmi vestiti a caso, ma ancora una volta niente mi convinceva; tenendo conto che qualcosa mi dovevo pur mettere, optai per una gonna a vita alta bordeaux, con una maglietta corta nera e All Star anch'esse nere. Mi truccai con un velo di matita nera e mascara con dei finissimi e quasi impercettibili brillantini oro; i miei capelli ricci erano già a posto, così presi una borsa a tracolla nera con delle borchie e mi sedetti sul divano ad aspettare.
Giusto il tempo di sedermi, che suonò il campanello. Incominciai ad agitarmi, mi alzai di scatto e aprii la porta...
Era solo il mio vicino di casa:"Ciao Diletta! Potresti prestarmi dello zucchero?"
"Dello zucchero? Adesso? Proprio in questo momento?" pensai io, basita sia da chi mi trovavo di fronte, sia dalla richiesta che mi aveva appena fatto:"Ehm, sì certo. Non per essere indiscreta, ma a cosa ti serve dello zucchero alle tre meno cinque del pomeriggio?"
Lui mi guardò in modo ancora più strano di come lo guardassi io:"Forse perché devo cucinare una torta per stasera?!"
Abbassai lo sguardo, imbarazzatissima:"Oh sì, potresti avere ragione. Vado subito a prenderlo!". Andai in cucina a prendere un vasetto pieno di zucchero e ritornai alla porta, glielo porsi, mi ringraziò e si avviò verso casa sua.
Dopo aver chiuso la porta, mi buttai letteralmente sul divano, ripensando alla figuraccia che avevo appena fatto.
Due minuti dopo suonò di nuovo il campanello. Guardai l'orologio : erano le tre meno tre minuti. Andai ad aprire la porta, sperando soltanto che non fosse di nuovo il vicino, che magari chiedeva il sale.
Rimasi esterrefatta quando vidi Ross, vestito con dei jeans strappati sulle ginocchia e con una maglietta bianca, che faceva intravedere quel suo fisico perfetto.
Mi salutò dandomi un bacio sulla guancia e ci incamminammo verso la macchina che ci aspettava alla fine del viale di casa mia.
"Aspetta Diletta! Lo zucchero è troppo! Prendine un po'!" mi urlò il vicino dalla sua finestra.
"Non in questo momento! Non penso mi serva lo zucchero per andare in giro, lo riprenderò stasera! Ciao!" gli urlai io a mia volta.
Salimmo in macchina, Ross si mise al volante, io dietro e Rydel al suo fianco, la quale ruppe il ghiaccio, dicendomi:"Stai davvero bene vestita così!"
Io la ringraziai, pensando che se me lo diceva lei, allora doveva essere vero, anche se la mia autostima mi faceva credere l'esatto contrario.
Guardai fuori dal finestrino, mentre con la coda dell'occhio potevo notare Ross che mi stava guardando dallo specchietto retrovisore.
Cercai di fissare anche io il suo riflesso nello specchio, finché non riuscii ad incrociare il mio sguardo con il suo.
Spero vi sia piaciuto!
-Bonnie

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Dancin' out my pants
RandomQuesta è la storia di Diletta, una ragazza che ama la danza e la musica. Una volta trasferitasi a Los Angeles, avrà la possibilità di frequentare una scuola di ballo, che le stravolgerà completamente la vita, rendendogliela speciale...