Capitolo 20

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Non la smettevo di guardare Ross...quanto era bello?
'Quanto?', continuavo a ripetermi nella mente. Quel suo corpo perfetto, in confronto al mio. Eppure aveva scelto me. Una ragazza semplice, che non spiccava tra le altre.
'Nessuno aveva mai fatto cenno a volermi. E tutto d'un tratto mi ritrovo nel letto di Ross. Assurdo!', e questo fu tutto ciò che riuscii a pensare mentre ero abbracciata a lui, sdraiata sotto le coperte, vestita con solo un paio di slip e una sua maglietta che mi aveva prestato ricordandosi dei miei abiti inzuppati dal diluvio. Lui invece aveva optato per infilarsi solo i suoi adorati boxer fucsia con un paio di pantaloni della tuta bianchi, 'dimenticandosi' della felpa e restando così a dorso nudo.
Ma la cosa che mi piaceva di più di quel momento era la semplicità di Ross e la sua dolcezza che aveva nei miei confronti. Riuscivo persino a vedere ed immaginare il ragazzo non famoso che c'era in lui, non era Ross Lynch il cantante ed attore, ma era semplicemente Ross, un ragazzo imbarazzato, tutto rosso e timido, che nascondeva, o almeno provava a nascondere, che fosse anche per lui la prima volta.
Mi faceva impazzire come mi accarezzava il viso, tremando, come se avesse avuto in mano una statuina di cristallo, pauroso di poterla rompere o rovinare anche solo accidentalmente.
E i suoi baci sulla mia fronte erano adorabili, ma soprattutto indescrivibile. Era un momento di una tale tenerezza che se ne avessi visto la scena in un film, sarei riuscita a commuovermi.

Peccato però che ad un certo punto Ryland fece il suo ingresso in camera...
Io, di scatto, mi sedetti sul letto cercando di coprirmi del tutto con la coperta, perché per quanto fossi vestita, ben poco, ero comunque imbarazzatissima. Ross divenne ancora più rosso, se ciò poteva essere possibile.
"Ma che diavolo ci fai qui?", disse Ross, buttandogli addosso il cuscino che era dietro di noi.
"Fratello, questa è anche la mia camera, ricordi?", disse il ragazzo.
"Si, forse non hai tutti i torti", ribatté Ross.
"Comunque...tutto bene?", e Ryland pronunciò quella frase con un pizzico di malizia e facendoci capire che non era un 'tutto bene?' come tutti gli altri.
"Certo!", mi intromisi io.
"Bene...beh...ecco...io...si, insomma...i-io penso di essere di troppo in questa camera! Ciao Diletta, ciao fratello!", disse Ryland, uscendo e chiudendosi la porta alle spalle.
Io e Ross scoppiamo a ridere, un po' per il nostro imbarazzo, un po' per l'imbarazzo che aveva provato Ryland.
"La prossima volta sarà meglio chiudere la porta a chiave. Sai com'è...con una famiglia così numerosa e un fratello con cui si condivide la camera, non si può di certo permettersi di non chiudere la porta con la chiave! Errore da principiante!, disse Ross.
"La prossima volta la chiuderemo meglio di certo!", ribattei io, scandendo bene le parole 'prossima' e 'volta'.
"Ehi! Aspetta...che ore sono?!", dissi io, scattando giù dal letto, inciampando nei pantaloni di Ross che aveva lanciato in mezzo alla stanza, senza poi raccoglierli, e dirigendomi verso l'orologio attaccato su una parete.
"Sette e mezza di sera?! Ross muoviti a vestirti che dobbiamo scendere a cena! Ecco perché Ryland era entrato in camera! Ci stava venendo a chiamare...difatti non doveva prendere nulla! Saranno già tutti a tavola!", gli dissi, tutto d'un fiato.

Piaciuto il nuovo capitolo?!?

-Bonnie

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