"Ti devo dire una cosa" (con parte bonus fuori dalla storia originale)

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Ci sarà una parte bonus fuori dalla storia originale (ovviamente segnalato), con un piccolissimo dettaglio autoreferenziale che sicuramente noterete. Buona lettura! 

- Sofia


Il vociare soffuso si propagava mestamente lungo le file degli ulivi illuminati dalla luce delle stelle; il selciato bianco rifletteva il riflesso dalle lanterne sospese ed era incorniciato dal colonnato normanno coperto dalla bouganville rigogliosa. Il porticato dell'antica masseria in pietra leccese copriva il grande tavolo spoglio: la festa non era lì, ma vicino al bordo della grande piscina dalla forma irregolare, sotto l'elegante chioschetto rettangolare illuminato da lanterne e profumato da alcune delicate candele contro le zanzare e vicino ai comodissimi lettini prendisole.

Se il silenzio fosse sopraggiunto si sarebbe potuto udire lo sciabordio delle onde del mare a qualche centinaio di metri da lì.

"Tanti auguri a te!" finirono di intonare tutti insieme quella discutibilissima canzoncina e Giuseppe soffiò sulla torta con posata energia, reggendo in braccio la piccola Isotta che sembrava ipnotizzata dal suo volto. Sibilla li guardò sorridendo, poi si concentrò sulla torta sperando che la cera sulle candeline non colasse sulla crema, infatti le rimosse in fretta affinché ciò non accadesse, giusto il tempo di una foto tutti insieme.

"Forza Isotta che tagliamo la torta!" esultò Giuseppe, reggendola strategicamente meglio e affondando la lama nella torta, tagliandone la prima fetta generosa. Immediatamente dopo, inzuppò un dito nella crema e le sporcò simpaticamente il piccolo nasino: Sibilla scoppiò a ridere per l'espressione confusa di sua figlia, nonno Nicola invece – che aveva interamente perso la testa per la nipotina – protestò pacatamente.

"Ma quanto sei sciocco, Giusè! Lasciala stare"

"Dai, è troppo divertente"

"Vieni 'a nonno, vieni" Nicola si alzò dalla sedia e gliela prese dalle braccia, pulendole il nasino e facendole il solletico sulla pancia da sopra la salopette alla marinara, ancora confusa nel limite della comprensione del mondo dei suoi due mesi di vita. Sibilla, nel frattempo, finì di tagliare tutte le fette della torta e le consegnò ad ognuno di loro, impiattandole molto bene e sorprendendosi di non aver fatto troppi pasticci.

"Sibilla, prima stavi dicendo quella cosa sul laboratorio con l'Università" Maria Pia riportò l'attenzione sul precedente oggetto di discussione e lei deglutì in fretta per risponderle, vedendo con la coda dell'occhio Giuseppe che puntava bene gli occhi su di lei.

"Sì, ecco, sono in contatto con il dipartimento di Produzione Multimediale della Sapienza per limare gli ultimi dettagli del laboratorio per i ragazzi della magistrale. In soldoni, sarà un corso molto approfondito che concernerà l'attività sul set. Non avrò molte ore perché dividerò il laboratorio con un collega, però almeno una quindicina di ore dovrebbero spettarmi e sono felice. Non mi impegnerà troppo così potrò dedicarmi per bene a Isotta. Dovrebbe iniziare da gennaio"

"Ma che bella cosa, cara! E anche molto interessante per gli studenti, nonché un'occasione rara per loro!" Lillina le sorrise, stringendole la mano affettuosamente.

"È stata bravissima e sono convinto che farà un ottimo lavoro per i ragazzi" osservò Giuseppe con aria orgogliosa, prima di gustarsi il boccone di torta.

"Ma hai firmato o fatto provini anche per qualche altro lavoro?"

"No, no... attualmente non ho intenzione di tornare sui set, non finché Isotta non avrà compiuto un anno. Voglio dedicarmi a lei visto che ne ho l'opportunità, quello del laboratorio sarà solo un impegno di qualche ora per quattro settimane: nulla di troppo laborioso"

Di cattedre, mandati e set cinematograficiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora